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Esplorazione robotica ed umana del sistema solare - Animazione
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La cooperazione internazionale per l’esplorazione del sistema solare

08/06/2007 1510 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 18-2007. I rappresentanti di 14 organizzazioni spaziali di tutto il mondo si sono riuniti dal 30 Maggio al 1 Giugno presso l’Abbazia di Spineto, in provincia di Siena, per discutere un protocollo d’intesa sulla cooperazione internazionale nell’esplorazione del sistema spaziale e, in particolare, riguardo al ritorno dell’uomo sulla Luna e al grande salto su Marte.

Quali sono le prospettive che sono state discusse a Spineto?

Questo è stato il terzo meeting congiunto organizzato da Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana nel corso degli ultimi due anni. Aurora, il programma europeo di esplorazione spaziale, la “Vision for Space Exploration” della NASA, i piani del Giappone, della Russia, dell’India, si prestano in modo naturale alla collaborazione scientifica e tecnologica.

A questo incontro, si è arrivati con un documento elaborato collettivamente e discusso nel marzo scorso a Kyoto, nel corso di un meeting analogo a quello di Spineto. Il “Global Exploration Strategy: A Framework for Coordination" indica le basi comuni sulle quali costruire e mettere in pratica una politica coordinata per l’esplorazione spaziale. Non si tratta, quindi, di un programma, ma di un contesto internazionale condiviso che favorisce il coordinamento.

Exomars - immagine artistica
Exomars - immagine artistica

Finanziare le esplorazioni spaziali è indubbiamente costoso. Quali potrebbero essere i vantaggi e le ricadute sociali?

Ci aspettiamo che l’esplorazione robotica e umana del sistema solare sia un motore per lo sviluppo scientifico tecnologico dei paesi che vi partecipano, e di conseguenza economico. È difficile prevedere oggi in dettaglio le ricadute e i vantaggi, ma i programmi spaziali hanno sempre svolto questa funzione.

Carl Sagan usava ripetere che “i dinosauri si sono estinti perché non avevano un programma spaziale”.

Dal punto di vista dei costi, la cooperazione internazionale è uno strumento per abbatterne l’entità per i singoli paesi, naturalmente. Del resto le agenzie spaziali a livello internazionale stanno già dando vita a una fittissima rete di collaborazioni, la più evidente delle quali è la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale, la maggiore delle imprese a livello di volo spaziale umano che sia mai stata realizzata fino a oggi. Ma, solo per rimanere al ruolo europeo, possiamo citare anche la nuova missione robotica della NASA, a cui l’ESA contribuirà con una serie di strumenti, oppure la collaborazione tra ESA e Giappone per studiare con una sonda il pianeta Mercurio. Incontri come quello che si è tenuto all’Abbazia di Spineto sono una grande opportunità per scambiarsi opinioni su ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato e per mettere le basi di una politica spaziale condivisa.

Programma Aurora - immagine artistica
Programma Aurora - immagine artistica

L'Europa si è presentata a questi incontri con un proprio programma, Aurora. Che cosa prevede Aurora per i prossimi anni?

Aurora sviluppa una strategia per passi: le missioni cresceranno in complessità nel corso del tempo, culminando in una spedizione umana su Marte intorno al 2030. Ciascuna missione sarà aperta alla collaborazione fra agenzie spaziali, naturalmente.

La prima missione sarà ExoMars, che ha l’obiettivo di portare un rover sul suolo marziano per caratterizzarne l’ambiente biologico.

Il passo successivo sarà atterrare su Marte, prelevare un campione di suolo marziano con una opportuna trivellazione e riportare le rocce del pianeta rosso sulla Terra per le analisi in laboratorio. È una missione molto più complessa della precedente, perché non solo deve atterrare in sicurezza su Marte, ma deve anche poter ripartire dal pianeta, agganciare in orbita marziana una navicella per il rientro sulla Terra e, infine, rientrare. Si prevede di poter completare questa fase entro il 2017. A quel punto dovremmo aver deciso i dettagli di una missione umana insieme ai partner internazionali.

La propulsione elettrico-solare puo' aprire nuovi orizzonti nell'esplorazione spaziale
La propulsione elettrico-solare puo' aprire nuovi orizzonti nell'esplorazione spaziale

Proviamo ad andare oltre Marte e a proiettarci ancora più in là nel futuro. Fin dove può arrivare l’uomo nella sua esplorazione dell’universo?

Gli obiettivi primari di oggi sono la Luna, Marte, gli asteroidi. Al momento non abbiamo le conoscenze sufficienti per pensare di mandare degli esseri umani ad esplorare una luna di Giove, come Europa, oppure Titano ed Encelado, due lune di Saturno.

È chiaro però che la situazione può cambiare nel corso dei prossimi decenni. Già per una missione su Marte, dovranno essere fatti sforzi significativi per studiare metodi di propulsione alternativi a quelli attuali, essenzialmente basati sulla propulsione chimica. Con i metodi attuali un viaggio per Marte non può durare meno di sei mesi e almeno altrettanto il ritorno, sempre in condizioni orbitali favorevoli. Visto che sarebbe insensato dar vita a una missione per Marte di toccata e fuga, è chiaro che stiamo parlando di una missione della durata complessiva di diversi anni. È troppo per qualsiasi astronauta, con qualsiasi navicella spaziale. È troppo sia da un punto di vista psicologico che fisico: per esempio l’esposizione alla radiazione ionizzante sarebbe estremamente pericolosa. Occorre sviluppare scudi protettivi molto più efficienti e leggeri di quelli che abbiamo oggi. Ma presenta dei rischi anche rimanere senza peso per la durata del viaggio: le ossa perdono volume, lo stesso fanno i muscoli, per cui un atterraggio in condizioni fisiche precarie su Marte corre il rischio di essere un disastro. Al contrario, sviluppare nuove tecnologie propulsive può cambiare le condizioni di viaggio e può presentare anche ricadute straordinarie sulla Terra.

Insomma, come diceva alla fine dell’800, il celebre astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli, che ha dedicato anni di studi al pianeta Marte “(…) dobbiamo anche confidare un poco in ciò che Galileo chiamava la cortesia della Natura, in grazia della quale talvolta da parte inaspettata sorge un raggio di luce ad illuminare argomenti prima creduti inaccessibili alle nostre speculazioni (…). Speriamo dunque. E studiamo.”

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

I giornalisti della Rai, Lorenzo di Las Plassas, Stefano Masi, Marco Dedola si alternano nel discutere con il giornalista scientifico che collabora con l'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Franca.Morgia@esa.int.

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