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La squadra vincitrice, l'italiana HANS
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Dei dottorandi italiani vincono la gara dei brevetti spaziali: S2UN Challenge

11/07/2013 1242 views 2 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Gli studenti partecipanti alla Space Solutions University Challenge hanno proposto promettenti nuove tecnologie spaziali per migliorare la raccolta di energie rinnovabili, per alimentare le barche ad energia solare e rendere le città più pulite attraverso il trattamento dei rifiuti auto sostenibile. Il vincitore è stato annunciato questa settimana.

Tre squadre universitarie da Italia, Spagna e Portogallo si sono messe in gioco da ottobre per sviluppare la migliore nuova tecnologia utilizzando le proprietà intellettuali dell'ESA, o IPs.

La prima ESA IP utilizzata, il brevetto 550, è un regolatore avanzato di pannelli solari per migliorare la conversione dell'alimentazione tra i pannelli solari e le batterie di una navicella spaziale.

L'altra, il brevetto 360, è un ecosistema per il riciclo dei rifiuti umidi per future installazioni abitative planetarie.

Questa settimana, le idee sono stata presentate ad una giuria composta da esperti ESA, dall'Ufficio Brevetti Europeo e da Open Sky Technologies Fund, ed il vincitore della Space Solutions University (S2UN) Challenge è stato annunciato lunedì.

Il vincitore: gestire servizi autonomi

I vincitori
I vincitori

La giuria ha selezionato come vincitore la società italiana formata da studenti con dottorato Harvesting New Suns (HANS), dal Politecnico di Torino. Il loro piano di attività si focalizza sulla fornitura di acqua e su un'agricoltura indipendente nei Paesi in via di sviluppo.

Con il brevetto ESA 550, Danilo Roascio, Andrea Barbarino e Marta Nervo della squadra HANS hanno efficacemente raccolto elettricità solare ed eolica per pompare acqua dai pozzi, utilizzabile da bere e per irrigare le coltivazioni.

Con il regolatore ESA, il progetto della squadra può gestire diverse risorse elettriche in modo efficiente – pannelli solari, turbine a vento – anche in giornate nuvolose o non ventilate. Sviluppato per i satelliti, il regolatore è altamente affidabile e più economico da mantenere di altre alternative.

Questo lo rende di particolare interesse per i Paesi in via di sviluppo, dove le strutture nazionali non sono disponibili, e dove sono necessarie invece soluzioni affidabili, economiche ed indipendenti.

"La S2UN Challenge è stato un progetto veramente stimolante all'interno del nostro programma di dottorato" ha detto Danilo.

La squadra spagnola Green Sail
La squadra spagnola Green Sail

"Da un piano ingegneristico ad un piano di attività in affari, questa esperienza ci ha fatto pensare ben al di fuori dei libri accademici. Ci ha fatto guardare all'intero processo, dall'inizio alla fine, e non solo alla soluzione della parte tecnica".

Anche la squadra Green Sails dall'Università di Oviedo, Spagna, ha utilizzato il regolatore ESA per migliorare l'utilizzo di energia solare sulle navi, riducendo il fabbisogno di carburanti fossili come il gasolio o la benzina.

La squadra portoghese, Bionnovation
La squadra portoghese, Bionnovation

La squadra Bionnovation dalla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Porto, in Portogallo, ha usato il brevetto ESA 360 per sviluppare un piano auto-sostenibile per il trattamento ecologico dei rifiuti industriali per i municipi che desiderano rendere più verdi le proprie città.

La tecnologia promette di ottenere cibo, acqua ed ossigeno utilizzando i rifiuti organici su scala industriale, producendo biomassa con un altro valore nutrizionale.

Guardando l'istinto imprenditoriale delle squadre, la fattibilità di mercato e quella tecnica, la giuria ha valutato i tre casi aziendali come molto interessanti e con un buon potenziale.

La giuria
La giuria

"Per un giovane imprenditore commercializzare brevetti richiede una ottima conoscenza del brevetto stesso, e una conoscenza del mercato al quale mira", ha detto il Dr Bernd Geiger, membro della giuria e Managing General Partner di Triangle che gestisce l'Open Sky Technologies Fund avviato sotto il Programma di Trasferimento Tecnologico dell'ESA.

"Alcuni hanno un'ottima conoscenza tecnica, ma devono affrontare la realtà del mondo degli affari, delle esigenze del mercato e della commercializzazione di un nuovo prodotto".

"Al fine di aver successo, è molto importante per i nuovi imprenditori essere molto preparati, esporsi il più possibile sul mercato, parlare ad altri imprenditori e ricevere consigli su come gestire gli affari".

"Abbiamo ricevuto dei riscontri molto importanti alle nostre proposte di affari, e vale la pena esplorare ulteriormente questo potenziale" ha aggiunto Andrea Barbarino della HANS.

L'ESA S2UN Challenge è un'iniziativa dell'Ufficio del Programma di Trasferimento Tecnologico (TTPO), che dà agli studenti universitari l'opportunità di lavorare con ESA nel cercare di creare applicazioni non spaziali basate sul portafoglio IP dell'Agenzia.

"Vogliamo dare agli studenti la possibilità di lavorare con delle vere tecnologie spaziali come parte integrante del loro percorso universitario, e di sviluppare capacità imprenditoriali creando nuovi spin-offs dalle tecnologie competitive dell'ESA" ha spiegato Frank Salzgeber del TTPO.

"Il nostro target sono gli studenti delle università tecniche negli ultimi stadi del loro percorso di studi; la sfida può portare anche alla creazione di nuove imprese in Europa. Siamo inoltre pronti a sostenerli in un'ulteriore fase di inizio presso i nostri centri di incubazione per nuove aziende".

I partecipanti alla Space Solutions University Challenge 2012-13
I partecipanti alla Space Solutions University Challenge 2012-13

TTPO è stato creato per inspirare e facilitare l'uso della tecnologia spaziale, dei sistemi e delle conoscenze per applicazioni non spaziali. Grazie alla sua rete di Trasferimento Tecnologico con intermediari in tutta Europa ed i suoi sette Centri di Incubazione o Business Incubation Centre (BIC), 280 trasferimenti sono stati fatti finora, 200 società sono state sostenute nelle attività iniziali e oltre 60 nuove società sono lanciate ogni anno.

Per sostenere l'avvio di un'azienda, TTPO ha costruito l'Open Sky Technologies Fund, con un capitale di rischio di 100 milioni di Euro, che mira alle novità tecnologiche spaziali agli stadi iniziali.

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