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ESA's Test-Bed Telescope 2 at sunset at ESO's La Silla Observatory in Chile
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Un nuovo telescopio dell'ESA in Sud America va alla ricerca di asteroidi pericolosi

27/04/2021 1057 views 5 likes
ESA / Space in Member States / Italy
  • Il secondo telescopio Test-Bed dell'ESA ha visto la "prima luce".
  • Aiuterà a individuare quegli asteroidi nello spazio che potrebbero rappresentare un rischio per la Terra.
  • Questo telescopio è l'ultimo passo del percorso mirato alla creazione di un network di telescopi Flyeye, come pianificato dall'ESA.
  • È ospitato presso l'European Southern Observatory (Osservatorio Australe Europeo), situato nell'osservatorio di La Silla, in Cile.

Il secondo telescopio Test-Bed dell'ESA, ospitato presso l'Osservatorio La Silla dell'European Southern Observatory (ESO) in Cile, ha visto la "prima luce": questo accade quando un nuovo telescopio viene inaugurato per le ricerche.

Frutto di un progetto in collaborazione con l'ESO, il telescopio – soprannominato "TBT2" in quanto è il secondo del suo genere dopo quello installato dall'ESA in Spagna – terrà sotto controllo il cielo, per individuare i near-Earth objects (oggetti prossimi alla Terra), che potrebbero rappresentare un rischio per il nostro pianeta. Il telescopio da 56 cm funzionerà insieme al suo partner, un identico telescopio situato presso la stazione di Terra dell'ESA a Cebreros.

«Il progetto è un "banco di prova" per dimostrare le capacità necessarie per rilevare in modo efficiente ed eseguire misurazioni in follow-up di oggetti vicini alla Terra», afferma Clemens Heese, Direttore della Sezione Tecnologie Ottiche dell'ESA e project leader di TBT.

«Seppure i telescopi in sé presentino un design piuttosto standard, ci permetteranno di sviluppare e testare gli algoritmi, il funzionamento remoto e le tecniche di elaborazione dei dati che il nostro network di telescopi del futuro "Flyeye" utilizzerà per effettuare indagini automatizzate e notturne sull'intero cielo.»

L'aver installato e messo in funzione il telescopio a La Silla durante la pandemia da COVID-19 ha rappresentato un'enorme sfida. È stato possibile solo grazie all'eccezionale sforzo e all'impegno di tutte le persone coinvolte, che hanno lavorato adottando uno speciale regolamento, al fine di garantire la sicurezza di tutti nella base in Cile.

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Visitatori ben poco graditi

Attualmente abbiamo trovato oltre 900.000 asteroidi nel nostro sistema solare, di cui circa 25.000 sono definiti "near-Earth objects" (NEO), cioè oggetti la cui orbita li conduce vicino al nostro pianeta. Oltre 1.000 di questi oggetti sono riportati nella risk list dell'ESA, ciò significa che dobbiamo mantenere un occhio vigile su di loro, con attente osservazioni in follow-up.

Gli oggetti di grandi dimensioni sono, per fortuna, più facili da individuare e le orbite dei grandi asteroidi conosciuti già sono studiate a fondo. Tuttavia, gli oggetti piccoli e medi sono molto più comuni nel sistema solare e potrebbero comunque essere causa di danni importanti.

«Per essere in grado di misurare il rischio derivato da oggetti potenzialmente pericolosi nel Sistema Solare, abbiamo prima di tutto bisogno di effettuare un censimento di questi oggetti» spiega Ivo Saviane, Site Manager presso l'osservatorio ESO di La Silla. «Il progetto TBT costituisce un passo in tale direzione.»

Flyeye: il guardiano delle notti

Oggi, per andare a caccia di oggetti che costituiscono una minaccia nel Sistema Solare, gli astronomi usano telescopi tradizionali, dal campo visivo stretto. Poiché questi telescopi possono osservare soltanto una piccola parte del cielo alla volta, occorre molto tempo per osservare tutta la volta celeste e molti NEO sfuggono ai nostri sistemi.

ESA sta lavorando allo sviluppo del telescopio Flyeye: si tratta del suo contributo allo sforzo globale per accelerare e migliorare questa ricerca. Il suo design ispirato dagli insetti gli conferisce un campo visivo molto più largo, dando così modo di spaziare lungo grandi regioni del cielo molto più velocemente rispetto agli strumenti dal design tradizionale.

Ogni notte, in futuro, un network costituito da questi telescopi Flyeye esplorerà il cielo alla ricerca di oggetti pericolosi, segnalando automaticamente quelli che rappresentano un rischio di impatto e portandoli all'attenzione dei ricercatori la mattina successiva. Il primo Flyeye è ora in costruzione e la sua installazione è prevista aver luogo in Italia nel 2022, sulla cima del Monte Mufara, in Sicilia.

ll network verrà gestito in modo completamente automatizzato. Un software coordinerà la programmazione e l'avanzamento delle osservazioni, dando segnalazione di quanto scoperto e ritenuto una minaccia.

I dati raccolti saranno quindi inviati al Minor Planet Center, innescando osservazioni di follow-up per capire meglio le orbite di questi oggetti vicini alla Terra e, eventualmente, la possibilità di un loro impatto.

Si stima che il telescopio Test-Bed a La Silla possa entrare in attività regolare verso la fine di quest'anno.

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