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Le attivitá multimediali dell'Agenzia Spaziale Europea

14/09/2000 1225 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

In questi ultimi anni, ha avuto luogo una vera e propria rivoluzione nei sistemi di comunicazione di massa, con un utilizzo sempre maggiore della tecnologia satellitaria. A cosa è dovuto questo sviluppo?

La telefonia, la televisione, Internet si affidano sempre di più a una trasmissione di dati in forma digitale. Questo permette di utilizzare i consueti strumenti di lavoro in modo molto più flessibile ed efficiente grazie a tecniche sempre più sofisticate di compressione dati (come lo standard MP3 per la codifica di brani musicali, di cui tanto si parla).

La compressione dati permette di trasmettere e archiviare la stessa quantità di informazioni usando meno risorse. È un po’ come aver risolto contemporaneamente il problema del traffico e dei parcheggi semplicemente miniaturizzando le auto invece di raddoppiare le strade.

Grazie alla compressione dei dati, si possono realizzare strumenti impensabili fino a qualche anno fa. Si pensi per esempio ai telefonini di terza generazione, che stanno riempiendo le pagine dei giornali di questi giorni: con un telefonino sarà presto possibile navigare in Internet, ricevere le immagini della persona che ci ha chiamato e così via.

Artes 3
Artes 3

E come è coinvolta l’Agenzia Spaziale Europea nel campo delle telecomunicazioni digitali?

Perché la “rivoluzione digitale” sia possibile è necessario avere mezzi di trasmissione di dati ad elevata velocità e in grado di gestire e indirizzare moli gigantesche di dati. E i satelliti dell’ESA, opportunamente realizzati ed equipaggiati, possono rispondere ai bisogni dell’utenza.

È per questo che l’ESA ha attivato da anni il progetto ARTES, in cooperazione con le agenzie spaziali degli stati membri, con le industrie, con la Commissione Europea. E naturalmente uno degli aspetti più affascinanti riguarda la multimedialità: la possibilità cioè di far convergere sullo stesso dispositivo immagini, suoni, testi, come nel caso dei telefonini di terza generazione.

Per questo specifico aspetto l’Agenzia Spaziale Europea ha avviato, nell’ambito di ARTES, un ramo di ricerca specifica, ARTES3.

Telemedicine
Telemedicine

Quali sono le applicazioni multimediali più interessanti in fase di realizzazione?

È un campo pressoché infinito, naturalmente. Alcune applicazioni riguardano, per esempio, la tele-medicina: si pensi alla possibilità di un consulto medico a distanza. Per il cittadino questo significa accedere alle competenze degli esperti di tutto il mondo, e questo anche da aree isolate, poco servite da reti telematiche di terra.

La presenza di un sistema di teleconsulto faciliterebbe anche lo scambio di idee tra gli stessi esperti, perché potrebbe garantire incontri frequenti, sia pure virtuali. Per esempio, una conferenza o un seminario tenuto a un congresso potrebbero essere seguiti a distanza da migliaia di utenti. Che magari potrebbero intervenire, ponendo una domanda, partecipando alla discussione.

In casi come questo, quando la stessa informazione deve raggiungere un gran numero di siti su una vasta area geografica, il satellite fornisce vantaggi decisivi rispetto alle reti di terra.

Le iniziative di cui ci hai parlato restano per ora relegate in un ambito sperimentale o hanno già anche una portata pratica, con risvolti nella vita di tutti i giorni?

Una parte rilevante dei progetti pilota del programma ARTES 3 ha un’enorme portata pratica. D’altronde è vero che lo sviluppo dei mercati delle applicazione multimediali, nonostante le enormi potenzialità, sta muovendo ora i primi passi. Tuttavia i progetti pilota, che servono a comprendere le potenzialità delle applicazioni, sono scelti per il loro impatto immediato.

È il caso per esempio di del progetto di Tele-medicina SHARED, in aiuto alla missione umanitaria in Bosnia a partire dal 1996…

Certo, è un buon esempio. SHARED è un’iniziativa a cui l’ESA ha partecipato in stretta collaborazione con Telbios (consorzio tra Alenia e l’ospedale San Raffaele) e lo Stato Maggiore della Difesa. Un sistema pilota di Telemedicina via satellite ha collegato tra loro il Policlinico Militare del Celio e il San Raffaele di Milano con l’ospedale da campo italiano a Sarajevo. Il sistema è stato utilizzato per molte sessioni di Teleconsulti sia per pazienti militari che per civili.

La rete è ancora oggi in servizio. Nel frattempo si sono aggiunti anche ospedali di Tirana, Bucarest, Tunisi e l’ospedale militare da campo di Pec, in Kossovo. E recentemente, su richiesta dell’UNESCO, anche un sito in Palestina.

Espresso - per le scuole primarie
Espresso - per le scuole primarie

Un’applicazione senz’altro interessante è la tele–didattica, che offre alle scuole uno strumento multidisciplinare stimolante. Quali progetti sono stati realizzati in questo campo?

Un progetto che ha ottenuto un prestigioso riconoscimento già durante la fase pilota è il progetto inglese Espresso, che ha coinvolto circa 200 scuole elementari della Gran Bretagna.

In pratica ogni settimana, nuovo materiale didattico viene trasmesso via satellite e memorizzato sui computer delle scuole: immagini, video, giochi, test, notiziari sugli eventi del mondo, selezione dei migliori siti Internet con contenuti didattici. Il tutto organizzato per argomenti, fasce di età e curriculum scolastico.

In questi mesi, Espresso ha dimostrato che i nuovi media possono dare una mano all’insegnamento. Per esempio sono stati realizzati molti video per mostrare quanta matematica c’è nella vita di tutti i giorni. Gli studenti sono stati sfidati a leggere o trovare informazioni su testi di letteratura, a capire come si fa un giornale quotidiano o a riflettere su certi fenomeni, come per esempio i disastri naturali, e a farsene una ragione in termini delle loro conoscenze. Oppure, durante l’intervento NATO nella ex-Jugoslavia dello scorso anno, Espresso ha attivato una sezione specifica con una selezione di filmati, articoli di giornali, siti Internet selezionati, che raccontava i fatti salienti della guerra, come gli effetti devastanti sulla vita dei bambini profughi.

Un servizio di questo genere trova nella distribuzione dati ad alta velocità via satellite un mezzo ideale. Né la televisione da un lato, né la realizzazione di CD multimediali dall’altro, avrebbe potuto fornire un mezzo altrettanto idoneo.

E in questo campo quale è lo stato di salute dell’industria italiana?

Direi che è molto buono. Una percentuale molto elevata di progetti approvati vede la partecipazione italiana e molti sono proprio sotto la guida di aziende italiane. Per esempio SkyplexNet è un progetto molto interessante presentato da Alenia Aereospazio, con lo scopo di incrementare e rendere più efficiace l’utilizzo dei servizi multimediali satellitari.

L’idea base è quella di rendere direttamente comunicanti tramite il satellite il fornitore dei contenuti multimediali con l’utilizzatore. Oggi, invece, i dati destinati al satellite passano attraverso una serie di percorsi sulle reti terrestri prima di raggiungere la stazione che trasmette i dati verso il satellite , e questo, naturalmente, per l’utente rappresenta costi aggiuntivi.

Le applicazioni multimediali entreranno presto nella nostra realtà di tutti i giorni, e cambieranno il modo in cui ci divertiremo, ci cureremo, impareremo e lavoreremo. E il satellite giocherà un ruolo importante nel facilitare questo processo.

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