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Mars Express in orbita intorno a Marte
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Il Futuro Remoto dell'ESA

11/11/2004 445 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Mentre Mars Express è impegnato nello studio di Marte, nei prossimi giorni raggiungerà la Luna, con la missione SMART-1. Che cosa ci aspettiamo da SMART-1?

Smart-1 è una piccola missione che ha due grandi obiettivi. È una piccola missione nelle dimensioni, perché è una sonda di forma cubica con il lato di appena 1 metro e la cui massa è circa 367 kg. Ma anche la prima volta che l’Europa raggiunge il satellite della Terra.

Il primo obiettivo di SMART-1 è già stato raggiunto nel corso di 13 mesi trascorsi dal lancio, ed è un obiettivo di tipo tecnologico. SMART1 è la prima missione europea a usare la propulsione ionica, che è servita a raggiungere la Luna con una tecnica particolare: SMART-1 ha spiraleggiato intorno alla Terra, allontanandosi poco a poco. Il motore a propulsione ionica ha fornito una spinta gentile, paragonabile per intensità al peso di una cartolina, che è stata però mantenuta per lunghi intervalli di tempo.

Il secondo grande obiettivo è lo studio scientifico della Luna, che inizierà in gennaio, quando la sonda dell’ESA si sarà stabilizzata in orbita. SMART1 compirà la prima orbita lunare il 15 novembre, muovendosi a circa 50mila km di quota. A questa distanza impiegherà circa 5 giorni e 9 ove a completare un’orbita lunare.

SMART-1
SMART-1

Il ritorno dell’esplorazione lunare prepara il terreno per il ritorno dell’uomo sul nostro satelllite?

Per quanto riguarda l’ESA e Smart-1, la Luna è un oggetto di indagine puramente scientifica. Anche la Luna, per quanto ci possa apparire vicino, nasconde il mistero cruciale della sua origine e della sua storia, come sempre accade con i corpi celesti.

Dal punto di vista della composizione mineralogica, la Luna è di grande interesse. Con delle curiosità: per esempio, come sulla Terra, anche sulla Luna l’ossigeno è l’elemento più abbondante. Ma invece di essere ossigeno atmosferico si trova sotto forma di ossidi di metalli. E certe rocce lunari hanno mostrato la presenza di tre minerali sconosciuti sul nostro pianeta

D’altra parte, non essendo protetto dall’atmosfera, il suolo lunare è esposto alla radiazione ionizzante del Sole e al vento solare, che influenzano la formazione di certe sostanze. Ma l’assenza di atmosfera ha esposto la Luna, fin dalla sua nascita, al flusso di comete e asteroidi che hanno scavato sulla superficie crateri piccoli e grandi. Il processo di formazione di crateri ha avuto una fase intensissima poche centinaia di milioni di anni dopo la formazione dei pianeti, ma poi, per quanto diminuito, non solo non è mai cessato, ma molti ritengono sia rimasto costante per miliardi di anni. Ma sappiamo che certe zone che quando guardiamo la Luna ad occhio nudo appaiono più scure, sono state ricoperte di lava, circa 3 miliardi e mezzo di anni fa.

Come tutto questo si ricomponga in una storia evolutiva è un mistero che siamo lontani dallo svelare.

I paneli solari di SMART-1
I paneli solari di SMART-1

L’occasione di parlare di spazio è data in questi giorni da Futuro Remoto, la manifestazione per il pubblico organizzata dalla Città della Scienza di Napoli. Quale è la partecipazione dell’ESA?

L’ESA ha partecipato fin dalla cerimonia di inaugurazione, martedì 9, con l’intervento di Simonetta Cheli, Capo Ufficio Relazioni Pubbliche e Istituzionali dell’ESA-ESRIN. Nei prossimi giorni toccheremo diversi argomenti, a iniziare dalla caratteristiche peculiari della vita nello spazio dal punto di vista psicologico e medico: sarà un’occasione per incontrare l’astronauta italiano Paolo Nespoli domenica 14 alle 12.

Un altro astronauta, Umberto Guidoni, sarà invece fra i protagonisti di una singolare tavola rotonda, venerdì 19 alle 11, quando ci interrogheremo se il risultato di portare l’Europa in orbita sia utile per l’esplorazione e la comprensione e, dove possibile, per l’utilizzazione dello spazio o non sia piuttosto uno spreco di risorse. È una questione cruciale, che non deve essere stabilita a priori una volta per tutte, ma che deve invece riproporsi di fronte a questioni concrete. E naturalmente l’ESA sente la responsabilità delle sue scelte!

Un modo di utilizzare lo spazio è quello di sviluppare tecnologie che possono poi essere reimpiegate sulla Terra: e questo è l’argomento dell’intervento del giovedì.

Infine, torniamo a parlare di Marte la domenica successiva, il 21, in un incontro tra un rappresentante dell’ESA, Nagin Cox della NASA JPL Responsabile del Team Ingegneristico della Missione Mars Exploration Rover e Simona di Pippo Responsabile dell’Osservazione dell’Universo dell’ASI.

Cratere Hale in prospettiva, guardando est
Cratere Hale in prospettiva, guardando est

Ma quali sono le ultime novità dalla Mars Express?

Per esempio sono state evidenziate fratture nella crosta superficiale. Questo ci fa capire che su Marte, come sulla Terra, ci sia stata una tettonica delle zolle, che in precedenza si pensava non avesse mai avuto luogo.

Analogamente, la presenza di metano atmosferico e vapor d’acqua indica la probabile presenza di sorgenti geotermiche recenti. A neppure metà della missione europea a Marte, quindi, abbiamo scoperto che si tratta di un pianeta vivo anche dal punto di vista geologico. Per il punto di vista biologico, invece, dobbiamo aspettare ancora.

Ma per tutta la durata della manifestazione ci sarà anche un’esposizione, a cui ha collaborato l’ESA, con la ricostruzione di un ambiente marziano così come apparirebbe al primo astronauta che sbarcasse sul pianeta: non solo è stato ricostruito il suolo rosso di Marte, ma anche la sua straordinaria varietà. Vulcani spenti, crateri, gli enormi canyons, come la Valle Marineris, che è lunga circa 4000 km, dieci volte più del Gran Canyon terrestre, e larga oltre 600 km, le tempeste di polvere. E aiutandoci con la realtà virtuale, con video e simulazioni si inizia a familiarizzare con un ambiente assai diverso da quello terrestre. È chiaro che, in questo caso, non si gioca solo sulla comprensione ma molto anche sulle emozioni.

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