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ILA2006: scoperta, competitività e identità europea

22/05/2006 220 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 19-2006. È in corso di svolgimento ILA 2006, l’esposizione aerospaziale internazionale che si svolge ogni due anni a Berlino. Tra i temi di quest’anno, c’è il supporto che lo spazio può dare per il rilancio dell’economia europea. In che modo i programmi spaziali possono contribuire a rilanciare la crescita economica?

Quando si dice che la nostra società è tecnologicamente avanzata, si intende dire che è una società in cui la tecnologia (di frontiera e non) gioca un ruolo insostituibile: viene utilizzata per la produzione, per i servizi, per il tempo libero.

Ora, ci sono due modi per possedere tecnologia: o la sviluppa o la si acquista. E da questo punto di vista è chiaro che la scelta europea è obbligata: se l’Unione Europea vuole essere soggetto politico di primo piano, ha la necessità di essere anche forte produttore di scienza e di tecnologia.

In questo contesto il ruolo dello spazio è duplice: da una parte l’utilizzo della tecnologia esistente permette di identificare una quantità enorme di servizi – vedi il caso della navigazione guidata da satellite e il progetto europeo Galileo – che non solo aprono nuovi mercati, ma che permettono di gestire in modo più efficiente le risorse esistenti.

Dall’altra, lo spazio è un investimento di tutta l’Europa. Costruire nuovi lanciatori come il Vega, per esempio, che completa l’offerta dei vettori di lancio europei; oppure avviare un programma ambizioso come Aurora, che si articola in una serie di missioni come lo sbarco su Marte di rover, il ritorno a terra di campioni di terreno marziano, per concludersi poi con lo sbarco del primo uomo sul pianeta rosso intorno al 2030: ecco, queste imprese impongono a tutti gli attori del settore spazio di contribuire in modo rilevante allo sviluppo tecnologico, con ricadute sulla società alcune delle quali immediate, altre che vedremo solo in futuro e che oggi non possiamo neppure immaginare.

Incontri di lavoro in occasione di un ISD
Incontri di lavoro in occasione di un ISD

Perché questo si verifichi, però, è necessario uno scambio significativo tra attività spaziali e realtà produttiva europea. Come si vuole colmare questa separazione?

L’industria spaziale europea è un’industria di qualità riconosciuta a livello mondiale: basti pensare che oggi la maggior parte dello spazio abitativo della Stazione Spaziale Internazionale è stato realizzato in Europa.

È vero però che la competitività non si acquisisce una volta per sempre, ma che occorre una progressione costante. L’ESA da questo punto di vista ha una strategia molto chiara per coinvolgere le realtà industriali europee. Solo per limitarci al presente, alla fine del 2005 è partito il progetto SINEQUANET co-finanziato da ESA e Commissione Europea, nell’ambito del quale a fine mese presso lo stabilimento dell’ESA ESTEC, il Centro Spaziale Europeo di Ricerca e di Tecnologia, si terrà il quarto degli incontri “Industry Space Days” (ISD).

Sono incontri a cadenza biennale tra istituti di ricerca, agenzie spaziali, fornitori di servizi, di prodotti e soprattutto imprese piccole, medie e grandi, con lo scopo di aumentarne il coinvolgimento nello spazio e quindi sostenere la competitività dell’industria europea. Partecipano circa 630 tra industrie e organizzazioni, tra le quali 371 PMI, 152 industrie di dimensioni maggiori, 30 laboratori di ricerca, 20 agenzie spaziali nazionali. E soprattutto sono stati organizzati oltre 6000 incontri di lavoro. È un immenso serbatoio di scambi.

Tecnologia dallo spazio per proteggersi dai microorganismi
Tecnologia dallo spazio per proteggersi dai microorganismi

Il trasferimento tecnologico è materia molto complessa: una volta che una tecnologia sia stata identificata, poi occorre un progetto industriale che realizzi un prodotto competitivo sul mercato. Quanto è lungo il processo?

Il processo può essere lungo o breve: occorre la tecnologia, occorre l’industria, occorre anche identificare un bisogno reale. La salute, per esempio, è certamente una priorità. Già da diversi anni, per esempio, AirInSpace ha messo a punto un’unità, l’ImmunairTM, facilmente utilizzabile per la decontaminazione dell’aria, che arriva a distruggere il 99,9% dei microrganismi presenti in aria e che si basa su una tecnologia di derivazione spaziale, il Plasmer, che deriva da tecnologie inventate per proteggere da batteri, virus e funghi i cosmonauti russi a bordo della stazione orbitante MIR. Oggi la versione “mobile” (PlasmairTM) è un sistema ormai utilizzato in oltre 70 centri medici francesi ed è molto richiesto anche come prevenzione nei confronti dell’influenza aviaria.

È proprio perché occorre superare un’inerzia iniziale che l’ESA è attiva da anni su questo fronte. Anche la partecipazione a ILA2006 è in linea con questa politica: occorre diffondere la consapevolezza della tecnologia esistente e la consapevolezza di svilupparne di nuova. I lanciatori europei, il progetto Galileo, la meteorologia, il sistema globale di monitoraggio per la sicurezza e l’ambiente: sono tutte declinazioni dello stesso concetto, cioè della strettissima relazione tra tecnologia e competitività.

Vortici sul Polo Sud venusiano
Vortici sul Polo Sud venusiano

A ILA2006 si parlerà anche di esplorazione del sistema solare: l’11 aprile la sonda Venus Express si è inserita in orbita intorno a Venere. Sono già iniziate le osservazioni del pianeta?

Venus Express ha raggiunto la sua orbita operativa il 7 maggio scorso, dopo una serie di aggiustamenti di orbita previsti. Nei giorni successivi gli strumenti sono stati accesi uno dopo l’altro per controllarne la funzionalità e la fase di test – che comunque prevede già la raccolta di informazioni scientifiche – durerà fino agli inizi di giugno. Poi dal 4 giugno inizierà la vera e propria fase di esplorazione scientifica del pianeta.

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

Il giornalista della Rai, Lorenzo di Las Plassas, passa cinque minuti con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.

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