Il futuro è moto: l'ESA a Futuro Remoto
Come è ormai tradizione, novembre vede ai nastri di partenza “Futuro Remoto”, la manifestazione di diffusione della cultura scientifica organizzata da Città della Scienza di Bagnoli (Napoli), giunta alla 20° edizione e alla quale, come negli anni passati, partecipa anche l’Agenzia Spaziale Europea.
"Il futuro è moto – mobilità e trasporti dal remoto al futuro" - questo è il titolo dell’edizione 2006, che si apre l’11 novembre e la cui parte espositiva rimarrà aperta fino a fine febbraio 2007, e che si ispira a un’idea di mobilità sostenibile e responsabile. Nel mondo globalizzato di oggi, infatti, la mobilità è certamente un elemento indispensabile nella vita di tutti i giorni e nelle scelte di ciascuno, ma è anche uno dei problemi quotidiani con i quali ci si scontra più duramente. La 20° edizione di Futuro Remoto ha voluto mettere al centro della manifestazione questo aspetto della nostra esistenza, proponendo un ampio programma di mostre, attrazioni, laboratori, incontri, dibattiti e tavole rotonde.
La mobilità è anche al centro dell’attenzione del Programma Galileo, l’iniziativa congiunta ESA-Commissione Europea, che ha come obiettivo la creazione di un sistema di navigazione satellitare, diretto da autorità civili. Galileo, che sarà operativo a partire dal 2008 e di cui i visitatori di Futuro Remoto potranno ammirare un modello in scala 1:40, promette di rivoluzionare il mondo dei trasporti. Anche solo limitandoci al traffico automobilistico, infatti, Galileo permetterà di implementare i servizi più vari, dalla segnalazione in tempo reale degli ingorghi al suggerimento di percorsi alternativi per distribuire al meglio i flussi stradali; dalla gestione delle chiamate di emergenza e soccorso al pagamento elettronico delle tariffe autostradali; dal risparmio di carburante attraverso la scelta del percorso più efficiente, alla gestione in remoto di una rete di autotrasporti.
Galileo terrà d’occhio anche le infrastrutture come i ponti, per esempio, sui quali spesso transita un numero di veicoli maggiore di quanto non fosse nei progetti: ricevitori di Galileo e altri dispositivi tecnologici, oggi disponibili a costi contenuti, possono essere integrati nelle misure di controllo già esistenti. In modo simile, la costellazione satellitare potrà essere in grado di segnalare le variazioni di pendenza di una strada o di una ferrovia, mettendo le basi per interventi immediati.
Movimento significa però anche viaggio verso mondi inconsueti, come le profondità marine o le inimmaginabili distanze astronomiche. In esposizione i visitatori troveranno il modello in scala 1:1 del satellite SOHO, una missione congiunta ESA/NASA che si è rivelata uno dei maggiori successi dell’era spaziale nel campo dell’astronomia. SOHO, che orbita intorno al Sole in sincronia con la Terra nel punto lagrangiano L1, a 1,5 milioni di kilometri di distanza dal pianeta, è stato lanciato il 2 dicembre 1995 e ha permesso agli scienziati di approfondire molti aspetti, per esempio quelli legati alle attività magnetiche superficiali, della nostra stella.
Alla galleria dei mondi inconsueti non poteva mancare un modello in scala 1:10 (misura circa 3 metri di altezza) di Vega, il lanciatore di dimensioni ridotte dell’ESA, il cui lancio di validazione è previsto alla fine del 2007 e i cui elementi sono sottoposti in questi mesi a un’intensa campagna di verifiche e test.
Sfruttando poi una privilegiata posizione orbitale, che ci permette di guardare giù verso la Terra, in una apposita sezione espositiva sarà possibile effettuare un viaggio per immagini a cavallo di Envisat, il satellite ambientale dell’ESA il cui modello in scala 1:15 è in esposizione alla manifestazione, insieme al modello in scala 1:5 di Cryosat, il satellite per il monitoraggio dei ghiacci che sarà lanciato nel corso dei prossimi anni.
Grazie alle immagini di Envisat i visitatori potranno osservare con i propri occhi i tanti volti vulnerabili del nostro pianeta, con un’attenzione particolare a quegli aspetti legati alle attività umane come l’inquinamento marino ed atmosferico, l’urbanizzazione crescente e la desertificazione. Un problema di dimensioni drammatiche, quest’ultimo, sul quale l’ONU ha cercato di focalizzare l’attenzione nel corso dell’anno, proclamando il 2006 anno internazionale dei deserti e della desertificazione. Basti pensare che la desertificazione coinvolge un terzo della superficie delle terre emerse del pianeta e circa un miliardo di persone.
Il viaggio del futuro per antonomasia, però, anch’esso assai poco remoto, è il viaggio spaziale. Oltre a un modello della Stazione Spaziale Internazionale in scala 1:200, l’ESA ha riservato a Futuro Remoto la partecipazione dell’astronauta del Corpo Astronautico Europeo, il Colonnello Roberto Vittori, che il 15 Novembre alle 10:30 incontra studenti e pubblico interessato per una presentazione e un dibattito sul presente e sul futuro dell’uomo nello spazio.
Per tutti gli altri spunti, anche quest’anno invitiamo a partecipare a Futuro Remoto, con la consapevolezza che il futuro di cui si parla è tutt’altro che remoto. E che la qualità del futuro dipende dalle scelte che facciamo nel presente.