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Stazione Spaziale Internazionale
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La Strategia dell'Agenzia Spaziale Europea

21/12/2000 1483 views 2 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Siamo alle soglie del 2001, da Kubrik in poi l'anno dello spazio per eccellenza. Certamente non abbiamo ancora trovato monoliti extraterrestri né sentinelle spaziali e se anche non abbiamo ancora una stazione spaziale così comoda come quella immaginata da Kubrik, la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale sta proseguendo senza problemi.

Il primo equipaggio è a bordo da quasi due mesi e la prossima primavera vedrà lo sbarco in forze sulla Stazione Spaziale anche dell'Italia, con l'arrivo dell'astronauta Guidoni e l'esordio di Raffaello, il primo dei Moduli Logistici Pressurizzati costruiti dall'Alenia Spazio. Si può senz'altro dire che alle soglie del nuovo millennio, la conquista dello spazio può dirsi decisamente avviata, e non solo per la Stazione Spaziale Internazionale. Lo spazio, ormai da qualche anno, può essere considerato l'ambiente a cui l'uomo deve guardare con sempre maggior fiducia per le prospettive che può offrire nel futuro.

Vega
Vega

Per conquistare lo spazio è necessario avere la capacità di "navigare" nell'ambiente spaziale. Questo significa che occorre possedere una propria flotta spaziale affidabile…

Sotto questo aspetto l'Europa è a buon punto: i lanci degli Ariane4 e 5 si susseguono a ritmo di 2 al mese, l'ultimo dei quali, il lancio 138, giusto un paio di giorni fa, addirittura in anticipo rispetto alle previsioni. In prospettiva, però, la flotta dei lanciatori europei dovrà difendersi dalla competizione americana, che negli ultimi tempi si è rafforzata nel tentativo di garantirsi un accesso allo spazio a basso costo.

Una prima risposta a questo problema l'avremo con l'entrata in scena di Vega, un nuovo lanciatore della famiglia degli Ariane, verso il 2005. Vega sarà un lanciatore di dimensioni ridotte, in grado di mettere in orbita satelliti di circa 1 tonnellata. Contemporaneamente sarà rafforzata la flotta degli Ariane 5, con la realizzazioni di diverse versioni di lanciatori, da utilizzarsi a seconda della specifica occasione, capaci di portare in orbita GTO un carico complessivo che arriverà fino a 11 tonnellate. Ma agli studi c'è anche un lanciatore riutilizzabile, che chiaramente costituisce l'uovo di Colombo per abbattere i prezzi dei singoli lanci. Siamo al termine della fasi di studio, il lanciatore riutilizzabile dovrebbe essere pronto nel 2007 e costituirà una vera e propria rivoluzione nei lanci europei.

Telemedicina
Telemedicina

Ma perché lo spazio ha assunto questa importanza?

Nello sfruttamento dello spazio possiamo distinguere tre settori: le ricerche astronomiche, l'osservazione della Terra e le applicazioni spaziali. Quest'ultime sono ormai quotidianamente alla ribalta, con l'enorme successo della telefonia cellulare, delle televisioni via satellite. Ma ci sono anche applicazioni in fase di sperimentazione che sono molto interessanti, come per esempio la telemedicina o la didattica e l'aggiornamento via satellite.

Per esempio, recentemente, l'ESA ha dato vita a un Centro per la Telecomunicazione per quelle comunità che vivono in luoghi con difficoltà di accesso, come per esempio le regioni settentrionali del Canada. Per queste persone può essere vitale avere un consulto medico a distanza, e con le applicazioni multimediali questo si può fare. Il programma dell'ESA ARTES ha proprio questo scopo: incrementare l'uso della multimedialità utilizzando le tecniche satellitari.

La moderna climatologia nasce proprio con il lancio di satelliti dedicati. E lo studio attraverso satelliti è un metodo scientifico fondamentale se vogliamo sperare di capire il reale impatto dell'uomo nelle variazioni climatiche. Non solo: in futuro, grazie all'interferometria, una speciale tecnica che consente di "vedere" le cose confrontando la luce che diffondono, sarà possibile accorgersi in tempo di terremoti ed eruzioni vulcaniche. Esistono cioè, in stato più o meno avanzato, tutta una serie di applicazioni che potenzialmente possono davvero cambiare la qualità della vita per centinaia di milioni di persone.

Missione Cassini-Huygens
Missione Cassini-Huygens

Per quanto riguarda l'astronomia, dopo un periodo in cui la maggior parte dell'interesse del pubblico era rivolta a fenomeni "strani" o "misteriosi" come i buchi neri, adesso ha ripreso vita una notevole attenzione per l'esplorazione del sistema solare.

Senz'altro si assiste al grande rilancio dell'esplorazione del sistema solare, anche da parte anche della NASA e dell'ESA all'esplorazione del sistema solare. In parte qusto è dovuto alla scoperta di un notevole numero di pianeti extrasolari, cioè pianeti in orbita a stelle che non sono il nostro Sole. In parte è dovuto alle tracce sempre più promettenti di condizioni che potrebbero essere favorevoli alla vita extraterrestre: indizi di acqua in epoche remote sulla superficie di Marte, la superficie ghiacciata di Europa, un satellite di Giove, il promettente Titano, una luna di Saturno, che potrebbe mantenere in uno stato di congelamento le molecole che stanno alla base della vita.

L'ESA in questo giova un ruolo di primo piano, sia con la missione Huygens-Cassini, in collaborazione con la NASA, sia con Mars Express, che sarà lanciato fra un paio di anni e che sarà la prossima missione a raggiugere il suolo di Marte.

Ma anche le comete sono promettenti da questo punto di vista, funzionando un po' come le grandi navi del passato, che trasportavano al proprio interno batteri da un continente all'altro. Solo che nel caso delle comete, ad essere trasportati potrebbero essere gli ingredienti fondamentali per la vita. E la missione europea Rosetta, che sarà lanciata nel 2003, indagherà proprio questo aspetto esaminando da vicino la cometa Wirtanen.

Ma naturalmente l'ESA non dimentica l'eplorazione dello spazio profondo. Con le sue missioni "cosmologiche" Herschel, Planck, Newton, Integral, ognuna delle quali dedicata ad aspetti fondamentali per comprendere l'origine e l'evoluzione dell'universo.

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