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Chi è Roberto Vittori?

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Roberto Vittori: il bambino

Dove e quando sei nato?
Sono nato a Viterbo il 15 Ottobre 1964

Dove hai studiato?
A Bomarzo, un piccolo paese in provincia di Viterbo, fino alle medie, poi al Liceo Scientifico Ruffini di Viterbo.

Hai sorelle e/o fratelli?
Ho una sorella, Cristina, di due anni piú piccola, ed un fratello, Arturo, piú piccolo di 7 anni

Cosa pensavi di fare da grande, quando eri ancora bambino?
Pensavo che sarei stato uno scienziato: mi piacevano la matematica e la fisica, soprattutto la matematica.

Quando iniziasti ad interessarti allo spazio?
Non ricordo. Il mestiere dell’astronauta, cosi’ come quello del pilota mi affascinavano ed incuriosivano, ma non avrei mai pensato di diventare pilota, come ho fatto grazie all’Aeronautica Militare, e tantomeno astronauta.

Che sport facevi da bambino?
Soprattutto il calcio; da grande ho fatto poi la corsa di fondo e il nuoto.

Eri bravo in questi sport?
Non posso dire fossi bravo! Sicuramente mi impegnavo, ma a parte poche occasioni, non riuscivo mai ad avere qualche soddisfazione per lo sforzo fatto.

Praticavi questi sport a livello agonistico?
Ho provato in Accademia Aeronautica con la corsa di fondo, i 1500 mt.

Quali sono i tuoi sport preferiti adesso?
Nuoto e corsa

Quali erano i tuoi giochi favoriti a scuola?
Dopo la scuola, giocavamo a carte.

Qual’era la tua materia favorita?
Matematica, ed anche fisica. Peró riuscivo meglio in matematica.

E quella che ti piaceva di meno?
L'italiano!

Quali erano i tuoi passatempi preferiti, quando eri bambino? Cinema? Musica? Libri?
Probabilmete la musica...

Desideri dire qualcos’altro ai ragazzi che leggeranno questa intervista?
Il percorso che mi ha portato da un piccolo paese della provincia di Viterbo a fare il pilota militare e collaudatore, per poi diventare astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, e partecipare alla Missione Marco Polo sulla Stazione Spaziale Internazionale è stato lungo e pieno di soddisfazioni, ma anche di difficoltá e qualche insuccesso.

Nella mia esperienza, il completamento del percorso professionale complesso è stato piú simile ad una maratona che a uno sprint! A piccoli passi, con la forza dell’ottimismo e l’entusiasmo di chi si sente protagonista del proprio futuro.

Roberto Vittori: l’astronauta

Quando hai deciso di diventare astronauta?
Non c’é mai stata una decisione precisa, ma un percorso, soprattutto in Aeronautica, come giovane ufficiale Pilota, attraverso le varie qualifiche operative. Ho considerato seriamente la possibilitá di diventare astronauta quando mi sono candidato al concorso per astronauta indetto nel 1998 dall’Agenzia Spaziale Italiana.

Hai mai visto l’Italia dallo spazio?
Sí! L’Italia dallo spazio è bellissima. Durante la missione Marco Polo, nel 2002, non perdevo occasione di guardarla dall’obló della Stazione Spaziale Internazionale.

Quali lingue parlerai nel tuo prossimo viaggio alla ISS?
Inglese, Russo, ed anche Italiano.

Ti piace lavorare con gente di tanti paesi diversi? Com’è lavorare così?
Molto interessante, soprattutto perché si capiscono le differenze tra le varie culture e modi di pensare.

Sei sposato? Hai bambini?
Sono sposato, ed ho tre bambini: Edoardo di 11 anni, Davide di 8, ed Enrico di 4 mesi.

Puoi parlare con la tua famiglia quando sei nello spazio?
Posso parlare usando un sistema satellitare che funziona, per chi riceve a terra, come una telefonata normale.

Come appare lo spazio visto dalla ISS?
Dalla ISS lo spazio appare come visto dalla Terra, in una nottata di cielo completamente sereno, come si potrebbe vedere dal deserto...

E la Terra?
La Terra vista dall’obló della Stazione Spaziale Interanzionale e’ bellissima, soprattutto per il suo colore blu, e un effetto tridimensionale che non è possibile riprodurre nelle fotografie.

Come si mangia a bordo della ISS?
Il cibo, per ora soprattutto americano e russo, è parzialmente disidratato o liofilizzato. Non posso dire che sia buono, anzi....

E come dormite nella ISS?
Dormire a bordo della Stazione non è cosí confortevole: tutto galleggia, e nulla cade, a causa dell’assenza di peso, e quindi non ci si puó sdraiare a letto per riposarsi. Si galleggia di giorno, cosí come di notte. Per questo la sensazione è strana, e poco rilassante. La tecnica che usiamo noi astronauti è quella di legarsi o comunque ancorarsi vicino al punto dove si vuole dormire per evitare di galleggiare e muoversi durante il sonno.

Vittori zero gravity flight training
Vittori zero gravity flight training

È bello stare in assenza di peso? Cos’è che si prova?
L’assenza di peso rende la vita ed il lavoro a bordo della Stazione molto interessanti. Per spostarvi da una parte all’altra di una stanza, immaginate, invece di camminare, di essere costretti a spingervi, galleggiando nell’aria! Insomma, nello spazio diventiamo delle specie di uccelli-pesci!

Qual è la cosa che più ti piacerebbe fare durante la prossima missione alla ISS?
Portare come me dei bambini perché siano loro a dirmi cosa pensano della Stazione Spaziale Internazionale, dello spazio, e dell’assenza di peso. Sono profondamente convinto che siano proprio gli occhi dei bambini quelli che meglio di ogni altro possono capire come meglio utilizzare il potenziale dei nostri progetti spaziali.

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