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ESA astronaut Paoli Nespoli
Science & Exploration

L’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli membro dell’equipaggio del volo Shuttle STS-120

19/06/2006 1061 views 0 likes
ESA / Science & Exploration / Human and Robotic Exploration / Esperia Italian

Oggi l’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli è stato ufficialmente assegnato all’equipaggio del volo Shuttle che nel corso dell’estate 2007 porterà in orbita il Nodo 2, un modulo americano di connessione della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) costruito dall’Italia.

Nel suo primo volo spaziale, Nespoli coprirà il ruolo di specialista di missione, aggregandosi a cinque astronauti della NASA: il colonnello dell’Air Force Pamela A. Melroy, comandante della missione STS-120 dello Shuttle (seconda donna a ricevere la nomina di capitano di missione, oltre che esperto pilota dello Shuttle); il colonnello della Marina George D. Zamka, pilota e specialista di missione, al suo primo volo; e gli specialisti di missione Scott E. Parazynski, il colonnello dell’esercito Douglas H. Wheelock e il Capitano della Marina Michael J. Foreman, anch’egli al suo primo volo spaziale.

La missione di Nespoli rientra nel contesto del Memorandum of Understanding tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA, che prevede la fornitura alla NASA di tre Moduli Logistici Pressurizzati Multifunzionali (Multipurpose Logistic Pressurised Modules - MPLM) in cambio dell’assegnazione all’Italia di un numero definito di missioni di volo a bordo dello Shuttle e di utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale.

Il Nodo 2 è un modulo pressurizzato che, come i Nodi 1 e 3, connette fra loro i moduli di ricerca, abitativi, di controllo e di attracco della Stazione Spaziale. I Nodi sono usati per controllare e distribuire le risorse tra gli elementi connessi. Questo volo del Nodo 2 precede il lancio e l'integrazione alla ISS del laboratorio Columbus dell’ESA.

Note per i giornalisti

Paolo Nespoli è nato il 6 aprile 1957 a Milano. Presso la Polytechnic University di New York ha conseguito nel 1988 il Bachelor of Science in ingegneria aerospaziale e l’anno successivo il Master of Science in aeronautica e astronautica. Nel 1990 ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Firenze.

Nespoli è abilitato alla professione di ingegnere ed ha conseguito il brevetto di pilota privato con la qualifica per il volo strumentale. Inoltre, è in possesso del brevetto avanzato d’immersione subacquea e all’immersione NitrOx.

Nel corso del servizio militare nell’esercito italiano, tra il 1977 e il 1984, ha ottenuto la qualifica di paracadutista, istruttore di paracadutismo, direttore di lancio, abilitazione al lancio con la tecnica della caduta libera, abilitazione al lancio d’alta quota, incursore.

Nespoli ha ripreso gli studi universitari nel 1985, lasciando l’esercito nel 1987. Due anni più tardi, dopo aver completato il Master of Science, ha fatto ritorno in Italia per lavorare come ingegnere progettista a Firenze, dove ha eseguito analisi meccaniche e fornito il supporto per la qualifica delle unità di volo dell’Electron Gun Assembly, uno dei principali componenti del sistema del “satellite al guinzaglio” (Tethered Satellite System, TSS) dell’Agenzia Spaziale Italiana.

EAC
EAC

Nel 1991, è entrato a far parte del corpo astronautico europeo dell’ESA, a Colonia, Germania. In qualità di ingegnere per la formazione degli astronauti ha contribuito alla preparazione e allo sviluppo della formazione di base degli astronauti europei ed è stato responsabile della preparazione e della gestione del mantenimento delle competenze degli astronauti. È stato responsabile anche del Astronaut Training Database, un software utilizzato per la preparazione e la gestione della formazione degli astronauti.

Nel 1995 è stato assegnato al progetto EuroMir presso lo stabilimento ESTEC dell’ESA, a Noordwijk nei Paesi Bassi, dove ha assunto la responsabilità del team che ha preparato, integrato e supportato il Payload and Crew Support Computer utilizzato a bordo della stazione spaziale russa Mir.

In 1996, è stato assegnato al Johnson Space Center della NASA, a Houston, in Texas, dove ha lavorato nella Spaceflight Training Division per la formazione per il personale di terra e per gli equipaggi in orbita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Nel luglio 1998, è stato selezionato come astronauta dall’Agenzia Spaziale Italiana e un mese dopo si è aggregato al Corpo Astronautico Europeo dell’ESA, nella base del Centro Astronautico Europeo (European Astronaut Centre, EAC) di Colonia, in Germania.

Nell’agosto 1998, è stato trasferito presso lo Johnson Space Center della NASA e assegnato alla classe di astronauti XVII della NASA. Nel 2000 ha conseguito le qualificazioni di base per essere assegnato a una missione a bordo di uno Shuttle e alla Stazione Spaziale Internazionale. Nel luglio 2001 ha completato con successo il corso di allenamento per comandare il braccio robotico dello Shuttle. Nel settembre 2003 ha completato il corso avanzato per le attività extraveicolari (Extra Vehicular Activities).

Nodi

Il Nodo 2 servirà come elemento di connessione
Il Nodo 2 servirà come elemento di connessione

La Stazione Spaziale Internazionale avrà tre nodi forniti della NASA. Il Nodo 1, Unity, è stato sviluppato dalla NASA ed è stato il secondo elemento della Stazione Spaziale a essere messo in orbita, nel dicembre 1998. I Nodi 2 e 3 sono stati sviluppati per la NASA da industrie europee grazie a un contratto con l’ESA, sotto la responsabilità industriale di Alcatel-Alenia Space. L’ESA ha assegnato la responsabilità della costruzione dei Nodi 2 and 3 all’ASI, in modo da sfruttare la medesima struttura concettuale utilizzata per il Columbus e per i tre Moduli Logistici Pressurizzati Multifunzionali (Multipurpose Pressurised Logistics Module, MPLM) trasportabili nella stiva dello Shuttle.

Il Nodo 2 è il primo Nodo europeo a essere lanciato. Servirà come elemento di connessione tra il laboratorio europeo Columbus, il laboratorio statunitense Destiny e quello giapponese Kibo. Sarà anche punto d’attacco del veicolo di trasferimento HII costruito dal Giappone. Sarà dotato di un adattatore per l’attracco dello Space Shuttle e sarà utilizzato anche come punto d’attacco degli MPLM.

Il Nodo 2 è progettato anche per essere una base di lavoro del Canadarm 2 (Space Station Remote Manipulator System), il braccio robotico canadese.

Il Nodo 3 ospiterà l’equipaggiamento di supporto necessario per l’equipaggio permanente dei sei astronauti ed ospiterà anche il modulo di Osservazione Cupola dell’ESA, una cupola con sette fruste da cui verrà operato il braccio robotico Canadarm 2 e dal quale l’equipaggio avrà una vista panoramica dello spazio. Il Nodo 3 sarà attaccato al porto del Nodo 1 e sarà consegnato da ESA alla NASA all’inizio del 2007.

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