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Rosetta e Philae: un anno dopo l’atterraggio sulla cometa

12/11/2015 2684 views 12 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Ad un anno dallo storico atterraggio del lander Philae su una cometa, la sua squadra di lavoro rimane fiduciosa di un nuovo contatto con il lander, guardando al contempo al gran finale del prossimo anno: un impatto controllato dell'orbiter Rosetta sulla cometa.

Rosetta è arrivata alla cometa 67/P Churyumov–Gerasimenko il 6 agosto 2014, e dopo un iniziale sondaggio e selezione del sito di atterraggio, il 12 novembre Philae è stato rilasciato sulla superficie.

Dopo l'atterraggio nella regione di Agilkia come previsto, Philae non è riuscito ad assicurarsi alla cometa, rimbalzando ad un nuovo sito nella zona di Abydos. Il suo volo attraverso la superficie è ripreso in una nuova animazione creata utilizzando i dati raccolti da Philae e da Rosetta, per ricostruire la rotazione e l'assetto del lander.

Agilkia
Agilkia

Nell'anno trascorso dall'atterraggio, anche una analisi approfondita è stata adesso eseguita sul perché Philae è rimbalzato.

C'erano tre metodi per assicurarlo dopo l'atterraggio: chiodi da ghiaccio, arpioni e un piccolo propulsore. I chiodi da ghiaccio erano stati progettati con in mente un materiale relativamente morbido, ma Agilkia si è rivelato molto duro e non hanno potuto penetrare la superficie.

Gli arpioni erano in grado di lavorare sia su materiale più morbido che più duro. Avrebbero dovuto attivarsi al contatto e bloccare Philae sulla superficie, mentre un propulsore posto in alto sul lander avrebbe dovuto spingerlo in basso per contrastare il rinculo dall'arpione.

Nonostante il rimbalzo non pianificato, Philae ha portato a termine l'80% della sua prima sequenza pianificata di scienza prima di andare in letargo nelle prime ore del 15 novembre, quando la batteria primaria si è esaurita. Ad Abydos, nella posizione finale dove Philae si è fermato, non c'era abbastanza luce solare per ricaricare le batterie secondarie e continuare le misurazioni scientifiche.

La speranza era che come la cometa si fosse spostata più vicina al sole, procedendo verso il suo massimo avvicinamento in agosto, ci sarebbe stata abbastanza energia per riattivare Philae. Infatti, il 13 giugno c'è stato un contatto con il lander ma solo otto contatti intermittenti sono stati fatti fino al 9 luglio.

Nel frattempo, la squadra di lavoro del lander ha continuato con l'analisi dei dati inviati durante i contatti di giugno e di luglio, sperando di capire in che condizioni fosse Philae la prima volta che si è risvegliato dal letargo.

La cometa in un'immagine NavCam del 31 ottobre 2015
La cometa in un'immagine NavCam del 31 ottobre 2015

Il team sta prendendo in considerazione queste nuove informazioni per determinare la strategia più affidabile per riguadagnare regolare contatto.

Ma si tratta di una corsa contro il tempo: con la cometa adesso diretta fuori oltre l'orbita di Marte, le temperature sono in calo.

Nel frattempo, Rosetta continua ad inviare dati univoci dal suo pacchetto di strumenti, analizzando i cambiamenti sulla superficie della cometa, l'atmosfera e l'ambiente al plasma con un dettaglio incredibile.

"Abbiamo festeggiato di recente il nostro primo anno intorno alla cometa e guardiamo con interesse alle scoperte scientifiche che il nuovo anno porterà" ha detto Matt Taylor, scienziato ESA del progetto Rosetta.

Articolo intero disponibile qui.

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