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Il 30 maggio il laboratorio europeo Columbus è arrivato al Kennedy Space Center della NASA
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L'ESA e la Stazione Spaziale Internazionale

09/06/2006 748 views 1 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 22-2006. Il 30 maggio il laboratorio europeo Columbus è arrivato al Kennedy Space Center della NASA, in Florida. È forse il più importante dei contributi europei alla Stazione Spaziale Internazionale, che dal 1998 orbita intorno alla Terra ospitando equipaggi che si danno il cambio ogni 3-6 mesi. Da oggi ci possiamo aspettare più scienza europea nello spazio?

Quando il Columbus farà parte della Stazione Spaziale, il 50% del tempo di lavoro dedicato agli esperimenti scientifici sarà dedicato ad esperimenti europei. In questa prospettiva è chiaro che ci sarà un notevole aumento delle nostre attività scientifiche in orbita.

Il tutto sarà reso più semplice dal ritorno a un equipaggio di almeno tre membri in occasione del prossimo volo Shuttle: tre astronauti in orbita invece dei due attuali permettono di dedicare molte più ore/uomo alla scienza di quanto non accada oggi. Allo stato attuale la finestra di lancio del primo volo dello Shuttle (Discovery, STS-121) è prevista dal 1 al 19 luglio 2006.

Da qualche giorno, il laboratorio Columbus si trova all’interno di una speciale camera pulita del Kennedy Space Center dove nei prossimi mesi sarà sottoposto a una serie di test finali. La prospettiva è che sia imbarcato su uno dei prossimi voli dello Space Shuttle, per essere infine assemblato alla Stazione Spaziale Internazionale. È difficile dire esattamente quando: il Columbus è previsto sulla settima delle prossime missioni Shuttle, ma il piano di ritorno al volo dello Shuttle deve essere confermato missione dopo missione.

Thomas Reiter
Thomas Reiter

Al prossimo volo Shuttle prenderà parte anche l’astronauta europeo Thomas Reiter, che rimarrà a bordo della Stazione per 6-7 mesi. Che cosa cambia rispetto a missioni di durata minore a cui hanno già partecipato gli astronauti europei?

Reiter sarà il primo astronauta europeo a rimanere a bordo della Stazione Spaziale per una missione di lunga durata.

Rispetto alle permanenze brevi dei 7 astronauti europei che lo hanno preceduto (Guidoni, Haignerè, Vittori per due volte, Perrin, De Winne, Duque e Kuipers), Reiter – essendo il terzo membro effettivo dell’equipaggio - avrà dei compiti precisi relativi al funzionamento della Stazione Spaziale. Fra le tante cose, si occuperà del controllo dell’assetto di volo, del mantenimento delle condizioni ambientali a bordo, dell’esecuzione delle passeggiate extra veicolari previste.

Reiter stesso prenderà parte a una missione all’esterno della Stazione Spaziale e anche in questo caso sarà il primo astronauta europeo a partecipare a una “passeggiata” nello spazio. Passeggiata, tra l’altro, è veramente un eufemismo molto giornalistico, perché si tratta di ore e ore di lavoro duro in condizioni difficili.

Per quanto riguarda in modo specifico l’ESA, la missione di Reiter è vista come una preparazione per l’arrivo del Columbus: dedicherà circa 134 ore di lavoro a esperimenti europei progettati per valutare gli effetti della microgravità prolungata e, soprattutto, farà un’esperienza che al suo ritorno condividerà con gli astronauti europei che lo seguiranno. Sarà preziosissimo.

Il laboratorio europeo Columbus
Il laboratorio europeo Columbus

La missione di Reiter sarà seguita dal nuovo centro di controllo dedicato al supporto da terra delle attività del Columbus. Perché un centro di controllo europeo?

Giusto in questi giorni Newsweek dedica la copertina a quel che definisce “fallimento della scuola e dell’università europea”. Ci si riferisca al fatto che molti giovani scienziati europei trovano lavoro negli USA, in Giappone, ma con molta difficoltà in Europa. Ecco: partecipare a un progetto come la Stazione Spaziale Internazionale ci dà la possibilità di accumulare esperienza e competenza in un settore tecnologico di avanguardia. Questo significa dare la possibilità a migliaia di ingegneri europei di lavorare ai più alti livelli: è un fattore cruciale per la crescita europea.

Le attività dell’ESA a bordo della Stazione Spaziale sono seguite, in realtà, da due centri di controllo europei: il Centro di Controllo del Columbus a Monaco di Baviera e il Centro di Controllo dell’ATV, a Tolosa. L’ATV è un veicolo automatico, cioè senza equipaggio, che l’ESA ha messo a punto per aumentare la capacità di rifornire la Stazione Spaziale e che farà il suo esordio nel 2007.

In particolare il Centro di Controllo del Columbus, che è stato inaugurato nel 2004, seguirà anche gli esperimenti europei a bordo della Stazione Spaziale. Ed è la prima volta che sarà impegnato in una missione di lunga durata. Si tratta di monitorare e di coordinare le attività di Reiter, coordinandosi con i centri di controllo di Houston e di Mosca, con il Centro Astronautico Europeo di Colonia e con molti altri centri di supporto sparsi in tutta Europa.

ERA
ERA

Nel 2007 dovrebbe essere installato a bordo della stazione spaziale anche un braccio robotico di costruzione europea, che ora si trova in Russia per la fase di preparazione al lancio. Quale sarà il suo ruolo?

Il braccio robotico europeo ERA sarà attaccato al modulo russo Zvedza e con i suoi 11 metri di lunghezza, 7 “gomiti” e, soprattutto, grazie alla capacità di maneggiare carichi di 8 tonnellate, darà un contributo notevole all’assemblaggio della Stazione Spaziale. Sarà utilizzato per riposizionare gli esperimenti all’esterno della Stazione Spaziale, ma anche per muovere gli astronauti nel corso delle missioni in esterno o, addirittura, per manovrare videocamere per monitorare lo stato di salute dello scafo della Stazione. Esso stesso potrà muoversi all’esterno della Stazione, utilizzando punti fissi appositamente predisposti: questa flessibilità di uso fa intuire quanto rilevante potrà essere il suo apporto al progetto.

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

Il giornalista della Rai, Lorenzo di Las Plassas, passa cinque minuti con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.

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