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SOHO celebra il suo decimo anniversario di attività scientifica
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SOHO 17: i 10 anni di SOHO celebrati ai Girardini Naxos

12/05/2006 480 views 1 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 18-2006. Dal 7 è iniziata presso Giardini Naxos, in Sicilia, una conferenza internazionale organizzata dall’ESA che fa il punto sulla nostra conoscenza del Sole. E il 9 maggio la NASA ha annunciato la costruzione di altri quattro satelliti dedicati proprio allo studio della nostra stella. Ma perché il Sole interessa ancora tanto gli scienziati?

Il Sole è interessante da tanti punti di vista. Innanzi tutto perché è l’unica stella che possiamo studiare da vicino: se il Sole fosse distante dalla Terra un solo metro, la stella (diversa dal Sole) più vicina alla Terra si troverebbe a circa 270 km: il Sole è dunque unico per scoprire dettagli delle strutture stellari che altrimenti ci sarebbero preclusi.

Inoltre il Sole ha un altro grande pregio: è una stella molto comune. La maggior parte delle stelle dell’universo sono simili al Sole. Questa sua, diciamo, mediocrità, ci permette di pensare che le caratteristiche di dettaglio del Sole, siano caratteristiche condivise dalla maggior parte delle stelle.

È stato, per esempio, pensando alla luminosità e all’età del Sole – assumendo che non possa essere inferiore a quella della Terra, che all’inizio del XX secolo fu suggerito che all’interno del Sole – e dunque di tutte le stelle – fossero attive reazioni nucleari. In altre stelle, in virtù della temperatura e della densità nelle zone centrali, e in ultima analisi dalla massa della stella e dalla sua composizione chimica, le reazioni nucleari attive potranno essere diverse da quelle del Sole, ma non si può prescindere dal fatto che debbano comunque essere reazioni di fusione nucleare.

Insomma, il Sole è il nostro “metro campione” per misurare le proprietà di tutte le altre stelle dell’universo.

Il vento solare interagisce con il campo magnetico terrestre
Il vento solare interagisce con il campo magnetico terrestre

Da qualche tempo si parla di meteorologia spaziale, con riferimento alle tempeste magnetiche provocate dal Sole sulla Terra. Ci sono vantaggi reali per la vita quotidiana nell’approfondire questi studi?

Ci sono vantaggi reali nella misura in cui la nostra società poggia su tecnologie che possono essere danneggiate da eventi di quel genere. Mi spiego meglio: il Sole non emette solo luce ma anche un flusso variabile di elettroni e particelle cariche positivamente, il vento solare.

Il vento solare è responsabile di fenomeni atmosferici estremamente belli, come le aurore polari, ma è anche causa di disturbi più o meno gravi nel funzionamento dei satelliti. In certi casi, il vento solare può originare tempeste geomagnetiche che danneggiano i sistemi elettronici terrestri, o sono responsabili di possibili cali di tensione nelle reti di distribuzione elettrica. Dunque se un aereo si affida, per esempio, alla navigazione guidata da satellite, è bene saper prevedere con un certo anticipo se e quando si sta per incorrere in una tempesta magnetica che può incidere anche in misura minima sul funzionamento dei satelliti.

È un po’ quel che è avvenuto in altri tempi, quando per esempio è iniziata la navigazione sui mari: per navigare in sicurezza è stato necessario sviluppare la capacità, almeno sulla base dell’esperienza, per predire se nelle ore successive il mare sarebbe stato calmo oppure agitato.

Oggi, per esempio grazie a un satellite come SOHO, una missione congiunta ESA/NASA che da oltre 10 anni tiene d’occhio il Sole, siamo in grado di dire con un certo anticipo se dopo qualche giorno si verificherà un brillamento o una flaccola, esplosioni cioè sulla superficie del Sole che possono provocare aumenti del vento solare.

Per quanto riguarda altri tipi di vantaggi, è difficile prevedere gli sviluppi futuri. Certo è che dalla conoscenza nascono le idee e le applicazione.

