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Zone umide di Tunisi
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Immagine EO della Settimana: Zone umide di Tunisi

06/02/2018 692 views 2 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Questa immagine, ripresa dal satellite Sentinel-2 del programma europeo Copernicus, mostra la capitale della Tunisia, Tunisi, nel nord Africa, e mette in evidenza alcune delle zone umide importanti del Paese.

Acquisita il 15 dicembre 2017, l'immagine mostra parte del Golfo di Tunisi, nel Mar Mediterraneo, che fornisce una protezione naturale per questa antica città e per l'attivo porto commerciale.

Nel corso degli ultimi 3.000 anni l'area ha visto la comparsa di una serie di insediamenti, ma senza dubbio il più famoso è quello di Cartagine, che oggi forma un sobborgo a nord-est del centro di Tunisi.

Mentre l'immagine mostra un netto contrasto tra l'ambiente urbano della città e le colline ed i campi agricoli circostanti, raffigura anche molti bacini idrici, che sono  protetti dalla Convezione di Ramsar per le Zone Umide.

La Giornata Mondiale delle Zone Umide viene celebrata ogni anno il 2 febbraio, ed essendo il tema di quest'anno "Zone umide per un futuro urbano sostenibile", questa immagine di Tunisi evidenzia quanto queste aree siano importanti per la città.

Ci sono ben sette siti Ramsar attorno a Tunisi, cinque dei quali sono visibili nell'immagine. Il lago Tunisi è visibile in prossimità della costa, ed è caratterizzato da una strada sopraelevata. Si tratta di una laguna salmastra circondata da paludi intertidali. Offre una base idonea per le nidificazioni di numerose specie di uccelli e territori per lo svernamento per specie come il Fenicottero Rosa. Tra i mammiferi troviamo roditori e pipistrelli, ed è un'importante fonte di cibo, un'ambiente per la deposizione delle uova ed un vivaio per diverse specie di pesci. La principale attività svolta dall'uomo è la pesca, regolata in accordo con lo status vigente di area protetta.

Il lago poco profondo di Sebkha Sejoumi si trova ad ovest del lago Tunisi ed è una delle più grandi riserve d'acqua che proteggono la capitale dalle inondazioni. A differenza di altri sebkhet – o laghi salati – della zona, il Sejoumi trattiene un po' d'acqua durante tutto l'anno e, di conseguenza, è particolarmente importante per la fauna selvatica in estate, quando gli altri sebkhet si prosciugano.

I laghi protetti più piccoli di Ghdir El Golla e Barrage Mornagula sono visibili più ad ovest, alla periferia della città. A nord della città si trova Sebkhet Ariana, che perde gran parte della sua riserva d'acqua nella stagione estiva.

Attraverso il progetto GlobWetland Africa, l'ESA lavora in collaborazione con il Segretariato Ramsar per l'utilizzo delle informazioni da satellite come supporto per la conservazione e la gestione delle zone umide vulnerabili, come quelle qui descritte.

Questa immagine fa parte della serie Earth from Space Video Programme.

In collaborazione con Rivista Geomedia.

 

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