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ILA 2008
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L’immediato futuro dell’ESA a ILA 2008

04/06/2008 291 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 16-2008. Si è conclusa a Berlino la manifestazione ILA 2008, una delle più importanti fiere aerospaziali mondiali. In questa cornice l’ESA ha siglato una serie di contratti per lo sviluppo di nuovi satelliti. Il primo dei quali riguarda il programma Small GEO, per lo sviluppo di satelliti per le telecomunicazioni.

Perché sviluppare una nuova piattaforma?

È un’iniziativa di supporto per le industrie europee: l’ESA ritiene che una piattaforma molto flessibile e di dimensioni ridotte per satelliti geostazionari possa avere un mercato assai ampio a livello mondiale.

Le richieste sono molte, le applicazioni commerciali più comuni vanno dalle trasmissioni televisive alle applicazioni multimediali, all’accesso a internet, a generici servizi mobili o fissi in un ampio intervallo di frequenze.

Dal punto di vista industriale è importante mettere a punto una piattaforma comune che si possa adattare a strumentazioni di tipo diverso. Il programma Small GEO, in particolare, ha lo scopo di sviluppare una piattaforma satellitare multi uso per satelliti geostazionari di dimensioni relativamente ridotte.

La piattaforma deve mantenere un carico strumentale fino a 300 kg, che assorbono complessivamente 3kW di potenza e che garantiscono una durata massima di 15 anni

ILA 2008 - La firma per Small GEO
ILA 2008 - La firma per Small GEO

A che punto siamo dello sviluppo?

Lo sviluppo della piattaforma è iniziato nel marzo 2007 ed è condotto da un consorzio industriale guidato dall’industria tedesca OHB-System AG e di cui fa parte anche la Carlo Gavazzi Space, una delle principali industrie aerospaziali italiane.

Una volta che la piattaforma sarà realizzata e che tutti i test di funzionamento a terra saranno stati eseguiti, ci sarà un unico modo di procedere ulteriormente: lanciare un satellite “di prova” con il quale eseguire i test di funzionamento in orbita.

La cosa divertente – cioè l’aspetto complicato di questa fase - è che il satellite deve essere sufficientemente interessante e operativo per giustificarne il lancio; d’altra parte non deve essere di importanza cruciale e assoluta, perché si tratta pur sempre di un test. Il contratto appena siglato dall’ESA si riferisce proprio alla fase di progettazione e del carico strumentale da mandare in orbita.

Il consorzio industriale che si è formato intorno al progetto, Hispasat S.A., a guida spagnola, ha ottenuto l’autorizzazione preliminare per procedere alla costruzione del satellite Hispasat AG1, i cui carico prevede, fra l’altro, ben 24 transponder in bada Ku, 3 transponder in banda Ka e un’antenna attiva (Direct Radiating Array, DRA) che fornisce quattro fasci per mandare dati al satellite riconfigurabili, in banda Ku e un processore di bordo che gestisce 4 canali rigenerativi a 36 MHz. Si punta al lancio del primo satellite nel 2011.

ILA 2008 - ESA e Astrium GmbH siglano il contratto per la fornitura del satellite EarthCARE
ILA 2008 - ESA e Astrium GmbH siglano il contratto per la fornitura del satellite EarthCARE

A proposito di contratti, ad ILA2008 l’ESA ha siglato anche un contratto da 263 milioni di euro con Astrim GmbH per la fornitura di EarthCARE, sesta missione di Earth Explorer, nell’ambito del programma Living Planet dell’Agenzia. Quale aspetto della Terra scruterà EarthCARE, che viene realizzato in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Giapponese?

EarthCARE è un satellite per le osservazioni della Terra dedicato allo studio delle nuvole e degli aerosol e, più in generale, alla interazione con la luce solare. In particolare si vuole ottenere il profilo verticale di aerosol e nuvole lungo l’atmosfera, oltre che misurare la radianza alla sommità.

Sono dati fondamentali per stabilire il cosiddetto bilancio radiativi dell’atmosfera, ovvero quale sia la frazione della luce solare che raggiunge effettivamente la superficie terrestre, quale venga invece riflessa immediatamente, quale venga assorbita e poi riemessa, riscaldando così l’atmosfera.

Gli aerosol atmosferici sono costituite da tutte le particelle sospese nella nostra atmosfera. Il loro ruolo nella formazione delle nubi e la sua interazione con la radiazione solare non sono ancora compresi del tutto. Ma sappiamo che gli aerosol guidano il processo di formazione delle nuvole, mentre le nuvole controllano le precipitazioni e, a causa di grandi movimenti convettivi, influiscono anche sull’umidità a livello stratosferico, nella zona più alta cioè dell’atmosfera.

Nel complesso, insomma, aerosol e nuvole giocano un ruolo molto importante nella determinazione sia del clima e che delle condizioni meteo. Capirne di più significa, fra l’altro, che saremo in grado di fare modelli di previsione di clima e condizioni meteo con un errore decisamente inferiore a quello che facciamo con gli attuali software. Per esempio, a causa dell’effetto serra, il bilancio radiativi è assolutamente cruciale anche per capire verso che genere di futuro stiamo facendo incamminare il nostro pianeta.

EarthCARE sarà un satellite di circa 1,7 tonnellate, che ruoterà intorno alla Terra su un’orbita quasi polare, inclinata di 97 gradi rispetto all’equatore terrestre e a una quota di circa 400 km. Il lancio è previsto per il 2013, fra cinque anni.

GOCE
GOCE

Aspettando EarthCARE, è stata fissata la nuova data di lancio di GOCE, il primo dei satelliti della serie Earth Explorer. Non ci sarà da attendere molto: 10 settembre 2009, dalla base di Plesetsk, in Russia, a bordo di un lanciatore Rockot, un missile balistico intercontinentale SS-19 modificato. Quali studi farà GOCE?

GOCE è il satellite che “volerà” più basso di tutta la storia dell’ESA: una quota di appena 250 km. Il motivo è comprensibile: è un satellite che studierà il capo gravitazionale terrestre, mappandolo con una risoluzione spaziale senza precedenti. La determinazione del geoide terrestre, cioè della superficie equipotenziale del campo gravitazionale, permetterà di comprendere meglio la circolazione oceanica e il cambiamento del livello dei mari.

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

I giornalisti della Rai, Lorenzo di Las Plassas, Stefano Masi, Marco Dedola si alternano nel discutere con il giornalista scientifico che collabora con l'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Dieter.Isakeit@esa.int.

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