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ESA Euronews: Come i satelliti stanno cambiando lo studio degli oceani

21/04/2018 644 views 8 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Dal nord della Francia al sud dell'Inghilterra: i dati raccolti da Sentinel servono a migliorare la ricerca.

In questa puntata di Space, Jeremy Wilks si occupa di oceani e della ricerca che riguarda la superficie dei mari. Dal Nord della Francia per osservare le alghe, fino al sud dell'Inghilterra, dove anche i surfisti possono contribuire alla ricerca; tutto questo grazie all'utilizzo dei satelliti.

La Smartfin, la pinna intelligente

Bob Brewin sta testando una nuova tecnica nell'oceanografia mediante l'uso dei satelliti, grazie al surf.

La sua idea è di utilizzare la tavola da surf per misurare la temperatura della superficie del mare, per poi sfruttare queste misurazioni per meglio interpretare i dati che arrivano dal satellite europeo Sentinel-3.

Bob Brewin, Ricercatore del Plymouth Marine Laboratory: "In questa parte dell'oceano vicino alla costa mancano le osservazioni, nel senso che non sappiamo quanto siano accurate o precise le misurazioni effettuate con il satellite".

Bob vuole risolvere il problema con una tecnologia che si chiama Smartfin.

"Questa Smartfin è della stessa misura e peso di una normale pinna da surf, ma al suo interno contiene un sensore per la temperatura, un GPS, un dispositivo per misurare il movimento ed ha anche la capacità di funzionare con il Bluetooth per permettere di trasferire i dati dalla pinna al telefono portatile".

Quindi ogni volta che Bob fa surf, la pinna registra la temperatura. Si tratta di un nuovo modo per monitorare la costa, un luogo importante per molte forme di vita, ed è sensibile al cambiamento climatico.

"Questa è una regione di vitale importanza per i nostri mari, perché contiene un alto livello di biodiversità marina, di produttività marina, ed è il luogo dove si sviluppano importanti specie di pesci. È anche l'habitat di molti vertebrati marini, come alcuni tipi di uccelli, ad esempio l'uria, il gabbiano tridattilo ed altri".

"Il sogno è di vedere un giorno dei surfisti - e non solo loro, ma anche altri amanti degli sport d'acqua, come gli appassionati di canoa, di stand up paddle, sommozzatori, che pure amano l'oceano - attrezzati con questo tipo di tecnologia. Possono misurare elementi molto importanti come la temperatura, che può essere utilizzata in modo sinergico per cercare di migliorare i dati dei nostri satelliti".

Questo mese il satellite Sentinel-3B raggiungerà l'altro satellite già in orbita, Sentinel-3A.

Entrambi misurano la temperatura della superficie del mare ed il colore degli oceani.

Per quattro mesi orbiteranno a 30 secondi di distanza l'uno dall'altro, per verificare che funzionino correttamente:

Guido Levrini, ESA: "Il motivo per cui li facciamo funzionare in modo ravvicinato ci serve, all'inizio per fare controlli incrociati delle misurazioni che otteniamo dal Sentinel-3A - che è già stato validato - con le rilevazioni che otteniamo dal suo dispositivo gemello, Sentinel-3B. Successivamente, avremo in orbita una costellazione di due satelliti che forniranno dati comparabili di pari qualità ma molto più frequentemente rispetto a quanto un solo satellite possa fare".

Precisione e frequenza , ecco ciò che davvero interessa a questi scienziati dell'organizzazione francese di ricerca IFREMER, che studia le alghe nelle acque della Normandia.

Ogni due settimane misurano la temperatura, la salinità e il livello di ossigeno nell'acqua lontano dalla costa, e li combinano con i dati di Sentinel-3.

Tania Hernández Fariñas, Ricercatrice IFREMER: "Stiamo misurando diversi parametri abiotici. Questi dati vengono utilizzati per essere messi in relazione con le fioriture di alghe, e la crescita di alghe, e sono queste ultime che cerchiamo di osservare a partire dal satellite, che ha una copertura spaziale e temporale più ampia".

"Bisogna tenere presente che si tratta di comunità biologiche, dunque le analisi devono essere effettuate il più velocemente possibile. Quindi una volta che abbiamo fatto delle rilevazioni in mare, torniamo subito in laboratorio per iniziare tutte le analisi".

Francis Gohin, Direttore laboratorio di ricerca, IFREMER: "Abbiamo analizzato tutti i dati sul colore dell'acqua del mare ottenuti negli ultimi 20 anni dalla NASA e dall'ESA, con lo scopo di seguire l'evoluzione giorno dopo giorno della quantità di fitoplancton nelle acque costiere del Canale della Manica e del Golfo di Biscaglia. Quello che abbiamo visto è una riduzione relativa nella quantità di fitoplancton, specialmente nel periodo estivo".