La telecamera ultrasensibile ha tagliato il traguardo

Gaia

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12 Luglio 2011

La più grande telecamera digitale mai costruita per una missione spaziale è stata di recente completata dopo molte settimane di duro lavoro. Costituita da 106 rilevatori elettronici separati, la "matrice di miliardi di pixel" sarà l'"occhio" ultrasensibile della missione Gaia dell'ESA, che ha lo scopo di mappare la Galassia.

Mentre l'occhio umano è in grado di vedere senza ausili diverse migliaia di stelle in una notte limpida, Gaia studierà un miliardo di stelle della galassia della nostra Via Lattea. Nel corso di una missione quinquennale con avvio nel 2013, ci invierà i migliori dati di sempre sulla posizione e i movimenti di queste stelle, nonché sulla loro luminanza.

Gaia camera array

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Per poter scorgere stelle fino a un milione di volte più fioche di quelle visibili a occhio nudo, Gaia trasporterà una matrice di dispositivi a carica accoppiata (CCD), una versione avanzata dei chip utilizzati nelle comuni macchine fotografiche digitali. Sviluppati nel Regno Unito, questi rilevatori rettangolari, coi loro 4,7 x 6 cm, sono poco più piccoli di una carta di credito, ma più sottili di un capello!

La matrice di 0,5 x 1 metro è stata assemblata nello stabilimento di Tolosa di Astrium Francia, il capo commessa di Gaia. I tecnici hanno posizionato ogni CCD con estrema precisione, a una distanza di 1 mm uno dall'altro. Lavorando in doppi turni e in condizioni di massima sterilità ambientale, hanno aggiunto in media 4 CCD al giorno, completando l'opera il 1 giugno.

La matrice finita assomigliata a un muretto di piastrelle, disposte in sette colonne. Una volta in orbita, i rilevatori saranno mantenuti a una temperatura di -110°C per migliorarne la sensibilità. Gaia opererà a una distanza di 1,5 milioni di km sul lato notturno della Terra. Man mano che Gaia ruota, i suoi due telescopi perlustreranno lo spazio, studiando nel dettaglio ciascuna stella che transiterà nel loro campo visivo.