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Partecipanti allo Space Council Europeo
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Un'occhiata alla politica spaziale europea

25/05/2007 864 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 17-2007. Lo Space Council europeo, cioè il meeting unitario del Consiglio dell’Unione Europea e del Consiglio dell’ESA a livello ministeriale, ha approvato lo European Space Policy, una risoluzione che definisce la strategia europea nel settore dello spazio. Quali sono le colonne portanti di questo documento?

La risoluzione del Consiglio, presentata congiuntamente dal Direttore Generale dell’ESA e della Commissione Europea, pone la basi per il Programma Spaziale Europeo. In particolare riconosce l’importanza strategica delle attività spaziali da molti punti di vista: il benessere dei cittadini europei, lo sviluppo economico dei paesi membri, la capacità di monitorare i trattati internazionali sull’inquinamento, lo sviluppo di un sistema di navigazione europeo, la rilevanza dell’esplorazione dell’universo.

Un aspetto strategico certamente fondamentale è l’invito rivolto ai paesi membri dell’ESA e dell’Unione Europea a dare pieno supporto alle attività spaziali europee, cercando ogni qualvolta sia possibile, di armonizzarle con le attività nazionali. Non bisogna dimenticare, infatti, che molti paesi europei, fra cui l’Italia, la Germania, la Spagna, possiedono una loro agenzia spaziale nazionale. La collaborazione fra agenzie spaziali nazionali e l’ESA è già ai più alti livelli, citiamo – per limitarci a un esempio – il ruolo di primissimo piano dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, nel settore del volo umano nello spazio, ma si possono fare ancora sforzi che permettono di esaltare le competenze specifiche nazionali e di ottimizzare gli investimenti.

Fra l’altra questa richiesta è chiaramente uno stimolo alla costruzione di un’Europa che non sia solo politica, ma anche dei cittadini, perché spinge a un maggior dialogo tra paesi e tra paesi e istituzioni a livello europeo.

A che livello è l’Europa spaziale, se guardiamo il contesto mondiale?

Le attività spaziali europee sono di primissimo piano in tutti i settori di intervento, dall’astrofisica e l’esplorazione dell’universo alla navigazione satellitare, dalla capacità di imporre sul mercato dei lanci i propri lanciatori, alle telecomunicazioni, dai servizi meteo al complesso delle missioni dedicate allo studio del pianeta Terra.

Tutto questo è dimostrato, tra l’altro, dalla capacità di sviluppare accordi con altre agenzie spaziali. Pensiamo per esempio a Galileo, che interessa la Cina e l’India, all’impresa internazionale della Stazione Spaziale, alle molte missioni per la cosmologia e l’esplorazione del sistema solare con la NASA, alla Carta Internazionale per l’utilizzo delle osservazioni da satellite in caso di disastri naturali. La storia dell’ESA è sempre più la storia di un’agenzia spaziale in grado di essere un partner di grandissimo spessore a livello mondiale.

Ma è proprio per questo motivi, che testimonia, fra l’altro, l’elevato livello di capacità e competenze delle industrie spaziali europee, che si sentiva la necessità di un piano spaziale di ampio respiro e di lunga durata. Mantenere l’eccellenza europea, così come l’indipendenza europea nell’accesso allo spazio, è fondamentale innanzi tutto per i servizi erogati, ma ancora di più per stimolare la crescita economica e, non dimentichiamolo, culturale dell’Europa. Una economia, che come sottolinea la strategia di Lisbona, è e sarà sempre di più basata sulla cultura e sulle capacità tecnologiche.

GMES
GMES

I principali programmi europei condotti congiuntamente da ESA e Unione Europea riguardano Galileo, il sistema di navigazione satellitare europeo, e il Global Monitoring for Environment and Security, il programma di monitoraggio per la salvaguardia dell’ambiente e per le sicurezza. A che punto siamo?

Nel documento approvato dal Consiglio per lo Spazio si sottolinea che per lo sviluppo di attività come GMES e Galileo è necessaria la certezza di finanziamenti di lungo periodo. GMES è il contributo europeo al GEOSS, il Sistema dei Sistemi per l’Osservazione Globale della Terra (Global Earth Observation System of Systems), il progetto a livello mondiale per il controllo e la gestione della Terra, il cui piano di implementazione decennale è stato approvato nel 2005. Con GMES l’Europa si assicura un accesso indipendente alle informazione relative all’ambiente, al cambiamento climatico e alla sicurezza. Fino a oggi sono stati messi a punto un certo numero di servizi che si sono già rivelati significativi, che vanno dal controllo dei confini in mare – sappiamo bene a quante tragedie ha portato l’immigrazione clandestina – al controllo degli ambienti costali, allo stato dei poli, al monitoraggio delle foreste per dare l’allarme o intervenire in caso di grandi incendi. L’ESA è responsabile dell’implementazione dell’intero segmento spaziale.

Per quanto riguarda Galileo, invece, il 21 maggio scorso il primo orologio atomico al rubidio ha compiuto un anno in orbita a bordo del satellite GIOVE-A, che con GIOVE-B ne costituisce la validazione in orbita. Dopo un anno di funzionamento le analisi ci dicono che le performance sono largamente in linea con le specifiche. La misura ad altissima precisione degli orologi a bordo dei satelliti che comporranno Galileo è alla base della precisione del servizio di posizionamento che la costellazione satellitare europea, la prima in mano a istituzioni non militari, offrirà ai cittadini.

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

I giornalisti della Rai, Lorenzo di Las Plassas, Stefano Masi, Marco Dedola si alternano nel discutere con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Franca.Morgia@esa.int.

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