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Proba-2
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Primo collaudo operativo per il satellite Proba-2

16/11/2009 514 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Il collaudo operativo del satellite Proba-2, alla seconda settimana in orbita, ha dato esito positivo. Il successo del collaudo apre la strada all'entrata in servizio dei numerosi test dimostrativi di nuove tecnologie a bordo del mini-satellite, tra i più piccoli mai lanciati dall'ESA.

La missione dell'ESA Soil Moisture and Ocean Salinity (SMOS), partita il 2 novembre a bordo di un lanciatore Rockot, era accompagnata da una seconda missione, molto più compatta. Sul lanciatore, infatti, era presente anche Proba-2, un mini-satellite con un volume inferiore al metro cubo e appena un quinto della massa della missione SMOS .

Proba-2, però, ha tutta la complessità di una missione standard. Si tratta del secondo della serie di satelliti Proba (Project for Onboard Autonomy), progettati per offrire opportunità di test orbitali a basso costo alle industrie europee. Il satellite trasporta 17 diversi esperimenti tecnologici e quattro strumenti scientifici. Tutti quanti richiedono un'attenta fase di entrata in servizio, ma prima è necessario verificare la stabilità del satellite ospite.

"Come prima fase abbiamo collaudato con successo la modalità di sicurezza della piattaforma, incluse tutte le sue unità cruciali", spiega Karsten Strauch, Project Manager di Proba-2. "Il collaudo ha riguardato tutti i sistemi di controllo di attitudine e orbitali (AOCS) di Proba-2, fra cui lo star tracker."

Il viaggio spaziale di Proba-2 è iniziato circa quattro ore e cinquanta minuti dopo il lancio, quando è avvenuto il distacco dal terzo stadio Breeze-KM. Come al solito, il distacco ha mandato in rotazione il satellite, ma Proba-2 è riuscito autonomamente a ridurre la propria rotazione usando il magnetometro di bordo per allinearsi al campo magnetico terrestre.

Questa modalità di volo serve anche da 'modalità sicura' di Proba-2, ovvero la modalità che il satellite deve adottare nell'eventualità di una seria disfunzione. Inoltre, ha collocato Proba-2 in un allineamento approssimativo con il Sole, condizione utile dato che il dispiegamento dei pannelli solari della navicella è avvenuto cinque minuti dopo la separazione.

Image from Proba-2's startracker
Image from Proba-2's startracker

Martedì è stato attivato il ricevitore GPS di bordo, mentre il giorno successivo è stato attivato lo star tracker primario. Proprio come un tempo i marinai si affidavano alle costellazioni per correggere la propria rotta, oggi gli star tracker fissano in modo automatico posizione e direzione di un satellite rispetto alle stelle osservate.

Il 'Micro Advanced Stellar Compass' di Proba-2 ha una massa pari alla metà dello star tracker di Proba-1, offre una maggiore resistenza alle radiazioni. Inoltre, funziona in modo completamente autonomo ed è in grado di stabilire la propria posizione senza alcun ulteriore input. Le immagini di prova hanno rivelato un affascinante panorama del 'lembo' atmosferico della Terra e, fatto più importante, delle stelle che lo circondano.

Inoltre, nella prima settimana di funzionamento del Proba-2 sono stati eseguiti 'passaggi automatici' di dati tra il satellite e Redu, oltre alla stazione di terra dell'ESA nelle isole Svalbard - Proba-2 è stato progettato per operare in modo quanto più autonomo possibile - nonché alcune altre attivazioni di comandi AOCS di bordo.

La seconda settimana in orbita di Proba-2 ha visto il primo passaggio alla modalità di osservazione solare - la modalità primaria della sua vita operativa, che richiede una più complessa stabilizzazione sui tre assi.

I due strumenti scientifici di osservazione solare del satellite verranno attivati questo fine settimana per verificarne le effettive condizioni operative: Lo strumento SWAP (Sun Watcher using APS detectors and image Processing) verrà usato per osservare le corone con temperature di circa un milione di gradi espulse nello spazio dal sole, mentre il Lyman Alpha Radiometer (LYRA) effettuerà un monitoraggio su base continuativa delle radiazioni UV emesse dal Sole.

"Oltre a testare a fondo la modalità di puntamento del Sole stiamo iniziando a eseguire un primo collaudo dei carichi operativi e degli esperimenti tecnologici", aggiunge Strauch. "Nel secondo mese della missione verranno effettuate prove più elaborate di messa in servizio."

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