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Venus Express
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La Venus Express in rotta per Venere

18/11/2005 1252 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 36-2005. Il 9 novembre, dalla base di Baikonour, in Kazakhstan, è stata lanciata la sonda europea Venus Express, che ora è in viaggio diretta a Venere, dove arriverà nell’aprile 2006. Come sta procedendo la missione?

La missione sta procedendo bene: dopo il lancio la sonda viene monitorata 24 ore su 24 per diversi giorni consecutivi. È una fase faticosissima per i tecnici che seguono la missione da terra, che devono accertare che la sonda non sia stata danneggiata nella fase di lancio. In particolare vengono sottoposti a verifica tutti i sistemi di volo e si controlla che i pannelli solari si siano aperti secondo le modalità previste.

Venus Express ha superato tutti gli esami, i contatti con le stazioni di Terra sono stati regolari e soddisfacenti, e tutto appare funzionare correttamente. A questo punto possiamo confermare che la sonda si è immessa nella traiettoria che la porterà all’appuntamento con Venere il prossimo aprile.

Prime immagini della superficie di Venus
Prime immagini della superficie di Venus

Dal 1960 a oggi, USA ed ex-URSS hanno lanciato oltre 30 missioni, gran parte delle quali fallite. Perché questa difficoltà nell’esplorazione di Venere, che è il pianeta più vicino alla Terra?

Almeno in parte il gran numero di fallimenti è dovuto al fatto che Venere, insieme alla Luna e a Marte, è entrato nel mirino delle due superpotenze fin dall’inizio dell’era spaziale, quando lo spazio era il palcoscenico pubblicitario per mostrare i “muscoli tecnologici” al mondo intero. E se ancora oggi lancio, inserimento in orbita e atterraggio sono le fasi più delicate di una missione, 40 anni fa erano sfide affrontate senza conoscere le caratteristiche dei pianeti che si stavano esplorando. Per certi versi, erano veri e propri tentativi che, anche quando sono falliti, ci hanno fatto capire quali erano gli errori e come ci si doveva porre rimedio.

Detto ciò, l’esplorazione di Mercurio e Venere, cioè dei pianeti del Sistema Solare Interno, risulta più complessa di quanto non sia, per esempio, inviare una sonda su Marte o verso i grandi pianeti gassosi del Sistema Solare Esterno.

In primo luogo perché dirigere una sonda verso i pianeti interni costa di più in termini energetici, perché nel lancio non si può sfruttare la velocità di rotazione della Terra intorno al Sole. Inoltre è più complicato l’inserimento in orbita intorno al pianeta da studiare. Nel caso di Venus Express, per esempio, avvicinandosi a Venere si sta avvicinando anche al Sole e quando si tratterà di “frenare” per lasciarsi catturare dal pianeta, la sonda dovrà contrastare anche l’attrazione gravitazionale di quest’ultimo.

Per entrare in orbita intorno a Venere, il motore principale di Venus Express si accenderà per ben 53 minuti, in una lunghissima frenata che consumerà oltre il 70% del propellente che rappresenta, fra l’altro, il 50% della massa totale della navicella.

Una vista del interno di Venus
Una vista del interno di Venus

Venere è considerato per alcuni aspetti il pianeta “gemello” della Terra, perché ha dimensioni e una massa simili a quelle del nostro pianeta. Ma le somiglianze finiscono qui. Che cosa sappiamo di questo pianeta?

Quel che sappiamo è dovuto soprattutto alle esplorazioni eseguite con tecnica radar, in particolare dalla sonda della NASA Magellan negli anni ’90 e dalle sonde russe Venera negli anni ’80. Le Venera, fra l’altro, fecero cadere sul pianeta dei lander che riuscirono ad atterrare sulla superficie e raccolsero dati per circa 60 minuti, prima di essere schiacciati dalla pressione atmosferica.

Grazie a questi dati, oggi sappiamo che Venere è privo di acqua in superficie, che ha un’atmosfera tossica, costituita soprattutto da biossido di carbonio, con nuvole formate da acido solfurico e con una pressione atmosferica in superficie oltre 90 volte più elevata di quella che registriamo sulla superficie terrestre al livello del mare. A causa della massiccia presenza di biossido di carbonio, l’effetto serra su Venere è enorme e determina una temperatura superficiale stimata intorno ai 470-480 °C: Venere è il pianeta più caldo dell’intero Sistema Solare.

La superficie di Venere sembra essere relativamente giovane, con un’età non superiore a 400 milioni di anni: vi sono infatti vaste regioni ricoperte di lava e regioni montagnose. I numerosi crateri da impatto visibili superano regolarmente i 2 km, perché la densa atmosfera funziona da scudo e si è lasciata penetrare solo dai meteoriti più grandi.

Una curiosità: due ipotetici e romantici turisti terrestri in gita su Venere che volessero contemplare un’alba, dovrebbero guardare verso ovest e non verso est. Venere infatti ruota in senso contrario alla Terra. Non solo: l’alba venusiana è davvero un evento: un giorno venusiano dura circa 243 giorni terrestri, perché Venere ruota intorno al proprio asse molto lentamente, più lentamente di quanto non ruoti intorno al Sole.

Un anno venusiano equivale infatti a 224,7 giorni terrestri. Il pregio di una rotazione così lenta, per i due ipotetici, romantici terrestri è che l’alba durerebbe molto a lungo.

Superficie di Venus, immagine artistica
Superficie di Venus, immagine artistica

In realtà Venus Express è solo un tassello del programma di esplorazione del Sistema Solare dell’ESA. Oltre all’esplorazione di Marte, ormai annunciata da tempo, l’ESA è attiva anche nello studio di altri pianeti. Quale è la fotografia della situazione?

Venus Express è la prima tappa verso una missione ancora più impegnativa che sarà lanciata nel 2012 e dovrà studiare in dettaglio il pianeta Mercurio. Sarà un’impresa difficile: la vicinanza del pianeta al Sole obbligherà la sonda a operare in condizioni di temperature elevatissime e di forti effetti di attrazione gravitazionale, che renderanno la sua orbita intorno al pianeta particolarmente complessa da raggiungere.

L’ESA partecipa in collaborazione con la NASA anche allo studio del sistema formato da Saturno, i suoi anelli e le sue lune: ricordiamo che nel 14 gennaio 2005, il robot europeo Huygens si è tuffato proprio nell’atmosfera di Titano, la maggiore delle lune di Saturno, mandandoci le prime immagini di una superficie di un oggetto così remoto, a oltre un miliardo di km dalla Terra. Huygens, tra l’altro, ha stabilito un record – per quanto nella scienza i record contino molto poco di per se stessi: è il manufatto atterrato più lontano dalla Terra fra quelli costruiti finora.

Nel 2004 è stata lanciata la sonda Rosetta, che nel 2014 ha un appuntamento con uno dei corpi più interessanti del sistema solare: una cometa, per l’esattezza la 67P/Churyumov-Gerasimenko, che a quell’epoca si troverà ancora così lontana dal Sole da essere del tutto priva di coda. Rosetta la seguirà nel suo avvicinamento al Sole e vedrà la coda svilupparsi e allungarsi orbiterà intorno al nucleo della cometa, osservandolo, mentre viene eroso dal calore solare.

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

Il giornalista della Rai, Lorenzo di Las Plassas, passa cinque minuti con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.

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