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Mappa globale Moho con i dati di GOCE
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Ricerca italiana sul confine fra crosta e mantello terrestre con i dati di GOCE

13/03/2012 1356 views 1 likes
ESA / Space in Member States / Italy

La prima mappa globale ad alta risoluzione del confine tra la crosta ed il mantello terrestre – conosciuto anche come discontinuità di Mohorovičić (Moho) – è stata prodotta sulla base di dati ricavati dal satellite GOCE dell'ESA. Capire Moho offre nuove indicazioni sulle dinamiche del cuore della Terra.

La crosta terrestre è il guscio solido più esterno del nostro pianeta.

Anche se costituisce meno dell'1% del volume del pianeta, la crosta è eccezionalmente importante non solo perché ci viviamo sopra, ma perché è il posto da dove provengono tutte le nostre risorse geologiche come i gas naturali, il petrolio ed i minerali.

La crosta ed il manto terrestre sono inoltre il posto dove avvengono i processi geologici di maggiore importanza, come terremoti, vulcanesimo ed orogenesi.

Sino ad appena un secolo fa non eravamo a conoscenza della crosta terrestre, ma nel 1909 un sismologo croato, Andrija Mohorovičić, scoprì che a circa 50km nel sottosuolo c’è un improvvisa variazione della velocità sismica.

Da allora, il confine tra la crosta terrestre ed il mantello sottostante è diventato noto come "discontinuità di Mohorovičić", o Moho.

Moho e gravità
Moho e gravità

Il progetto GEMMA (GOCE Exploitation for Moho Modelling and Applications, Utilizzo di GOCE per modelli ed applicazioni) ha generato ora la prima mappa ad alta risoluzione del confine tra la crosta terrestre ed il mantello, basandosi sui dati del satellite stesso.

GOCE misura il campo gravitazionale e modella il geoide con un'accuratezza senza precedenti, per aumentare la nostra conoscenza della circolazione degli oceani, che gioca un ruolo cruciale negli scambi di energia intorno al globo, dei cambiamenti dei livelli dei mari e dei processi interni della Terra.

Il progetto GEMMA è portato avanti da uno scienziato italiano, Daniele Sampietro, ed è finanziato dal Politecnico di Milano e dal Supporto agli Elementi di Scienza dell'ESA nel quadro dell'iniziativa Changing Earth Science Network (Cambiare la rete scientifica della Terra).

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