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Il lancio della Soyuz dalla base di Baikonour lunedì 18 settembre
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Cronache dallo Stazione Spaziale: shuttle che va, soyuz che viene

21/09/2006 956 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 33-2006. In questi giorni, ben dodici astronauti si sono trovati contemporaneamente in orbita intorno alla Terra. Perché questo affollamento e perché proprio ora?

In effetti, pur essendo stati per diverse ore tutti e 12 in orbita agganciati alla Stazione Spaziale, i 6 membri dell’equipaggio di Atlantis, che hanno lasciato la Stazione giovedì mattina, non hanno fisicamente incontrato quelli provenienti da Terra a bordo della soyuz, che sono arrivati a bordo mercoledì. L’equipaggio della NASA si era preparato al rientro isolandosi dalla Stazione Spaziale fin da domenica e, pur rimanendo attraccati alla Stazione, i portelli di comunicazione sono chiusi. È un po’ come essere “separati in casa”, una casa spaziale nel nostro caso.

Erano diversi anni che non c’era una folla di questo genere in orbita intorno alla Terra. La NASA ricorda che già nel 2001 era capitato che si fosse arrivati a 13 astronauti e probabilmente quando era in orbita la Stazione Spaziale russa MIR, tra cosmonauti sovietici e astronauti NASA il numero è stato anche superiore.

In parte naturalmente è dovuto a un caso e in parte è un segno significativo della ripresa dell’assemblaggio della Stazione Spaziale, che come è noto era stato bruscamente interrotto dall’incidente dello shuttle Columbia nel 2003. Dopo l’installazione dei nuovi pannelli solari, una volta che la potenza elettrica a disposizione della casa orbitante sarà raddoppiata, la Stazione potrà accogliere nuovi elementi che ne accresceranno il volume abitabile e che ne rafforzeranno la valenza scientifica, fin dalle prossime missioni che vedranno un significativo incremento della presenza europea.

Lo shuttle Atlantis e la Stazione Spaziale sullo sfondo del Sole
Lo shuttle Atlantis e la Stazione Spaziale sullo sfondo del Sole

In effetti l’incontro in orbita tra i 12 astronauti è dovuto anche al rientro a terra dello shuttle Atlantis, inizialmente previsto proprio per mercoledì, ma che è stato rimandato di un giorno per un allarme detriti spaziali. Che cosa è accaduto?

La decisione di rimandare di una giornata il rientro dello shuttle Atlantis è dovuta a due ragioni: la prima, la più banale, è legata al cattivo tempo su Cape Canaveral. Condizioni meteo poco buone, venti forti possono mettere a repentaglio la buona riuscita dell’atterraggio. È vero che in caso di necessità lo shuttle può planare su altre piste, come l’Edwards Air Force Base, in California, o la White Sands Space Harbor, nel New Mexico, ma è vero anche che in questo caso gli shuttle devono poi essere riportati a Cape Canaveral, con costi non indifferenti.

L’altra ragione è quella che ricordavi: martedì era stato avvistato un piccolo detrito nei pressi dello shuttle, probabilmente uno “spaziatore”, un elemento di plastica cioè che si interpone tra le mattonelle di ceramica dello shuttle e che viene successivamente rimosso. In questo caso era rimasto erroneamente in posizione. In alternativa, potrebbe essere stato un pezzetto di ghiaccio.

In ogni caso, per assicurarsi che non ci fossero danni, è stata eseguita una nuova ispezione delle coperture di isolamento termico dello shuttle, la terza dall’inizio della missione , utilizzando come di consueto le telecamere sulla sommità del braccio robotico dello shuttle.

L’ispezione ha dato buon esito: non è stata riscontrata nessuna anomalia e lo shuttle ha avuto via libera per il rientro. Sempre martedì, è stato curiosamente identificato un sacchetto di plastica che fluttuava nei pressi della Stazione Spaziale, probabilmente fuoriuscito nel corso di una delle tre attività extraveicolari condotte nel corso della missione.

L'astronauta Thomas Reiter impegnato nel modulo russo Zvedza
L'astronauta Thomas Reiter impegnato nel modulo russo Zvedza

Qualche giorno fa c’è stato un allarme a bordo della Stazione Spaziale Internazionale circa un odore anomalo avvertito dagli astronauti. Di che cosa si è trattato?

Sulle prime si era temuto un incendio, ma fortunatamente non si trattava di questo. Si è surriscaldata una unità Elektron che ricicla l’acqua estraendone ossigeno che immette poi nell’atmosfera della Stazione Spaziale. L’unità Elektron era stata precedentemente spenta per una manutenzione programmata e successivamente riattivata. Dopo qualche minuto dalla riattivazione, l’unità si è surriscaldata fondendo un po’ di gomma, che ha rilasciato fumo e cattivo odore, legato all’emissione di idrossido di potassio, una sostanza irritante.

Thomas Reiter, l’astronauta dell’ESA, e i colleghi hanno attivato manualmente le procedure di emergenza in caso di incendio, spegnendo, per esempio, le ventole di ventilazione tra i vari moduli, un’accortezza che evita il diffondersi di eventuali fiamme e, in questo caso, del cattivo odore. Entro un’ora la situazione è ritornata alla normalità, anche perché i sensori che rivelano la composizione chimica dell’atmosfera interna non hanno identificato livelli significativi di sostanze irritanti.

Anousheh Ansari
Anousheh Ansari

Nel corso dell’ascesa verso la Stazione Spaziale, la prima donna turista spaziale, l’imprenditrice statunitense Anousheh Ansari, di origine iraniana, ha avuto qualche problema legato all’assenza di peso. Come sta adesso?

Ansari sta bene, d’altronde i malesseri che ha avvertito sono quelli classici da assenza di gravità, di cui risentono spesso, nonostante l’allenamento, anche molti astronauti professionisti.

Ansari sta approfittando di questa sua esperienza nello spazio per condurre quattro esperimenti ideati dall’ESA: Chromosome-2, che ha lo scopo di investigare gli effetti sull’equipaggio dell’ambiente ad elevata radiazione della Stazione Spaziale; SAMPLE, che si propone di studiare gli effetti dei batteri sulla salute degli astronauti e sulle loro attrezzature; NEOCYTOLYSIS, un esperimento sull’anemia temporanea che colpisce gli astronauti al ritorno a Terra e, infine, un esperimento legato al mal di schiena, che ci aiuterà a capire meglio la relazione tra dolore e presenza o assenza di stimoli muscolari, naturalmente con lo scopo di sviluppare contromisure efficaci.

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

I giornalisti della Rai, Lorenzo di Las Plassas e Stefano Masi, si alternano nel discutere con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.

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