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La Svizzera vista da Envisat
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Envisat: la Terra davanti allo specchio - Echi da Envisat Symposium

03/05/2007 379 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Switzerland - Italiano

Qualcuno ha definito l’astronautica come lo specchio nel quale il nostro Pianeta può finalmente guardarsi. Grazie ai satelliti di osservazione della Terra possiamo vederci dal di fuori e ottenere un quadro veramente globale di ciò che succede sopra e intorno alla nostra casa, la Terra. Envisat è uno di questi specchi, il più grande di tutti.

Insieme a ERS 1 e 2, European Remote Sensing Satellites, e alle cosiddette Third Party Missions, missioni di osservazione della Terra di altre agenzie spaziali, Envisat ha permesso negli ultimi 5 anni di ottenere una quantità enorme di dati che hanno arricchito e perfino modificato le nostre conoscenze intorno alla Terra.

Queste considerazioni sono emerse durante l’appena concluso Envisat Symposium, svoltosi a Montreux, nella splendida cornice del Lemano, dal 23 al 27 aprile 2007. Un migliaio di partecipanti di cinquanta nazioni di tutto il mondo, ottocento progetti presentati hanno fatto di questo incontro ad altissimo livello un vero e proprio forum che ha fornito un quadro completo dello stato attuale dell’osservazione della Terra dallo spazio.

Il protagonista del congresso, Envisat, il più grande satellite mai costruito per l’osservazione della Terra, lanciato nel 2002, ha compiuto, in questi cinque anni d’attività, oltre 26000 orbite intorno al nostro pianeta, percorrendo un miliardo di chilometri e fornendo, grazie ai suoi dieci strumenti a bordo, qualcosa come 500 Terabyte di dati. Ancora in buona salute, Envisat dovrebbe continuare a rifornirci di informazioni fino al 2010 e oltre. I dati di Envisat e degli altri satelliti che osservano la Terra sono di fondamentale importanza, insieme ai rilevamenti in situ e ai modelli matematici, per capire e risolvere i grandi problemi, dalle emergenze planetarie legate ai cambiamenti climatici, alle catastrofi, allo sfruttamento delle risorse, solo per citarne alcuni.

Envisat ci fornisce informazioni di grande accuratezza sulla nostra atmosfera, lo strato di ozono, inquinanti, il clima. Il nostro suolo viene scrutato da Envisat, che rivela informazioni intorno a foreste, agricoltura, utilizzo del suolo, terremoti, frane. Con Envisat si conoscono meglio pure gli oceani, nella loro temperatura, il loro livello, il contenuto di plancton, le correnti e l’inquinamento da idrocarburi. Ghiacciai, neve, iceberg sono monitorati con grande precisione e forniscono dati importanti intorno ai mutamenti climatici.

Envisat: occhio attento e amico sulla Terra

Seduta di apertura del Symposium
Seduta di apertura del Symposium

Il telerilevamento da satellite consente di fare qualcosa che, con le sole osservazioni in situ, a terra, non sarebbe possibile. Dall’alto dell’orbita si possono raggiungere angoli sperduti e inaccessibili, oppure strati dell’atmosfera non praticabili con aerei o palloni sonda, si possono fare osservazioni in regioni dello spettro non visibili al nostro occhio, come il radar, si può avere una visione globale e nello tempo anche locale di estrema accuratezza e, soprattutto, si raccolgono dati su un lungo periodo di tempo, senza interruzioni.

Per fare un esempio, con l’interferometria radar le nuvole non rappresentano più un ostacolo e si possono misurare, fra le tante altre cose, spostamenti di crosta terrestre, come in caso di attività vulcanica, sismi o subsidenza, con l’accuratezza di un millimetro. Inondazioni, frane e perfino lo sviluppo delle coltivazioni possono essere monitorate con estrema precisione, come ci ha bene illustrato uno dei massimi esperti d’interferometria, Fabio Rocca, professore al Politecnico di Milano. L’interferometria radar e non solo ha creato, come sottolinea il professor Rocca, numerose spin off e nuove occasioni di lavoro per i giovani.

1500 progetti ruotano intorno a Envisat, proposte innovative, provenienti anche dalla Svizzera. Girando fra gli stand del simposio, partecipando alle presentazioni e parlando con i convenuti, sono emersi lavori coordinati da ricercatori svizzeri e attività che riguardano direttamente il nostro territorio. Qualche esempio fra i tanti. Ecco l’analisi interferometrica e l’interpretazione di immagini sulle frane nel Canton Ticino, condotta da ricercatori che lavorano nel nostro territorio, con dati ERS e Envisat. E ancora lo studio della velocità dei ghiacciai alpini svizzeri oppure l’analisi della presenza di ossidi di azoto sulla regione alpina. Davvero, il telerilevamento è un mezzo potente per capire sempre meglio il nostro Pianeta, rendere sicuro il nostro ambiente di vita e, inoltre, fornire benefici all’economia di tutta la Terra.

Envisat e il futuro dell’osservazione terrestre

Modello in scala di Envisat in mostra allo Symposium
Modello in scala di Envisat in mostra allo Symposium

Envisat: e dopo? Per assicurare continuità all’osservazione della Terra, ESA che, in questo campo, attualmente, dimostra un primato a livello mondiale. L’ESA lancerà già nei prossimi anni le sei missioni Earth Explorers nell’ambito del programma Living Planet. Queste missioni hanno un taglio più scientifico e ci forniranno dati molto importanti riguardo ai cambiamenti climatici. La prima missione che sarà lanciata nell’inizio del 2008, GOCE, studierà il campo gravitazionale della Terra e ci dará modelli piu precisi sulla circolazione oceanica. SMOS si dedicherà alla salinità degli oceani e all’umidità dei suoli. ADM- Aeolus indagherà intorno al vento e ai movimenti atmosferici. Earthcare osserverà nuvole e aerosol e Cryosat-2 si consacrerà allo studio dello smaltimento dei ghiacci. Infine, SWARM analizzerà il campo magnetico della Terra.

Altre missione future fanno parte del programma GMES, Global Monitoring for Environment and Security. GMES, promosso e sostenuto dalla Commissione Europea e da ESA, riunisce attività e investimenti dell’Unione Europea e degli Stati Membri di ESA per meglio osservare e comprendere il nostro Pianeta e incentivare il flusso di informazioni e servizi nei campi dell’ambiente e della sicurezza. Tastare il polso del Pianeta, questo è il compito di GMES, per consentire a chi deve decidere di prendere i provvedimenti corretti e efficienti nei settori dell’ambiente, della sicurezza, della pesca, dell’agricoltura, della gestione delle catastrofi e nello sviluppo e nell’aiuto umanitario. GMES sta già fornendo utili servizi ma fra pochi anni, grazie ai cinque futuri satelliti Sentinel, in sinergia con le misurazioni fatte da terra, dagli aerei, sulla superficie e sul fondo degli oceani, si disporrà di una struttura in grado d’intervenire in modo tempestivo e che garantirà piena autonomia all’Europa, il maggior contributo europeo a GEOSS, Global Earth Observation System of Systems. Se GMES si può considerare un servizio pubblico fornito all’utenza che ne farà richiesta.

Tutti questi satelliti miglioreranno sempre di più le nostre conoscenze intorno al nostro Pianeta, consentendoci di gestirlo meglio nell’interesse di tutta l’umanità. Anche questo è un messaggio importante uscito da Envisat Symposium.

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