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Antonio Rodota' (ESA) e Sergio Vetrella (ASI) presentano la missione Marco Polo con Vittori in videoconferenza
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Dalla Citta' delle Stelle alla citta' nello spazio

21/02/2002 1403 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

L'italiano Roberto Vittori sarà dunque il prossimo astronauta europeo a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale. La missione Marco Polo di cui farà parte è stata presentata stamani nel corso di una conferenza stampa organizzata dall'Agenzia Spaziale Europea e dall'Agenzia Spaziale Italiana.

La missione Marco Polo, il cui lancio è atteso per il prossimo aprile, avrà una durata di 10 giorni. Una volta giunta a destinazione Vittori trascorrerà circa una settimana all'interno del segmento russo della stazione.

E se Umberto Guidoni è stato il primo europeo a mettere piede sulla stazione spaziale - o meglio: a fluttuare dentro la stazione, visto che sulla stazione non c'è gravità - anche per Roberto Vittori ci sarà un primato: sarà il primo astronauta italiano a sperimentare la base di lancio russa di Baikonour. La missione sarà infatti condotta a bordo di una navicella spaziale russa, un Soyuz, su cui nessun italiano ha mai viaggiato prima. Questo consente a Vittori di essere uno dei più completi astronauti a livello mondiale, perché al termine del viaggio, avrà accumulato esperienza di volo su una navicella russa, di permanenza a bordo della Stazione spaziale e proseguirà comunque l'addestramento negli USA per viaggiare sullo Shuttle.

Oltre a Vittori e al comandante russo Yuri Gizdenko, sarà della partita anche il secondo turista spaziale della storia, Mark Shuttleworth, del Sud Africa: il primo cittadino del continente africano nello spazio. A volte il caso gioca scherzi divertenti: Shuttleworth in traduzione italiana suona "degno dello shuttle"- ma raggiungerà la stazione spaziale solo grazie al Soyuz russo.

Marco Polo project logo
Marco Polo project logo

Perché questo esordio dell'Italia sul Soyuz?

Come ha ricordato lo stesso Vittori la collaborazione fra Europa e Russia in campo spaziale è di lunga data. Ventiquattro anni fa, nel 1978, il primo volo in assoluto di un europeo nello spazio, il tedesco Sigmund Jahn, fu realizzato proprio a bordo di una navicella russa. Questa missione rientra in un accordo generale tra Agenzia Spaziale Europea, Rosaviakosmos, l'ente spaziale russo, e l'industria russa Energia responsabile dello sviluppo della navicella Soyuz. In questo modo l'ESA ha garantito la presenza regolare dei propri astronauti nello spazio, in modo da effettuare esperimenti ben prima dell'arrivo sulla Stazione del laboratorio europeo Columbus. L'Agenzia Spaziale Italiana ha sfruttato al volo - è il caso di dirlo - l'accordo, garantendosi una serie di missioni nello spazio: la missione Marco Polo è la prima di queste opportunità. Ma Vittori avrà anche un altro primato: è la prima volta che un cosmonauta non russo ricopre il ruolo di ingegnere di bordo, che ha la responsabilità degli esperimenti.

Quali sono gli scopi della missione?

Lo scopo principale è la sostituzione del Soyuz russo che attualmente è ancorato alla stazione con la nuova navicella su cui viaggia Vittori. In questi primi anni di vita della stazione spaziale, infatti, il Soyuz russo viene utilizzato non solo come navetta fra Terra e base nello spazio, come avviene con lo Shuttle della NASA, ma anche come scialuppa di emergenza a disposizione dei membri dell'equipaggio della stazione stessa. Ogni navicella russa rimane ancorata alla Stazione per circa 6 mesi. Dopo questo intervallo di tempo viene riportata a terra e sostituita da una nuova scialuppa.

L'utilizzo del Soyuz non deve stupire: si tratta di una navicella piuttosto piccola, che può trasportare 3 persone a bordo e che garantisce un'affidabilità estrema. I primi modelli furono sviluppati negli anni '60, in piena corsa alla Luna, e a partire dal primo volo, nel 1966, sono state condotte oltre 800 missioni con una percentuale di circa il 98% di successi. Tutto questo in attesa della scialuppa di salvataggio che è in via di costruzione e di sviluppo, e che vede l'ESA impegnata in prima linea.

Vittori a Star City
Vittori a Star City

Quando si parla di Stazione Spaziale Internazionale si tende a ridurre la cosa a un fatto di costume: ma la Stazione Spaziale Internazionale è un laboratorio scientifico. Sia l'ESA che l'ASI eseguiranno una serie di esperimenti. Che cosa ci si aspetta di trovare?

In effetti da un po' di tempo a questa parte si parla di turismo spaziale come se la stazione spaziale fosse Sharm-el-Sheik! La Stazione Spaziale nasce come laboratorio scientifico, il che non esclude affatto che ci si possa divertire.

L'ESA condurrà l'esperimento BMI, per la misura della pressione del sangue. L'ASI invece è responsabile di tre esperimenti: Alteino riguarda l'effetto dei raggi cosmici sulle funzioni cerebrali. I raggi cosmici sono particelle di alta energia che sono presenti nello spazio. Precedenti studi hanno dimostrato che i raggi cosmici possono causare negli astronauti la visione di "lampi di luce" di varia forma. Queste visioni sono causate proprio dall'effetto sul cervello del passaggio di raggi cosmici. L'esperimento cerca di far luce su quale sia il meccanismo che dà luogo a questo fenomeno. Chiro è un esperimento che studia la variazione della funzionalità muscolare degli arti superiori in assenza di peso. Il fenomeno è noto, ma per quanto sia strano, non era mai stata messa a punto una sequenza di azioni ripetute che permettesse di misurare in che modo l'assenza di gravità modifica la capacità di esercitare la presa di forza, stringendo un oggetto, e la presa di precisione, con la contrapposizione pollice-indice. Vest, infine, metterà alla prova nuovi tessuti che sono stati preparati per ridurre sia il peso che l'impaccio delle vesti degli astronauti, per migliorarne le condizioni di vita e di lavoro. È un esperimento che nasce dalla collaborazione con il Politecnico di Milano e con la Benetton e che quindi potrebbe avere notevoli ricadute commerciali.

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