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Frane in Italia
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Osservazioni della terra per la gestione del rischio idrogeologico: un workshop a ESRIN

03/05/2005 344 views 1 likes
ESA / Space in Member States / Italy

La combinazione di fattori geografici, geologici e climatici rende l’Italia uno dei territori europei più soggetti alle frane, con una media che, negli ultimi 50 anni, è stata di oltre cinquanta vittime all’anno. Ma oggi una serie di prodotti basati su immagini satellitari possono individuare movimenti millimetrici che precedono smottamenti su scala maggiore.

E proprio la realizzazione di strumenti “chiavi in mano” per la mappatura e il controllo delle zone a rischio di frana è l’obiettivo finale del progetto SLAM (Service for Landslide Monitoring, ovvero servizio per il controllo delle frane), iniziato nel maggio 2003 nell’ambito del Data User Programme (DUP) dell’ESA.

In linea con il programma DUP, SLAM infatti nasce a supporto dell’utenza finale: fornisce cioè prodotti tagliati su misura per le istituzioni coinvolte in prima persona nella gestione del rischio idrogeologico, integrando dati satellitari e osservazioni in-situ.

Servizio per la mappatura di rischio di frane nel bacino dell' Arno
Servizio per la mappatura di rischio di frane nel bacino dell' Arno

Organizzato dall’ESA e dal Ministero italiano dell’Ambiente, il 5 maggio 2005 si terrà presso lo stabilimento ESRIN di Frascati il workshop “Il supporto delle osservazioni della terra alla gestione del rischio idrogeologico” (EO in support to the management of the hydro-geological risk).

Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati di SLAM alle organizzazioni italiane private e pubbliche coinvolte nella gestione del rischio idrogeologico, come per esempio le Regioni, le Provincie, i Comuni, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici (APAT), le Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione dell'Ambiente (ARPA/APPA), la protezione Civile.

Ideati in conformità alla legislazione del settore e alle necessità degli utenti, i tre prodotti di SLAM sono progettati per essere facilmente integrati negli archivi di dati degli utenti stessi.

Il primo prodotto è la Landslide Motion Survey (survey dei movimenti delle frane), che serve a identificare aree instabili non ancora note e aggiornare le informazioni sullo stato o la distribuzione delle attività di smottamento. Il prodotto ha una risoluzione spaziale di 20 metri e mostra i movimenti con una precisione di un centimetro attraverso l’intera area in esame.

Il secondo è il Displacement Monitoring Service (servizio per il controllo degli spostamenti). Aggiornato con maggiore regolarità di quanto non sia il Landslide Motion Survey, ha una risoluzione spaziale di cinque metri e misura movimenti del terreno dell’ordine dei millimetri: l’obiettivo è di rilevare piccole variazioni di pendenza nel tempo.

Un prodotto SLAM (Service for Landslide Monitoring)
Un prodotto SLAM (Service for Landslide Monitoring)

Il Landslide Susceptibility Mapping, infine, integra dati spaziali con tutte le carte tematiche disponibili che mostrano pendenze, utilizzo del terreno, geomorfologia e altri parametri per creare mappe geologiche del pericolo da frana, da aggiornare ogni pochi anni.

In Italia, SLAM ha visto il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente, insieme al gruppo per la Prevenzione dei disastri idro-geologici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (GNDCI), un network di ricerca che supporta le attività del Dipartimento della Protezione Civile (DPC). Utilizzatori locali sono invece la l’Assessorato all'Ambiente e alla Difesa del Suolo della Regione Campania, per quanto riguarda l’area nei pressi di Benevento, e l’Autorità di bacino del fiume Arno.

SLAM, che trova applicazione anche in Svizzera grazie allo Swiss Federal Office for Water and Geology (FOWG), è stato realizzato da un consorzio internazionale guidato da Planetek Italia in collaborazione con Tele-Rilevamento Europa, l’Università di Firenze, Gamma Remote Sensing (CH), Geotest (CH) and Spacebel (B).

In occasione del workshop si discuterà in modo dettagliato sia del lavoro svolto nel Bacino dell’Arno che delle attività realizzate in provincia di Benevento a Avellino (Campania), un’altra area del territorio italiano coinvolta nel progetto SLAM.

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