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Notte dei Ricercatori 2014 all'ESA-ESRIN di Frascati
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ESRIN Notte dei Ricercatori 2014: Cooperescion!

07/10/2014 1325 views 3 likes
ESA / Space in Member States / Italy

La cooperazione spaziale era il tema portante di questa edizione della Notte dei Ricercatori all'ESA-ESRIN in omaggio al cinquantennale dell'Agenzia Spaziale Europea.

E cooperazione è stata anche sulla Terra perchè ai visitatori è stato proposto un ricco programma di attivià, coordinate alla perfezione dall'impeccabile staff che ha progettato, curato e accompagnato l'evento. I due poli della attività sono la Big Hall e il Building-1. Nella grande sala si vuole sfruttare il megaschermo e le proiezioni 3D per raccontare le nostre avventure spaziali, da come difenderci dagli asteroidi che passano nelle nostre vicinanze all'emozione di vedere la Terra dallo spazio - starring l'astronauta Paolo Nespoli. Nella palazzina principale invece le attività si svolgono in contemporanea, in un'area non a caso ribattezzata per l'occasione "Space Rock Cafè". Mentre sulla terrazza della sala Magellan si osserva il cielo al telescopio, al piano di sotto si può sapere tutto sul cibo degli astronauti con, come colonna sonora, una playlist di canzoni famose che parlano rigorosamente tutte di astronomia e missioni spaziali.

Proviamo allora a raccontare la nottata in maniera "cooperativa": protagonista il nostro pianeta, a cui tra l'altro è dedicata la mostra "Il mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza" appena inaugurata al Palazzo delle Esposizioni di Roma e che durerà fino al 2 novembre. L'osservazione della Terra dallo spazio, di cui l'ESRIN è un centro di eccellenza, entra infatti in un momento magico per l'Europa: la prima delle "sentinelle" della Terra è da poco in orbita e ha dato così simbolicamente il via al grande programma europeo di monitoraggio ambientale battezzato Copernicus. Si tratta di inviare in orbita dei satelliti artificiali che terranno continuamente sotto controllo ciò che accade sulla superficie del nostro pianeta, che si tratti di fenomeni naturali o creati dall'uomo, nel bene e nel male. Lo stato delle coltivazioni, la deforestazione, il livello dei mari, la temperatura del pianeta, la distribuzione dei ghiacci, i processi di urbanizzazione, le costruzioni abusive, il supporto alla protezione civile, sono solo alcune delle tematiche per le quali il contributo delle osservazioni spaziali è già oggi importante e diventerà sempre più fondamentale.

Paolo Nespoli alla Notte dei Ricercatori 2014 all'ESA-ESRIN di Frascati
Paolo Nespoli alla Notte dei Ricercatori 2014 all'ESA-ESRIN di Frascati

Dall'epoca pionieristica dei primi satelliti meteorolgici a oggi lo spazio è entrato letteralmente nelle nostre tasche: basti pensare che due delle applicazioni più diffuse sugli smartphones – la navigazione e la localizzazione satellitare – non sarebbero possibili se non ci fossero i satelliti artificiali che ci dicono dove siamo e ci mostrano le immagini di dove vogliamo andare, che sia all'interno della nostra città oppure all'altro capo del mondo. Ma, al di là delle applicazioni, l'avventura umana nello spazio non smette mai di affascinare e non a caso le prime parole di Yuri Gagarin, quando per primo potè ammirare il nostro pianeta dall'oblò della sua capsula, furono "La Terra è blu, meravigliosa, stupefacente!". Una emozione a cui non ci si può abituare, dato che gli astronauti che vivono e lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale passano gran parte del loro tempo libero nella "Cupola" - che con i suoi finestroni a 360 gradi offre una vista mozzafiato del nostro pianeta - fotografando incessantemente i paesaggi che scorrono veloci sotto i loro occhi. Una volta tornati parlano entusiasticamente di "natura allo stato puro", di "colori vivissimi" e di "orizzonti illimitati". Trasmettere quell'entusiasmo è proprio quello che ha fatto Paolo Nespoli con la usuale maestria, chiamando il pubblico a commentare insieme le sue foto, inserendo qui e là discretamente qualche osservazione più tecnica e arricchendo il tutto con l'infinita serie di aneddoti che solo chi ha passato sei mesi nello spazio può raccontare: "nello spazio si cammina con le mani e si sta fermi con i piedi: è proprio un posto fuori dal mondo!".

Ma se è vero che lo spazio permea in maniera capillare la nostra vita quotidiana, chi protegge le infrastrutture spaziali da cui ormai dipendiamo? I rischi sono quelli causati dai detriti spaziali, che, per quanto piccoli, viste le velocità in gioco sono dei proiettili micidiali (in caso di emergenza gli astronauti della Stazione Spaziale si radunano nelle capsule Soyuz, pronti a una evacuazione rapida), dalle tempeste magnetiche innescate da una attività solare particolarmente intensa (un vero incubo per le telecomunicazioni) e dalla possibilità che un piccolo asteroide entri nell'atmosfera terrestre esplodendo in volo, come accaduto nel 2013 sulla città russa di Chelyabinsk, oppure schiantandosi al suolo. Di questa ultima eventualità hanno parlato gli esperti del Centro di Coordinamento sul rischio asteroidale ospitato proprio all'ESRIN, coinvolgendo il pubblico in una improvvisata "caccia all'asteroide" tra i campi stellari fotografati dai grandi telescopi con cui l'ESA collabora. Ma dato che nulla può sostituire l'esperienza diretta, ecco la possibilità di osservare al telescopio, grazie agli strumenti e all'esperienza messi a disposizione dall'Associazione Tuscolana di Astronomia. Analogamente, guidati da Argotec, cioè la società che si occupa di preparare i manicaretti per i nostri astronauti, si può non solo sapere tutto sulla loro alimentazione direttamente dalla voce di uno "chef spaziale", ma anche acquistarne una porzione da portare a casa!

A fornire una colonna sonora in tema con gli argomenti trattati ci ha pensato "Rock Around the Planets", una conferenza-spettacolo interattiva che nasce da una riflessione difficile da contestare: una intera generazione di astronomi, scienziati e astronauti è cresciuta insieme al rock mentre molte rock star hanno raggiunto l'apice del successo in piena era spaziale. Non stupisce quindi che canzoni famose come "Rocket Man" di Elton John, "Space Oddity" di David Bowie parlino di scienze spaziali, ne' che la tradizione continui fino ai nostri giorni (e.g. Caparezza e il suo "Vengo dalla Luna"). Ma cosa c'è di vero, di visionario, di fantasioso oppure di completamente sbagliato nei testi "astronomici" del rock. Rock Around the Planets è un viaggio tra pianeti, satelliti, asteroidi e comete, è uno sguardo nelle profondità del cosmo tra nebulose e galassie, è il racconto di chi nello spazio c'è stato per davvero. Ma è anche una playlist che riprende l'antico parallelo tra musica e astronomia e che il pubblico sceglie in che ordine suonare, proprio come in un vecchio jukebox. Per concludere degnamente la serata, a ritmo di rock.

Nel menù di destra, i link per rivedere alcuni momenti della Notte dei Ricercatori 2014 all'ESA-ESRIN - attraverso la galleria immagini ed i video.

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