Contesto
Con una superficie di 5800 km2, il delta del Danubio è il terzo delta più grande d’Europa, dopo quelli del Volga e del Kuban. Per la grande bio-diversità che vi si riscontra, il delta del Danubio è stato dichiarato nel 1990 Riserva della Biosfera. È l’unico delta al mondo ad aver ottenuto questo status ed è una delle aree a canneti compatti più estese del pianeta (ARBDD). La parte più ampia del delta del Danubio si trova in Romania, la parte restante in Ucraina. Il sistema principale del delta si compone di tre bracci: Chilia (a nord), Sulina (al centro) e Sfantu Gheorghe (a sud). Nel file kml sono disponibili tutti gli aspetti discussi in questo studio (Sacalin_project/Vectors/Danube Delta.kml).
La prima biforcazione del Danubio si ha in un punto chiamato Ceatal Ismail. Qui il fiume si divide in due bracci: Chilia a nord e Tulcea a sud. A Ceatal Sfantu Gheorghe si ha una seconda biforcazione, mentre Tulcea si divide in altri due rami, Sulina e Sfantu Gheorghe. Il termine “Ceatal” significa in turco “forcone”. Nel corso dell’evoluzione il braccio Chilia ha dato vita a due delta secondari e un terzo, che porta al Mar Nero, è attualmente in via di formazione. Alla foce dello Sfantu Gheorghe vi è un piccolo delta secondario e un’isola di barriera, chiamata Sacalin.
Ad A prima vista possiamo distinguere nell’immagine precedente diversi tipi di ambienti acquatici:
Tra di essi vi sono zone paludose con argini (distese di sabbia di Saraturile). Il tipo di vegetazione più diffusa sono canneti e alberi (pioppi, salici e altre specie dei terreni salati e sabbiosi). La sabbia è ben visibile nell’immagine per via del suo colore bianco. Tecnica di rilevazione dei cambiamenti La rilevazione dei cambiamenti è una tecnica usata per identificare a distanza i cambiamenti che si verificano in un dato ambiente, utilizzando due o più immagini della stessa area geografica acquisite in diversi momenti temporali. Questa tecnica trova applicazioni in molti campi, come la crescita urbana, l’analisi della copertura del suolo, il monitoraggio delle aree costiere, la gestione delle foreste. “Rilevazione dei cambiamenti” è un concetto generale, che si traduce in diverse modalità operative: osservare le differenze tra immagini, adottare una classificazione tematica, confrontare le proporzioni delle immagini, utilizzare strati vettoriali. Il principio base è che il numero digitale (ND) della prima immagine acquisita è diverso dal ND della seconda immagine acquisita.
La natura dei cambiamenti che si verificano in un ambiente può essere interpretata in una dimensione spazio-temporale usando la quantificazione statistica e una rappresentazione grafica riassuntiva, di solito una mappa dei cambiamenti rilevati. Il primo passo è ottenere un’immagine e scegliere la risoluzione che meglio si adatta allo scopo. Un altro aspetto importante è conoscere la copertura del suolo associata all'immagine. Le foto del terreno possono talvolta aiutare a interpretare l’immagine.
Acquisizione dell’immagine
Per il nostro studio utilizzeremo due immagini Landsat, la prima del 1984 (7 settembre), la seconda del 2000 (2 luglio), tratte dal sito USGS usando come interfaccia Earth Explorer. Le immagini possono essere usate liberamente se ci si registra nel sito (con username e password). Un’altra opzione è il sito USGS GLOVIS. Il tempo trascorso tra l’acquisizione delle due immagini, 16 anni, è sufficiente per comprendere l’evoluzione della fascia costiera. Lo scopo di questa esposizione didattica è analizzare l’evoluzione della zona costiera, per cui ci interessano solo le differenze tra le immagini (luglio-settembre) relative alla vegetazione. Last update: 9 Maggio 2013
|