In corso a Perugia la XXIV Assemblea Generale dell’Unione Internazionale di Geodesia e Geofisica
Ospitata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’Istituto di Ricerca della Protezione Geo-Hydrological (IRPI) e dall’Università di Perugia, è in svolgimento nel capoluogo umbro, la XXIV Assemblea Generale dell’Unione Internazionale di Geodesia e Geofisica (IUGG), il più importante appuntamento di settore del 2007. La precedente Assemblea Generale aveva avuto luogo a Sapporo in Giappone nel 2003.
Svolta sotto il patronato del Presidente della Repubblica, la XXIV Assemblea Generale della IUGG ha luogo dal 3 al 12 luglio nell’area universitaria per la parte conferenze e nella cornice storica della Rocca Paolina, per le sessioni dei poster. Tema centrale delle due settimane di incontri scientifici è “La Terra, il pianeta che cambia”, argomento di stringente attualità e soprattutto di fondamentale importanza per il futuro nostro e delle generazioni a venire.
Oltre quattromila fra scienziati e ricercatori da circa 80 paesi di tutto il mondo sono presenti alla conferenza, insieme a rappresentanti a livello governativo di molte Nazioni e Agenzie Spaziali. All’evento partecipano i più importanti enti italiani di settore, come il CNR, l’ENEA, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, oltre ad Agenzie Spaziali come la NASA, l’ESA e l’ASI.
Negli ultimi anni, le attività di osservazione della Terra dallo spazio hanno acquisito un’importanza sempre maggiore, sia grazie all’impegno della comunità scientifica, ma anche grazie alle capacità tecnologiche e industriali a livello europeo.
Come il recente Envisat Symposium 2007 ha ampiamente dimostrato, il telerilevamento da satellite oggi è uno dei più potenti strumenti di osservazione della Terra a livello globale, sia perché consente di raccogliere dati su ampie porzioni del pianeta, sia perché, in alcuni settori, permette di condurre rilevamenti indipendentemente dalle condizioni meteo. Fisica dell’atmosfera, cambiamenti climatici, geodesia, idrologia, oceanografia, vulcanologia, sismologia, sono solo alcuni esempi di settori specifici che godono del contributo delle osservazioni della Terra dallo spazio.
L’ESA è attiva nel campo del telerilevamento sin dal lancio di ERS-1, nel 1991, a cui è seguito nel 1995 il lancio di ERS-2, e nel 2002 di Envisat, il più grande e complesso satellite per le osservazioni del pianeta che sia mai stato lanciato. Già da diversi anni ha preso il via l’ambizioso programma Living Planet, che prevede numerosi satelliti sia operativi (missioni Earth Watch) che scientifici (missioni Earth Explorer), ciascuno dei quali dedicato a uno specifico settore.
È per esempio il caso di GOCE (Gravity Field and Steady-State Ocean Circulation Explorer), che ha l’obiettivo di misurare, con estrema precisione, il campo gravitazionale terrestre e il cui lancio è previsto a marzo del 2008, e di SMOS (Soil Moisture and Ocean Salinità Mission), che sarà lanciato a fine 2008, con lo scopo di determinare su scala planetaria la salinità degli oceani e lo stato di umidità delle terre emerse. Entrambe le missioni, e in particolare GOCE il cui lancio è imminente, suscitano un vivo interesse nella comunità scientifica e sono oggetto di diverse presentazioni e poster nel corso della conferenza.
Oltre alle attività scientifiche, la XXIV Assemblea Generale della IUGG organizza anche un’esposizione che ha luogo nei Giardini del Rettorato dell'Università di Perugia, e alla quale hanno partecipato, assieme all’ESA, enti quali NASA, NOAA, ASI e l’Organizzazione Metereologica Mondiale (WMO). L' ESA è presente con materiale informativo sull'Agenzia e sulle missioni di Osservazione della Terra, con un modello in scala 1:4 del satellite GOCE e con materiale specialistico (s/w toolbox) per il processamento dei dati di Envisat.