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Umberto Guidoni
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l'Italia sulla Luna

19/04/2001 11671 views 10 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Tra poche ore lo Shuttle Endevour partirà alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. Questo volo per noi italiani ha un significato tutto speciale: l'astronauta dell'ESA, l'italiano Umberto Guidoni, sarà infatti il primo europeo a mettere piede sulla Stazione Spaziale. Ma quali saranno i compiti di Guidoni e dell'ESA in generale in questo volo dello Shuttle?

Guidoni fa parte della missione dello Shuttle che, dal punto di vista ingegneristico, è probabilmente la più complessa fra quelle fin qui effettuate.

L'astronauta italiano è uno "specialista di missione": sarà soprattutto responsabile delle operazioni che riguardano Raffaello, il secondo dei moduli logistici pressurizzati costruiti dall'AleniaSpazio per la NASA. Raffello contiene generi utili all'equipaggio, ma anche due armadi che contengono diversi esperimenti scientifici che saranno istallati a bordo del laboratorio Destiny.

Guidoni condurrà le manovre di attracco di Raffaello, con 18 viti da comandare a distanza, per una perfetta adesione del modulo alla stazione spaziale internazionale. E sarà responsabile di tutte le operazioni di scarico e carico del modulo logistico, una questione che può sembrare di routine, ma che, date le condizioni di spazio sulla Stazione Spaziale Internazionale, è un problema molto delicato.

Guidoni seguirà anche tutte le complesse operazioni che porteranno all'installazione del braccio robotizzato canadese sulla sezione americana della Stazione Spaziale Internazionale. Tutto questo seguendo le manovre dall'interno dello Shuttle, attraverso apposite telecamere. La poca visibilità dagli oblò, più l'elevato contrasto di luce, rende le operazioni molto impegnative.

Potrà rilassarsi di più con il compito, che comunque dovrà assolvere, di scattare fotografie alla Terra: un compito gradevole, perché Guidoni spesso indica l'osservazione della Terra dallo Shuttle come uno dei suoi passatempi preferiti, quando è in missione.

ISS con il nuovo braccio robotizzato Canadarm2
ISS con il nuovo braccio robotizzato Canadarm2

Quali sono gli altri motivi di interesse della missione STS-100?

Le missioni per la Stazione Spaziale sono tutte fondamentali, ma è inutile nascondersi che la missione STS-100 dello Shuttle Endevour promette di essere una missione davvero suggestiva.

Lo Shuttle è dotato di un braccio robotizzato, costruito dall'Agenzia Spaziale Canadese, lungo 15 metri e in grado di sollevare un carico di 15 tonnellate. Ed è questo braccio che fino ad oggi è stato utilizzato per la costruzione della Stazione Spaziale.

Ma la Stazione ha bisogno di un braccio più forte, più flessibile, più lungo: in breve un braccio che sia stato pensato proprio in funzione delle necessità del satellite.

E lo shuttle Endevour trasporta proprio questo secondo il braccio robotizzato, il Canadarm2, anch'esso costruito dall'Agenzia Spaziale Canadese.

Il Canadarm2 è lungo 17 metri e in grado di sollevare un carico di oltre 115 tonnellate, ma probabilmente una delle caratteristiche più sorprendenti è che le sue due estremità sono intercambiabili, ciascuna può afferrare e servire come punto d'appoggio.

È possibile quindi far scivolare il braccio lungo Stazione Spaziale come se fosse un bruco.

Il Canadarm2 due sarà montato utilizzando il braccio dello Shuttle: ci sarà un momento, in cui il nuovo braccio passerà al vecchio braccio una struttura di supporto da riportare a Terra: in pratica un passaggio di consegne, una stretta di mano che è il simbolo migliore per una Stazione che nasce e sta crescendo all'insegna della cooperazione fra i paesi.

Grazie ai moduli logistici pressurizzati italiani la Stazione Spaziale si avvicina sempre di più alla maturità operativa: Raffaello contiene diversi esperimenti, alloggiati negli appositi armadi che consentono di mantenere condizioni che permettono la vita per tutta la durata del viaggio. In particolare, a bordo di Raffaello c'è il primo esperimento effettuato sulla Stazione Spaziale tra quelli dedicati alla crescita delle piante.

Visto che, almeno qui in Italia, è primavera la coincidenza è abbastanza curiosa: è come se l'Italia, con la sua massiccia presenza nella missione STS-102, stesse portando la primavera nello spazio.

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