L'orbita di Ulysses intorno al Sole
L'orbita di Ulysses intorno al Sole

In questo momento l’ESA sta osservando il Sole con SOHO, Ulysses, i quattro satelliti Cluster e i due satelliti euro-cinesi Double Star. I risultati ottenuti giustificano tanto dispiegamento di forze?

I quattro Cluster e i Double-star sono dedicati proprio a comprendere l’interazione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre. SOHO e Ulysses sono due missioni congiunte ESA/NASA e sono tra le missioni di più grande successo della storia dell’astronomia dallo spazio.

Ulysses è stato il primo satellite in grado di uscire dal piano sul quale orbitano i pianeti e a portarsi in un’orbita polare intorno al Sole: ha osservato i poli del Sole e, nel complesso, ci ha permesso di vedere la nostra stella da un punto di vista completamente nuovo. È stata una missione tanto rilevante che nel programma Cosmic Vision dell’ESA, che suggerisce le missioni da lanciare nel decennio 2015-2025, è prevista una nuova missione con caratteristiche simili.

SOHO invece fu lanciato per comprendere la struttura e la dinamica degli interni solari; spiegare perché la corona solare, che si estende ben oltre la superficie visibile del Sole, ha una temperatura di oltre un milione di gradi e dove viene prodotto e con quali meccanismi è accelerato il vento solare.

Le onde sonore si propagano anche all'interno del Sole
Le onde sonore si propagano anche all'interno del Sole

È stata indagata anche la possibilità che sia il Sole ad essere responsabile del riscaldamento globale in corso sulla Terra?

La luminosità del Sole non è variata nel corso degli ultimi secoli tanto da poter essere “incriminato” del riscaldamento solare.

Dal congresso in corso ai Giardini Naxos, nei pressi di Taormina, emerge soprattutto che SOHO ha accompagnato la nascita di una nuova stagione negli studi e nella comprensione del Sole. Per esempio ha preso definitivamente campo la cosiddetta “eliosismologia”, cioè lo studio dei “solemoti”, che - essendo il Sole una palla di gas – sono delle onde sonore: la superficie del Sole vibra come la pelle di un tamburo. Non solo: onde sonore si propagano anche all’interno, rivelandoci importanti informazioni sulla struttura del Sole, sulla temperatura, sulla densità nei vari strati che lo compongono. E addirittura ci permettono di capire se, sulla faccia nascosta del Sole, è in corso un'attività superficiale che può portare a una tempesta geomagnetica nei giorni successivi.

In definitiva, giocando un po’ con le parole, si può affermare che SOHO ci ha fatto vedere il Sole in una luce diversa.

Le comete numero 999 e 1000 scoperte da SOHO
Le comete numero 999 e 1000 scoperte da SOHO

A parte gli studi progettati fin dal lancio, SOHO ha riservato anche una gradita sorpresa: si è rivelato un instancabile scopritore di comete, oltre 1000. È un risultato rilevante oppure appare tale solo a un profano?

È un risultato certamente rilevante, se pensiamo che si tratta di circa la metà delle comete conosciute finora. SOHO ha scoperto in media una cometa ogni 3 giorni. È un numero che lascia stupefatti, se solo pensiamo a quanto è raro che una cometa sia osservabile da Terra.

Il segreto di SOHO è il coronografo LASCO, che “vede” il Sole eclissando il disco: in pratica questo strumento produce una eclisse artificiale, osservando solo la parte esterna del Sole, la corona. Eliminando la maggior parte della luminosità, riesce ad osservare anche corpi che altrimenti sarebbero completamene nascosti dalla luce solare, come le comete che – attratte dalla sua forza di gravità – gli passano vicino.

Una curiosità: la millesima cometa è stata scoperta da un professore di scuola superiore, un astrofilo che si è laureato in astronomia all’università di Bologna, Toni Scarmato. Dal 2000 le immagini di SOHO sono disponibili sul web e gli appassionati, anche i non professionisti, possono analizzarle dando un contributo importante alla scienza.

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

Il giornalista della Rai, Lorenzo di Las Plassas, passa cinque minuti con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.

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