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ESRIN UET (User Earth Terminal) Antenna, Frascati, Rome, Italy
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Il cielo ad ESRIN

28/06/2001 5963 views 4 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Con il lancio di Artemis, il nuovo satellite ESA per telecomunicazioni, previsto per il 12 luglio, e con quello di Envisat, il satellite per l'osservazione della Terra nel prossimo ottobre, si annuncia una stagione di fuoco per l'ESRIN, lo stabilimento italiano dell'ESA che sorge a Frascati, vicino a Roma. Ma che cosa fanno gli scienziati a ESRIN?

L'ESRIN, che si distende per ben 80 000 mq e occupa circa 450 persone, di cui circa 150 staff dell'ESA, svolge soprattutto un ruolo di supporto per varie attività dell'Agenzia Spaziale Europea. A dire il vero, sono ormai molti anni che per ESRIN la stagione è di fuoco. Ma senz'altro quella che si preannuncia è particolarmente delicata.

In primo luogo, perché l'ESRIN è il centro informatico dell'Agenzia Spaziale Europea. Da questo punto di vista il suo ruolo è cruciale per qualsiasi tipo di attività dell'ESA: è praticamente impossibile lavorare in ambito scientifico a livello internazionale senza avare un sistema informatico affidabile e aggiornato.

In particolare l'ESRIN garantisce un sistema informatico standard per tutti gli stabilimenti dell'ESA, che sono riforniti di software originale, aggiornato con il tempo. Inoltre l'ESRIN è da sempre il punto di riferimento per tutte le attività che hanno a che fare con l'osservazione della Terra dallo spazio. L'ESRIN, infatti, coordina oltre 30 stazioni terrestri che ricevono dati dai satelliti in orbita per l'osservazione della Terra. I dati poi vengono convogliati verso il centro ESA di Frascati.

Envisat, artist's impression
Envisat, artist's impression

Negli ultimi anni l'osservazione della Terra è diventato uno degli aspetti più importanti delle attività spaziali, anche a causa dei continui allarmi sui cambiamenti climatici. Che cosa fa ESRIN in questo campo?

Con il lancio di Envisat, l'ESRIN assumerà la responsabilità della gestione dei dati che saranno raccolti dagli 11 strumenti scientifici di questo satellite. È un lavoro spaventoso: Envisat compirà ben 14 volte orbite al giorno, prendendo e inviando enormi quantità di dati, grazie ai suoi sistemi di comunicazione che gli consentono di scambiare dati ad alta velocità.

Tutti i dati raccolti saranno convogliati ad ESRIN. Qui, la maggior parte dei dati sarà prima catalogata e poi preparata per essere usata dalla comunità scientifica, selezionata secondo le proposte scientifiche ricevute dall'ESA. Dai dati si trarranno immagini del territorio, mappe atmosferiche. E serviranno per capire la situazione attuale e come base per modelli precisi e proiezioni a lungo termine. Altri dati, preparati in modo opportuno, saranno messi a disposizione di due società di servizi che si occupano della loro commercializzazione: il consorzio EMMA e SARCOM. EMMA è guidata dall'italiana Eurimage, e vi partecipa anche l'ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana. SARCOM è invece capeggiato dalla francese SPOT Image.

Questa attività, tra l'altro, è strettamente connessa anche con la produzione del software di cui si parlava in precedenza. Elaborare dati significa sviluppare, spesso ex-novo, gli strumenti per farlo e poi renderli utilizzabili anche dagli utenti.

Esrin ospita anche il gruppo che sta sviluppando il nuovo lanciatore europeo, Vega. Che cosa è Vega?

Vega (Artist's impression)
Vega (Artist's impression)

Vega è un piccolo lanciatore, che viene sviluppato grazie alla tecnologia messa a punto per gli Ariane4 e Ariane5. Vega sarà un lanciatore che, al momento del lancio, sarà circa 120 tonnellate, meno di 1/6 dell'Ariane5. Vega sarà dedicato al lancio di satelliti fino a circa 1.5 tonnellate: saranno lanci a costi relativamente ridotti, di cui potranno usufruire anche nuove categorie di utenti, per esempio, industrie o consorzi di dimensioni ridotte. Al programma per lo sviluppo di Vega partecipano Belgio, Italia, Olanda, Svezia e Svizzera, mentre la Spagna è ancora incerta.

Ed è ad ESRIN anche il controllo della home page dell'ESA, che è stata lanciata lo scorso anno e che sta avendo un grande successo. Per esempio durante la missione sulla stazione spazuale dell'astronauta europeo Guidoni, sono stati organizzati forum, chat on line con esperti, un servizio di email per contattare direttamente l'astronauta.

Gli speciali su Guidoni sono stati molto seguiti. Sono delle ottime occasioni per avvicinare le persone a questo tipo di attività, che sebbene coinvolgano un numero ristretto di persone, possono essere comunque alla portata di tanti. Mi riferisco, per esempio, al fatto che il corpo europeo di astronauti ha 13 membri, dunque obiettivamente pochi. Tuttavia non sono pochi perché sono superuomini! Il mestiere di astronauta, dopo tutto, può essere fatto. Occorre studiare molto, avere una buona forma fisica, molta determinazione e… certamente un pizzico di fortuna. Tra l'altro uno scambio di email botta e risposta con un astronauta, solo qualche anno fa poteva sembrare un vero e proprio tema da fantascienza. Ha una capacità di suggestione veramente elevata.

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