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Il Direttore Generale dell’ESA Jean-Jacques Dordain
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L’anno spaziale 2007

19/01/2007 507 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 2-2007. Con la conferenza stampa del Direttore Generale dell’ESA Jean-Jacques Dordain si è inaugurato ufficialmente l’anno spaziale 2007. Quale è oggi il rapporto tra spazio e Terra, a cinquanta anni dal lancio dello Sputnik, il primo satellite artificiale?

Quando nell’ottobre 1957 l’Unione Sovietica lanciò in orbita lo Sputnik e il suo bip-bip si diffuse sul pianeta, lo spazio era una frontiera, un continente da esplorare, un regno nel quale erano stati ambientati, in passato, molti sogni di pionieri: i sogni del russo Tsiolkovsky, del tedesco Oberth e quelli, certamente più tecnologici e meno fantascientifici, di Von Braun, l’uomo che qualche anno dopo il lancio dello Spuntnik porterà l’uomo sulla Luna.

Oggi lo spazio può essere considerato un’espansione della Terra: in 50 anni sono stati effettuati oltre 4000 lanci, molti dei quali hanno portato in orbita più di un satellite. E questo numero non tiene conto dei lanci coperti da segreto militare. Telecomunicazioni, osservazioni della Terra, sonde e satelliti scientifici, stazioni o navicelle abitate da astronauti: sono ormai attività a cui siamo abituati, tanto che dei circa 60 lanci che vengono effettuati in media ogni anno solo ben pochi trovano spazio sui media. Ci stiamo, cioè, abituando a dare lo spazio per scontato.

In realtà questa adiacenza nei confronti dello spazio è piuttosto superficiale. Certo, il meteo o la televisione sono attività satellitari di larga diffusione, ma è anche vero che i satelliti hanno potenzialità molto maggiori. Il cinquantesimo anno dell’era spaziale potrebbe essere l’occasione perché la società civile prenda coscienza di queste potenzialità.

Quali sono gli aspetti cruciali del 2007 nello spazio, almeno per quanto riguarda l’ESA?

ATV
ATV

Il Direttore dell’ESA Jean-Jacques Dordain ha affermato che il 2007 sarà l’anno della Stazione Spaziale Internazionale. E, in effetti, nel 2007 l’ESA passerà dall’essere partner nella costruzione della Stazione a vero e proprio coinquilino spaziale. Nel corso dell’anno sarà lanciato, a bordo del lanciatore europeo Ariane 5, un cargo automatico, l’ATV, in grado di attraccare automaticamente alla Stazione Stessa. L’ATV ha capacità di trasporto molto maggiori dei cargo russi, i proton, e dunque è un ascensore per lo spazio di grande utilità. Inoltre sarà la prima navicella europea per una stazione spaziale ad essere lanciata da un razzo-vettore europeo.

In ottobre, pochi giorni dopo le celebrazioni del cinquantenario del lancio dello Sputnik, sarà finalmente lanciato il laboratorio europeo Columbus, a bordo di uno Shuttle della NASA.

Columbus è il laboratorio scientifico dell’ESA che amplierà lo spazio abitabile disponibile sulla Stazione Spaziale. Poiché quando sarà in orbita rimarrà di proprietà dell’ESA, Columbus sarà un pezzo di Europa portato nello spazio.

Il 2007, infine, sarà un anno particolare anche per l’Italia, visto che uno dei 3 astronauti europei selezionati per missioni spaziali è l’italiano Paolo Nespoli, che parteciperà a una missione fondamentale di ampliamento della Stazione Spaziale.

GOCE
GOCE

È in crescita anche la consapevolezza che l’utilizzo delle osservazioni satellitari della Terra possono contribuire all’applicazione dei protocolli internazionali legati alla tutela dell’ambiente. Ci sono iniziative europee in questo settore?

L’ambiente è un tema talmente “caldo” che l’ESA non può non avere iniziative in merito. E in realtà il primo dei satelliti europei per le osservazioni della Terra, ERS-1, risale ormai al 1991 e l’ESA ha sempre fatto in modo che da allora vi fosse piena continuità nella raccolta dei dati e delle informazioni, prima con il lancio di ERS-2 e poi di Envisat.

Ora, mentre Envisat è il più grande satellite ambientale mai costruito e, in particolare, il più grande dei satelliti costruiti dall’ESA – con i suoi 10 strumenti e, dunque, una vocazione chiaramente multisettoriale - negli ultimi anni l’Agenzia si è orientata verso la costruzione di satelliti molto più piccoli, indirizzati a uno scopo ben preciso. Sono i cosiddetti Earth Explorers, una coorte di satelliti ciascuno dei quali progettato per un salto di qualità in uno degli aspetti scientifici. Alla fine del 2007 o nel inizio del 2008 saranno lanciati SMOS e GOCE, due satelliti ad avanzata tecnologia, dotati di strumenti molto raffinati.

GOCE ci fornirà una misura del campo gravitazionale terrestre, che ci aiuterà a capire meglio anche la circolazione oceanica, un aspetto fondamentale nella determinazione del clima terrestre: basti pensare alla corrente del Golfo. SMOS, invece raccoglierà dati sull’umidità atmosferica e sulla salinità dei mari. Un approccio di questo genere permette anche di fornire servizi operativi a organizzazioni non spaziali, per le quali i satelliti saranno semplici strumenti attraverso cui prendere dati.

Prima immagine di Corot
Prima immagine di Corot

Negli anni passati l'ESA ha lanciato una serie di sonde per lo studio dell’universo che hanno ottenuto risultati di grande importanza, basti ricordare la sonda Huygens, atterrata su Titano, la sonda Mars Express, la sonda Venus Express. Che cosa ci riserva la nostra finestra sullo spazio per il 2007?

In primo luogo vale la pena fare un un passo indietro, al 28 dicembre 2006, per ricordare che è stato lanciato il telescopio COROT, che ci permetterà di scoprire altri pianeti intorno a stelle diverse dal Sole, e che entrerà nella fase operativa nel corso di questo anno.

A parte Corot, il 2007 si apre con un incontro ravvicinato di Rosetta, la missione dell’ESA che sta volando verso una cometa, con Marte, alla fine di febbraio, e si chiude con un incontro ravvicinato di Rosetta con il nostro pianeta. Mars Express e Venus Express continueranno a studiare Marte e Venere, mentre gli scienziati sono ancora impegnati nello studio dei dati presi da queste sonde e da Huygens, di cui celebriamo il secondo anniversario dell’atterraggio su Titano, la maggiore delle lune di Saturno, diventando la sonda che è atterrata sul corpo più lontano di quelli finora esplorati direttamente.

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

I giornalisti della Rai, Lorenzo di Las Plassas e Stefano Masi, si alternano nel discutere con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.

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