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Spazio: ESA e UE firmano Accordo di Cooperazione

27/11/2003 1765 views 2 likes
ESA / Space in Member States / Italy

A seguito della pubblicazione del Libro Bianco sullo Spazio, l’ESA e la Commissione Europea hanno firmato ieri a Bruxelles un nuovo Accordo Quadro al termine di una serie di negoziazioni, facendo compiere un ulteriore passo in avanti alla politica spaziale europea.

L’Accordo è stato firmato dal Commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, dal Direttore Generale dell’ESA Jean-Jacques Dordain e dal Ministro per l’Educazione, l’Università e la Ricerca, Letizia Moratti, all’interno del semestre italiano di presidenza europea.

I settori che saranno oggetto di cooperazione sono: scienza e tecnologia, osservazione della Terra, navigazione e comunicazione satellitari, voli abitati e in micro-gravità, lanciatori, e politica di frequenze relative allo spazio. In questo modo l’ESA e la Comunità europea potranno insieme lanciare e finanziare progetti, partecipare ai corrispettivi programmi, creare agenzie di management comuni, condurre studi e ricerche e organizzare conferenze ed aggiornamenti per gli scienziati. Infine potrà esser condiviso l’accesso alle strutture di ricerca, favorendo lo scambio di risorse umane e strumentazioni.

Con questo Accordo Quadro si punta a raggiungere due obiettivi: il primo è lo sviluppo coerente e progressivo di una politica spaziale europea comune, che porti a soddisfare la richiesta di servizi e applicazioni a supporto delle politiche settoriali europee, grazie ai sistemi spaziali e alle infrastrutture necessarie garantiti da ESA. Il secondo obiettivo riguarda la costituzione di una base comune efficiente che sostenga la mutua cooperazione di ESA e UE, pur nel rispetto delle strutture istituzionali e operative di entrambe.

“L’accordo - ha dichiarato il Ministro Moratti - è particolarmente importante, anzitutto perché vengono definiti con chiarezza i ruoli: la Commissione e l'Europa come fattori politici che stimolano la domanda e l'ESA come fornitore di offerta e di servizi in un mercato nel quale la domanda pubblica è molto importante, perché il mercato commerciale non ha ancora uno sviluppo che consente alle imprese di avere un possibile ritorno senza una importante domanda stimolata dai governi”.

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