COROT osserva, per la prima volta, i ‘terremoti solari’ di altre stelle
Lo studio del Sole attraverso una tecnica simile alla sismologia si è aperta una nuova era per la conoscenza dell’interno del Sole. Il satellite COROT ha applicato questa tecnica a tre stelle oltre il Sole, esaminandone direttamente e per la prima volta la struttura interna.
Quando furono scoperte le oscillazioni globali del Sole, gli scienziati compresero di aver aperto una finestra sulla struttura interna del Sole. Come la propagazione delle onde sismiche sulla Terra ci fornisce informazioni sull'interno del nostro pianeta, così le onde sonore viaggiano attraverso il sole portando informazioni su quanto accade sotto la superficie.
Queste oscillazioni si possono osservare anche su altre stelle, rilevando, attraverso la tecnica utilizzata da COROT, la variazione della luce emessa dalla stella quando la superficie oscilla. Da questo fenomeno si rileva la struttura interna della stella e il modo in cui l'energia viene trasportata dal nucleo alla superficie.
"Da terra sono state usate altre tecniche per valutare l'oscillazione stellare, ma tutte presentano dei limiti" ha dichiarato Malcolm Fridlund, Project Scientist dell'ESA per COROT, presso l'European Space Research and Technology Centre (ESTEC) dell'ESA nei Paesi Bassi, e co-autore dei risultati del progetto.
"Le condizioni atmosferiche avverse, unite al fatto che non si possono osservare le stelle durante il giorno, costringono gli astronomi a terra a interrompere le osservazioni" ha aggiunto. "La chiave per rilevare oscillazioni stellari così piccole da distanze così grandi non sta solo nella sensibilità della strumentazione ma anche nell'opportunità di osservare la stella senza interruzioni: ogni interruzione, infatti, produce un rumore nei dati tale da coprire completamente un segnale. Dunque, per essere certi, dobbiamo affrontare questo aspetto con gli strumenti giusti e dallo spazio".
Le tre stelle sondate da COROT, note come HD499933, HD181420 e HD181906, sono simili al Sole. Non si trovano esattamente nel nostro campo stellare, ma piuttosto lontano, e pertanto la loro luminosità non oscura gli strumenti di COROT.
"Il fatto che COROT riesca a sondare la struttura interna di stelle simili al Sole, per la prima volta con misurazioni dirette, è un grande balzo in avanti nella comprensione delle stelle in generale, " ha aggiunto Fridlund, "e inoltre, mettendoli a confronto, ci aiuterà a conoscere ancora meglio il nostro Sole".
Per ulteriori informazioni, contattare
Malcolm Fridlund, ESA COROT Project Scientist
Email: Malcolm.Fridlund @ esa.int