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La Sardegna accoglie i piccoli satelliti: al via il VII “congresso delle 4s”

21/09/2006 314 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

A poche settimane dal termine della vita operativa di SMART-1, la sonda dell’ESA di appena 367 kg che ha conquistato le prime pagine dei quotidiani ponendo fine alla propria missione con un tuffo sulla superficie della Luna, si torna a parlare dell’impiego e delle prospettive dei piccoli satelliti.

L’occasione è il VII Small Satellite Systems and Services Symposium, il “congresso delle 4 s”, organizzato a cadenza biennale dalla Agenzia Spaziale Francese (CNES, Centre Nationale de Recherche et d'Etudes Spatiales) e, a partire dal 2004, dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Da lunedì 25 settembre e fino al venerdì successivo, oltre 150 esperti, in rappresentanza di 21 paesi e di ben 77 fra Aziende Aerospaziali e Istituti di Ricerca, si incontrano nella bella cornice di Chia Laguna, in Sardegna, per discutere dei molti aspetti legati all’utilizzo di satelliti di dimensioni – e costi - ridotti.

Proba-1
Proba-1

“Sia SMART-1 che Proba-1, il piccolo satellite per le osservazioni della Terra,” ricorda Luca Maresi, co-organizzatore dell’incontro e Systems Engineer del Technology Planning and Advanced Concepts dell’ESA, “hanno dimostrato che i piccoli satelliti possono essere usati sia per sperimentare a costi contenuti le nuove tecnologie, sia per condurre missioni spaziali con un ritorno scientifico significativo”.

I recenti successi delle missioni di piccoli dimensioni sono il miglior biglietto da visita di un settore che, negli ultimi anni, ha decisamente raggiunto la maturità. Le industrie europee sono infatti oggi pienamente coinvolte, tanto da poter offrire un vero e proprio catalogo di prodotti da utilizzare per la realizzazione dei satelliti.

"SMART-1 ha mostrato sia agli esperti del settore sia al grande pubblico che la propulsione termo-ionica è una realtà consolidata,” ricorda Maresi. “Questo ci permette di intraprendere con fiducia missioni più impegnative, come la BepiColombo, una sonda per lo studio di Mercurio il cui lancio è attualmente previsto per il 2013.”

Per le osservazioni della Luna, Smart-1 ha utilizzato una serie di strumenti miniaturizzati che hanno dato ottimi risultati fino alle fasi immediatamente precedenti all’impatto sulla superficie lunare, nel corso della sua 2890esima orbita intorno al nostro satellite.

Il congresso delle 4 s
Il congresso delle 4 s

Ma anche Proba-1, un satellite di dimensioni e massa – appena 94 kg - inferiori a quelle di SMART-1 - continua a regalarci splendide immagini del nostro pianeta. In orbita intorno alla Terra dal 2001, Proba-1 è fondamentale per verificare il corretto funzionamento dell’elaborazione autonoma a bordo della navicella. Una caratteristica, questa, che permette al satellite di funzionare in modo sostanzialmente autonomo.

I piccoli satelliti sono dunque in grado di proporsi come complemento alle attività spaziali tradizionali, sia nel settore commerciale sia a fini di ricerca.

Nel corso del VII Small Satellite Systems and Services Symposium, la comunità spaziale è dunque chiamata a confermare i successi ottenuti e a rilanciare le sfide cruciali dell’immediato futuro: in che misura i satelliti di piccole dimensioni riducono i rischi di missioni di impegno maggiore? In che misura i piccoli satelliti possono essere impiegati per il programma di esplorazione del sistema solare? Fino a che punto è possibile considerare di riferimento quelle componenti industriali utilizzate in piccoli satelliti perché facilmente reperibili su mercato? È possibile stimolare una produzione industriale di mercato, che sia capace di reggere anche senza il supporto – fin qui necessario - degli istituti di ricerca? I nuovi lanciatori come Vega porteranno effettivamente a un abbassamento dei costi di lancio dei satelliti di piccole dimensioni?

Lo sviluppo di satelliti a costi contenuti, del resto, può assumere una portata di ampio respiro: "Anche alcuni dottorandi hanno partecipato alla costruzione di piccoli satelliti, che hanno assunto così anche una valenza didattica,” chiarisce Luca Maresi. “Possono rappresentare anche un modo per coinvolgere i migliori ingegni nel settore spaziale.”

Al VII Small Satellite Systems and Services Symposium, l’Europa è presente con l’ESA, il CNES e il DLR tedesco (German Institute for Aviation and Aerospace), mentre gli USA sono rappresentati da NASA (National Aeronautic and Space Administration), JPL (Jet Propulsion Laboratory) e i laboratori di ricerca di aviazione e marina statunitensi (AFRL, Air Force Research Lab, e NRL, Navy Research Lab). Sono attesi anche rappresentanti di Giappone (JAXA, Japanese Institute of Aerospace and Technology), Taiwan, Corea, Marocco e Sud Africa.

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