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Columbus pronto per il trasferimento al Kennedy Space Center
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Columbus al nastro di partenza

02/05/2006 402 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Il laboratorio europeo Columbus, una pietra miliare dei contributi europei al progetto della Stazione Spaziale Internazionale, è in attesa di essere trasferito, a fine maggio, presso il Kennedy Space Center di Cape Canaveral. Da qui a bordo di uno Space Shuttle, compirà il grande salto nello spazio nella seconda metà del 2007, quando sarà finalmente agganciato alla Stazione Spaziale.

Dopo essere stato pre-integrato negli stabilimenti di Torino della Alenia Alcatel Space, il laboratorio Columbus, vero e proprio gioiello della tecnologia spaziale europea, è stato sottoposto alla fase di integrazione finale presso la EADS Space Transportation a Brema.

“È terminato un lavoro di sviluppo durato 10 anni e questo ci riempie di soddisfazione. Il trasferimento al Kennedy Space Center darà alla NASA un incentivo in più per centrare l’obiettivo del lancio del modulo entro il 2007,” commenta Bernardo Patti (ESA), project manager del Columbus.

Integrazione del PICA (Pre-Integrated Columbus Assembly)
Integrazione del PICA (Pre-Integrated Columbus Assembly)

Il 2 maggio, presso la sede dell’industria spaziale EADS SPACE Transportation, si terrà una breve cerimonia per celebrare il completamento del Columbus, e il suo prossimo trasferimento negli USA. Alla cerimonia, oltre a figure di primo piano dell’industria spaziale europea, degli istituti di ricerca, delle agenzie spaziali e delle istituzioni governative, ha confermato la sua partecipazione anche il Cancelliere tedesco Angela Merkel, che sarà accolta dal Direttore Generale dell’ESA Jean-Jacques Dordain e dal Presidente dell’EADS SPACE Transportation Evert Dudok, responsabile industriale del progetto. Sarà presente anche Shana Dale, vice-amministratore della NASA.

L’evento, fortemente voluto da ESA e EADS SPACE Transportation, mostra l’entusiasmo e la soddisfazione per aver portato a compimento un altro dei molti contributi tecnologici di altissimo livello a cui l’industria spaziale europea ci ha ormai abituato.

La Stazione Spaziale, quando sarà completata
La Stazione Spaziale, quando sarà completata

"Adesso occorre aspettare 6 voli shuttle," ricorda Patti. "La NASA deve completare la sua sezione della Stazione e soprattutto installare i pannelli solari per portare da 20 a 80 kW la potenza a disposizione delle apparecchiature di bordo. Poi sarà finalmente la volta di Columbus."

Come per la maggior parte dei moduli che compongono la Stazione Spaziale, il laboratorio Columbus è di forma approssimativamente cilindrica. È lungo poco meno di 7 metri per un diametro di circa 4 metri e mezzo, ma nonostante le ragguardevoli dimensioni la sua massa supera di poco le 10 tonnellate, essendo costruito quasi completamente di leghe di alluminio (alluminio 2024, 2219, 5056, 7050, 7075, 7475).

All’interno di Columbus possono lavorare tre astronauti contemporaneamente, in perfette condizioni ambientali, grazie al controllo termico, di umidità, pressione e qualità dell’aria messi a punto da Alenia Alcatel Space, che ha sviluppato e costruito oltre il 50% degli spazi pressurizzati che oggi costituiscono la Stazione Spaziale. Per 10 anni, il tempo previsto per la sua durata operativa, Columbus rimarrà agganciato al Nodo 2 della Stazione Spaziale, anch’esso sviluppato da Alenia Alcatel Space.

I vari laboratorio di ricerca di Columbus
I vari laboratorio di ricerca di Columbus

Ben un terzo del volume complessivo di Columbus (75 metri cubi) è occupato da 10 “armadi” (racks) attrezzati per essere, ciascuno di loro, un laboratorio di ricerca. Nella configurazione di lancio, il Columbus partirà con il set di “armadi di ricerca” che sono stati preparati dall’ESA: il Laboratorio per la scienza dei fluidi (FSL), Il Modulo Europeo per la Fisiologia (EPM), il Biolab, l’European Drawer Rack (EDR) e lo European Transportation Carrier (ETC). Ulteriori “armadi” per le scienze saranno installati nel corso della permanenza in orbita.

L’elevata modularità del progetto fanno di Columbus un laboratorio multidisciplinare, ricco di strutture e strumentazioni per ricerche nel settore della scienza della vita, della fisica dei fluidi, della scienza dei materiali e anche per ricerche tecnologiche. Gli esperimenti, almeno quelli non completamente automatici, saranno condotti in prima persona dagli astronauti, che avranno dunque il ruolo di “assistenti spaziali”. I responsabili scientifici degli esperimenti – per il 50% europei – ne seguiranno l’andamento dai centri di controllo di terra. Anche il guscio esterno del cilindro è in grado di alloggiare quattro carichi scientifici per le osservazioni della Terra, per l’astronomia o per ricerche di tipo tecnologico.

Columbus
Columbus

La costruzione del Columbus è stata coordinata dalla EADS Space Transportation e vi hanno contribuito industrie di 10 nazioni europee. Fra queste un ruolo di primissimo piano è stato svolto da Alenia Alcatel Space, a cui si deve in particolare la progettazione, lo sviluppo e l’integrazione negli stabilimenti di Torino del sistema termomeccanico del laboratorio, il PICA (Pre-Integrated Columbus APM). Il PICA comprende, fra l’altro, le parti strutturali portanti e secondarie del Columbus, lo scudo di protezione contro le micro-meteoriti, il controllo termico (attivo e passivo), il mantenimento delle condizioni ambientali e il sistema per la rilevazione e per l’estinzione di incendi a bordo. Una volta completata la fase di pre-integrazione a Torino, il laboratorio Columbus è stato trasferito alla EADS Space Transportation per l’integrazione finale.

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