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La zona tecnica del giro di Francia all'arrivo in Alpe d'Huez
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Lo sguardo olimpico dei satelliti

29/07/2004 316 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

All'ultimo Tour de France si è tentato un esperimento tecnologico senza precedenti: seguire il tour da satellite, grazie a EGNOS, primo passo verso il compimento del Progetto Galileo – il sistema di navigazione europeo che sarà completato nel 2009.

Durante una delle tappe più belle e avvincenti, la tappa dell’Alpe de Huez, Lance Armstrong, Virenque e altri 8 ciclisti hanno accettato di portare con sé un piccolo trasmettitore, che ha permesso ai satelliti che fanno parte della rete di EGNOS di raccogliere in tempo reale i dati sulla loro posizione e la loro velocità.

È importante sottolineare un aspetto: i satelliti non hanno seguito la corsa grazie a telecamere o immagini fotografiche. Non si sta cioè parlando di un nuovo tipo di ripresa: sarebbe impossibile dal punto di vista tecnico. Corpi come quelli di un ciclista possono essere fotografati da satelliti in orbita bassa, come per esempio Proba, il satellite sperimentale dell’ESA, che vola a circa 600 km. Mentre i satelliti di rilevamento per la navigazione si trovano a circa 20 000 km.

Si ottengono invece dati numerici relativi alla posizione e alla velocità dei ciclisti.

Dal punto di vista tecnico, è rilevante il fatto che solo EGNOS possa fornire questo servizio, mentre i dati GPS da soli non hanno accuratezza sufficiente. È un esempio, se vogliamo, della marcia in più che il progetto Galileo avrà nei confronti dei sistemi di navigazione satellitare oggi presenti.

Arrivo di Lance Armstrong di cui la corsa è stata rintracciata da EGNOS
Arrivo di Lance Armstrong di cui la corsa è stata rintracciata da EGNOS

Che tipo di uso si prevede per questo genere di applicazione?

L'esperimento è perfettamente riuscito e trova applicazioni a diversi livelli.

In primo luogo per fornire informazioni in più ai tifosi.

Considera che si è potuto seguire in modo completamente innovativo l’ascesa alla vetta alpina: il modo con il quale un ciclista in fuga distanzia gli avversari, le rimonte, la tecnica con la quale i ciclisti hanno affrontato le curve o certi tratti in salita. E tutto questo con dati tecnici, numerici: insomma, si è davvero nel regno degli statistici. Al passare degli anni, per esempio, il miglioramento della tecnica di un ciclista nell’affrontare un determinato tipo di curva, cioè con un raggio di curvatura determinato, potrà essere misurato sul campo.

Inoltre, se tutti i ciclisti indossassero un simile trasmettitore, sarebbe possibile costruire animazioni proiettando delle sagome degli atleti sulle immagini in 3D dei rilievi topografici del paesaggio, realizzando animazioni molto dettagliate e mostrando la situazione dell’intera corsa con un solo colpo d’occhio, cosa che per le televisioni oggi è impossibile.

In teoria questo permette alle tv di seguire la corsa in diretta senza essere presenti sul campo, ma seguendo i dati satellitari: questo può essere un progresso o meno, ma è fattibile.

È chiaro poi che è possibile estendere questo genere di controllo anche agli allenamenti: le stesse informazioni sono utili agli atleti e agli allenatori, che possono tenere sotto controllo la prestazione.

Barca utilizzata per dimostrazioni, nel mare aperto, vicino Atene
Barca utilizzata per dimostrazioni, nel mare aperto, vicino Atene

Rimaniamo nel campo dello sport. L’inizio delle Olimpiadi di Atene si sta avvicinando e i giochi pongono diversi problemi di sicurezza. Si prevede un uso di un controllo satellitare anche in quel caso?

In occasione delle Olimpiadi di Atene, l’ESA ha preparato un progetto pilota, INSTANT, che si basa sul sistema EGNOS con l’obiettivo di predisporre un controllo sulle acque e sulla terraferma.

Nel Golfo di Salonicco e nel mar Egeo è previsto un incremento del traffico a causa delle attività connesse alle Olimpiadi, e quindi ci sarà maggior bisogno di controllo per la sicurezza. Sicurezza intesa non solo nel senso di difesa da agenti esterni, ma anche e soprattutto intesa come comportamento che non comporta rischi per se stessi e per gli altri. Quindi per esempio un’attenzione specifica al rispetto delle zone non navigabili o a evitare incroci di rotta con altre navi, specialmente di notte.

Sulla terraferma, invece, INSTAT si concentrerà nel territorio ateniese, predisponendo servizi per la sicurezza e l’efficienza delle guardie e dei sorveglianti, ma anche servizi per seguire in tempo reale il trasporto di materiale pericoloso o di alto valore.

Guardia vicino stadio olimpico con un dispositivo speciale tenuto in mano
Guardia vicino stadio olimpico con un dispositivo speciale tenuto in mano

Ma concretamente come saranno realizzati questi servizi?

INSTANT ha diversi aspetti tecnologici innovativi: unisce le capacità di EGNOS, dunque un sistema satellitare, alle capacità di telecomunicazione dei sistemi terrestri: trasmissioni audio e video dei cellulari di ultima generazione.

Il tutto compattato in un unico apparecchio per il quale è stato sviluppata un interfaccia così facile e veloce da usare da poter essere assimilata a un vero e proprio assistente digitale, in modo che l’utente – una guardia giurata, per esempio – possa intervenire anche in condizioni di difficoltà.

Gli utenti avranno a disposizione anche delle mappe territoriali digitali (GIS) e connessioni internet attraverso il servizio WAP dei cellulari.

L’idea, in breve, come sempre in questo genere di applicazione, è che la tecnologia satellitare e terrestre sia un supporto che permette una gestione più efficiente delle situazioni di rischio, con un aumento della sicurezza di ciascuno.

Naturalmente la tentazione è di pensare che i satelliti, almeno nel caso greco, veglieranno sui giochi e sulla vita degli atleti e degli spettatori uno po’ come facevano gli dei della mitologia greci. Come altre volte abbiamo voluto sottolineare, non c’è niente di più sbagliato: i satelliti non vegliano, i satelliti e la tecnologia connessa sono semplici strumenti nelle mani dell’uomo. Non siamo più sicuri perché ci sono i satelliti: saremo più sicuri solo quando cambieremo il nostro modo di pensare.

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