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Hubble rivela un anello di materia nera
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Il 2009 europeo nello spazio

13/01/2009 357 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 1-2009. Il 2009 si preannuncia un anno molto intenso in tutti i settori in cui l’ESA è impegnata. Dato che il 2009 è stato proclamato dall’ONU anno internazionale dell’astronomia, in omaggio al quarto centenario delle prime osservazioni telescopiche del cielo, iniziamo proprio dalle iniziative ESA che riguardano l’esplorazione dell’universo.

Che cosa accadrà nel corso dell’anno?

L’evento principale sarà il lancio, previsto per la primavera, di due telescopi spaziali di grande rilevanza scientifica: Herschel e Planck. I due satelliti saranno portati in orbita attraverso un unico razzo-vettore, un Ariane 5, dallo spazioporto di Kourou.

Con il suo specchio di 3,5 metri di diametro, Herschel raccoglierà radiazione infrarossa, emessa dalle sorgenti più fredde e distanti dell’universo. Planck, invece, è un satellite dedicato allo studio dell’impronta che il Big Bang ha lasciato impressa sulla cosiddetta radiazione di fondo. Si tratta di luce nelle microonde, originata circa 300mila anni dopo il Big Bang e che riflette la distribuzione della materia a quell’epoca, materia dalla quale si sono evolute le galassie, le stelle, i pianeti e noi stessi.

Il satellite HERSCHEL-PLANCK
Il satellite HERSCHEL-PLANCK

In maggio, poi, è prevista la quinta e ultima manutenzione in orbita del Telescopio Spaziale Hubble (NASA/ESA), questa volta attraverso il volo STS-125 dello Space Shuttle Atlantis, che sarà protagonista di una missione che prevede ben 5 passeggiate nello spazio. Saranno installati due nuovi strumenti, uno spettrografo sensibile all’UV (Cosmic Origins Spectrograph) e una fotocamera a grande campo (Wide Field Camera 3), sensibile alla luce che va dall’ultravioletto all’infrarosso. In queste due bande spettrali la sensibilità dello strumento WFC3 rappresenta un reale salto di qualità rispetto al passato.

Gli astronauti si cimenteranno poi nella prima riparazione in orbita di uno strumento scientifico: cercheranno di riparare, infatti, due strumenti a bordo del telescopio(l’Advanced Camera for Surveys e lo Space Telescope Imaging Spectrograph), sostituendo alcuni elementi che si sono deteriorati. Se tutto va bene, il Telescopio Spaziale Hubble dovrebbe essere in grado di raccogliere ottimi dati almeno fino al 2015.

Il satellite GOCE - immagine artistica
Il satellite GOCE - immagine artistica

Il riscaldamento globale ha sensibilizzato l’opinione pubblica sul problema dell’ambiente. L’ESA è attiva nelle attività di osservazione della Terra dallo spazio da molti anni, ma il 2009 vedrà l’inizio del programma Pianeta vivente, con ben tre lanci previsti.

Nella prima parte dell’anno sarà lanciato il satellite GOCE (Earth’s gravity field) a bordo di un Rockot, dalla base di Plesetsk, in Russia, dedicato allo studio del campo gravitazionale terrestre, con l’obiettivo specifico di ricavare dai dati il geoide terrestre con una risoluzione mai raggiunta in precedenza. Il geoide coincide, almeno negli oceani, con il livello del mare a riposo. A causa della disomogeneità del nostro pianeta, la sua forma si discosta in modo significativo da quella di una sfera, come si potrebbe invece pensare. Il lancio era stato rimandato nei mesi passati a causa di un problema tecnico del lanciatore russo. GOCE inaugura il programma Pianeta Vivente dell’ESA.

I lanci proseguiranno in estate, quando, sempre a bordo di un Rockot, dalla base di Plesetsk è prevista la partenza di SMOS (Soil Moisture and Ocean Salinity), un satellite che si occuperà di raccogliere dati per generare mappe globali di salinità oceanica e di umidità delle terre emerse. Sono elementi fondamentali per capire il ciclo dell’acqua e, in generale, per le previsioni meteo e di eventi estremi, come per esempio gli uragani.

Alla fine dell’anno, invece, ancora con un Rockot e ancora dalla base di Plesetsk, sarà la volta di Cryosat-2, dedicato al rilevamento dello spessore dei ghiacciai marini e delle terre emerse, che ci darà informazioni fondamentali sulla relazione tra ghiacci e riscaldamento globale.

Come vedi si tratta di satelliti dedicati tutti a uno specifico argomento, che riflettono la strategia dell’ESA in questo settore: satelliti relativamente piccoli e poco costosi, molto focalizzati su aspetti circoscritti del clima o dell’ambiente. In questo modo si risponde meglio alle richieste della comunità scientifica, si ha l’opportunità di utilizzare lanciatori meno costosi dell’Ariane 5 e si rischia meno in caso di problemi al satellite o al lanciatore, come può sempre capitare nelle attività spaziali.

L'astronauta ESA Frank De Winne in addestramento a Star City
L'astronauta ESA Frank De Winne in addestramento a Star City

Negli scorsi anni abbiamo visto una presenza crescente di astronauti europei nello spazio. Anche il 2009 rispetterà la tendenza?

L’ultimo biennio ha portato all’integrazione sulla Stazione Spaziale Internazionale di numerosi elementi europei, fra i quali il principale è il laboratorio dell’ESA Columbus, oltre che al primo volo dell’ATV, la prima navicella spaziale che l'Europa lancia in totale autonomia. La ISS si è ampliata, ha rafforzato il proprio sistema di generazione di potenza elettrica, ed è ora pronta ad accogliere equipaggi di sei astronauti.

In particolare, l’astronauta belga dell’ESA Frank De Winne farà parte dell’equipaggio 20 (Expedition 20), che arriverà a bordo della ISS in maggio, grazie ai servizi di una Soyuz, lanciata da Baikonur, in Kazakhstan. De Winne rimarrà in orbita fino al novembre successivo e, negli ultimi mesi, assumerà il comando della ISS: sarà il primo astronauta non russo e non americano a svolgere il ruolo di comandante della Stazione.

In estate, un altro astronauta europeo, Christer Fuglesang, arriverà a bordo dello shuttle STS-128. In questo caso sarà una missione di assemblaggio della ISS. Infine, per completare questa veloce panoramica sulla ISS, vale la pena ricordare che per la fine dell’anno è prevista l’installazione di due elementi europei o di fabbricazione europea: il Nodo 3 e la Cupola.

In maggio è prevista poi la presentazione dei vincitori della selezione per astronauti dell’ESA. Una gara durissima e affascinante per la quale si sono iscritte oltre 10000 persone. Al momento sono rimasti circa 80 concorrenti in lizza per 4 posti finali.

Infine, passando all’astronautica in generale, il 2009 dovrebbe vedere il volo inaugurale del nuovo lanciatore dell’ESA, il Vega, che integrerà la flotta degli Ariane 5. Già proposto dall’Italia, Vega – che ha visto il nostro paese come principale finanziatore del progetto e come capofila industriale per la sua progettazione e costruzione - è un lanciatore per satelliti fino a 1500 kg e si rivolge a una fascia di mercato completamente diversa da quella coperta dall’Ariane 5.

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

I giornalisti della Rai, Lorenzo di Las Plassas, Stefano Masi, Marco Dedola si alternano nel discutere con il giornalista scientifico che collabora con l'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Dieter.Isakeit@esa.int

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