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La ISS come appare dopo la missione Discovery
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Cronache dalla Stazione Spaziale: non c’è due (EVA) senza tre

21/12/2006 597 views 1 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 45-2006. Con il ritorno a terra dello Shuttle Discovery previsto per il pomeriggio di venerdì, si conclude la missione Celsius, un’importante volo di assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Come valuta l’ESA questa missione in orbita, che ha visto fra i protagonisti anche l’astronauta svedese Christer Fuglesang?

La valutazione è molto positiva. Sia Fuglesang che Reiter tornano a casa con lo Shuttle e ci portano come dono natalizio tutta l’esperienza accumulata.

Reiter è rimasto a bordo della Stazione Spaziale dal 4 luglio 2006 fino a martedì scorso, quando lo Shuttle si è staccato dalla Stazione stessa, come membro dell’equipaggio permanente del nostro avamposto nello spazio. Con Celsius l’astronauta svedese Christer Fuglesang, che faceva parte dell’equipaggio del Discovery, lo ha raggiunto in orbita: è stata la prima volta che due astronauti dell’ESA si sono trovati contemporaneamente sulla Stazione Spaziale.

In appena 8 giorni, inoltre, Fuglesang ha condotto ben tre delle quattro passeggiate nello spazio che gli astronauti sono stati costretti a eseguire ed è stato il primo europeo a cui è stata assegnata una attività extraveicolare di assemblaggio della Stazione.

Infine nel corso della missione Astrolab, il Columbus Control Centre dell’ESA costruito a Oberpfaffenhofen, in Germania, ha fatto le prove generali in vista dell’arrivo sulla Stazione del laboratorio europeo Columbus, che ne faranno uno dei principali centri di controllo della Stazione, come quelli di Houston e Mosca.

Fuglesang e Curbeam al lavoro durante la quarta EVA
Fuglesang e Curbeam al lavoro durante la quarta EVA

La missione aveva uno scopo ben preciso: preparare il terreno per l’installazione di nuovi pannelli solari nei mesi a venire. Per questo erano previste tre uscite nello spazio, ma come ricordavi, ne sono state necessarie quattro. Che cosa è successo?

Come ricordavi, lo scopo principale delle operazioni di assemblaggio eseguite nel corso della missione del Discovery riguardavano l’impianto elettrico della Stazione Spaziale. Il fatto è che, fino a questo volo dello shuttle, la Stazione Spaziale è stata alimentata da due sole coppia di pannelli solari (le 2B e 4B), sebbene ne siano installate quattro (2A e 4A).

Per ragioni strutturali, preparare la Stazione a una maggior generazione di potenza elettrica significava attivare i pannelli 4A, disattivando i 4B: questo perché i 4A possono “seguire” il Sole in modo efficiente dei 4B, per ragioni banalissime legate alla conformazione geometrica della Stazione Spaziale.

In breve: era necessario “ripiegare” la coppia 4B. “Ripiegare” va inteso in senso letterale: i pannelli solari sono costituiti da moduli “a soffietto”, che ne rende possibile il lancio in orbita: ripiegati occupano poco spazio e sono più robusti. Una volta in orbita con un comando da terra vengono fatti dispiegare. Bene, in questo caso, un comando da terra doveva disporne, al contrario, il ripiegamento. Però qualcosa non ha funzionato, come temevamo, data la loro ormai lunga permanenza nello spazio e i pannelli 4B si sono piegati a soffietto solo fino a un certo punto. Da una parte questo era sufficiente per il funzionamento dei pannelli 4A, ma dall’altra questo problema doveva essere risolto, prima o poi, perché i pannelli 4A dovranno, in futuro, essere spostati dalla loro attuale collocazione e utilizzati altrove per produrre potenza elettrica.

Il problema è stato completamente risolto?

Fuglesang nel corso della quarta EVA
Fuglesang nel corso della quarta EVA

C’è voluta una uscita nello spazio supplementare di oltre sei ore e mezzo, condotta nella notte tra il 18 e il 19 dicembre, ma tutto è stato risolto. In un modo che, fra l’altro, ha quel un sapore tutto particolare che è dell’intera impresa della Stazione Spaziale: un misto di semplicità e tecnologia avanzatissima.

In pratica, agganciato a una delle estremità del Canadarm2, il braccio robotico della Stazione, l’astronauta della NASA Curbeam ha usato uno strumento avvolto da isolante per spingere le guide dei pannelli, mentre Fuglesang percuoteva i pannelli. Pian piano, finalmente, i pannelli solari si sono ripiegati. E questo ha posto fine al problema che si era verificato la settimana precedente , quando i pannelli si erano bloccati.

Terminata la missione Celsius, quale futuro aspetta la Stazione Spaziale?

Test termici  per l'ATV negli stabilimenti di ESTEC
Test termici per l'ATV negli stabilimenti di ESTEC

In marzo è previsto che lo Shuttle Atlantis porti a bordo della Stazione un ulteriore segmento dell’asse principale e un nuovo set di pannelli solari.

Per l’estate è previsto poi l’esordio del Veicolo Automatico di Trasferimento dell’ESA, un cargo da 20 tonnellate che sarà in grado di raggiungere automaticamente la Stazione Spaziale, trasportando fino a 7667 kg di rifornimenti. Sarà il più grande veicolo con questa funzione che oggi abbiamo a disposizione. L’ATV, vero e proprio gioiello della tecnologia europea, sarà lanciato da un Ariane5.

Nel settembre, dopo un’ulteriore missione Shuttle per terminare i lavori di produzione e utilizzo della potenza elettrica a disposizione della Stazione Spaziale, sarà installato il Nodo 2, un’impresa a cui parteciperà anche l’astronauta italiano dell’ESA Paolo Nespoli. Il Nodo 2, che è stato costruito da Alenia Spazio per la NASA, sarà l’anello di comunicazione fra il laboratorio della NASA Destiny e il laboratorio scientifico dell’ESA, Columbus, che il prossimo ottobre sarà lanciato alla volta della Stazione Spaziale a bordo dello Shuttle Discovery. Sarà l’inizio di un intenso periodo di sfruttamento scientifico della Stazione Spaziale

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

I giornalisti della Rai, Lorenzo di Las Plassas e Stefano Masi, si alternano nel discutere con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.

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