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Il team di Hera si congratula con la NASA per gli impattori di asteroidi

27/09/2022 893 views 4 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Il team della missione Hera di ESA si congratula con i colleghi e le colleghe del team della missione DART della NASA per lo storico impatto con l'asteroide Dimorphos. Viaggiando a una velocità di 6,1 km al secondo, il veicolo spaziale Double Asteroid Redirect Test, delle dimensioni di un'auto, ha colpito l'asteroide dal diametro di 160 m alle 01:15 CEST (00:15 BST) nelle prime ore di martedì mattina, portando a termine il primo test del genere umano del metodo "impattore cinetico" per la difesa planetaria.

Ian Carnelli, Responsabile della Missione Hera, ha dichiarato: "Colpire un obiettivo così piccolo a 11 milioni di km di distanza nello spazio è un risultato tecnico di per sé impressionante. Questa notte è stata scritta una splendida pagina della storia dello spazio. Un successo che tutti e tutte aspettavamo da anni. Oggi, i nostri pensieri vanno anche al compianto prof. Andrea Milani che, per primo, aveva definito il test di deflessione nel 2004

"Seguirà un periodo di costante osservazione da parte dei telescopi a terra e nello spazio per stabilire se l'impatto di DART ha raggiunto il suo scopo di spostare l'orbita della piccola "luna" Dimorphos intorno al suo asteroide primario di 780 m di diametro, Didymos.

Hera scansiona il cratere da impatto di DART
Hera scansiona il cratere da impatto di DART

"Parallelamente, l'ESA e i suoi partner industriali proseguono con l'attività di costruzione del veicolo spaziale Hera, che sarà lanciato alla fine del 2024 e inizierà il suo viaggio verso Dimorphos per uno studio dettagliato dell'asteroide dopo l'impatto. Hera raccoglierà informazioni fondamentali come la dimensione del cratere creato da DART, la massa di Dimorphos, la sua formazione e la relativa struttura interna. Questi ulteriori dati contribuiranno a trasformare l'esperimento di deflessione DART in una tecnica ben compresa e ripetibile che, un giorno, potrebbe essere effettivamente messa in atto".

Collaborazione internazionale

Le missioni DART della NASA e Hera dell'ESA sono supportate dagli stessi team internazionali di scienziati/scienziate e astronomi/astronome e vengono realizzate tramite una collaborazione internazionale denominata AIDA, acronimo di Asteroid Impact and Deflection Assessment. La difesa planetaria non ha confini ed è un grande esempio di ciò che una collaborazione internazionale può raggiungere.

Le missioni erano state concepite insieme durante i primi anni del XXI secolo, quando l'attenzione sul potenziale distruttivo degli asteroidi in arrivo portò alla creazione dei primi sistemi di rilevamento automatizzati - che hanno dato vita al Centro di Coordinamento per gli Oggetti Vicini alla Terra NEOCC dell'ESA e al sistema Sentry della NASA.

Ma gli scienziati e le scienziate spaziali che lavoravano al sistema hanno capito che l'identificazione del pericolo di asteroidi non era sufficiente; dovevano anche studiare un modo per affrontare il pericolo.

Dimorphos in rapporto al Colosseo a Roma
Dimorphos in rapporto al Colosseo a Roma

Spiega Ian Carnelli: "Il matematico e astronomo Andrea Milani dell'Università di Pisa, precursore della difesa planetaria, mancato nel 2018, ha avuto l'idea di una missione con due veicoli spaziali che aveva chiamato "Don Quijote": un veicolo spaziale avrebbe colpito un asteroide in arrivo, mentre l'altro veicolo spaziale di osservazione avrebbe misurato il grado di deflessione".

L'idea alla fine divenne internazionale e la NASA la trasformò in un progetto che sarebbe poi diventato DART. Hera dell'ESA seguirà il suo predecessore nello spazio nel 2024 e arriverà a Dimorphos due anni dopo. Il suo asteroide bersaglio avrà un significato particolare come primo corpo nel Sistema Solare ad aver avuto sia la superficie, sia l'orbita modificate dall'intervento umano in modo misurabile. Il suo nome deriva dal greco e significa "oggetto che ha due forme".

Il modulo di propulsione di Hera prende forma
Il modulo di propulsione di Hera prende forma

Il veicolo spaziale Hera dell'ESA prende forma

Il modulo del carico utile di Hera sta prendendo forma presso OHB in Germania, mentre il suo modulo di propulsione sarà finalizzato presso Avio in Italia, con aziende ed enti di 17 paesi europei che contribuiranno alla missione - come GMV in Spagna, incaricata dello sviluppo del sistema di guida automatica, navigazione e controllo, che consentiranno al veicolo spaziale di navigare con sicurezza nel sistema binario di asteroidi, simile per funzione a un'auto a guida autonoma.

Hera, delle dimensioni di una scrivania, è piena zeppa di strumenti, con la telecamera ottica Asteroid Framing Camera integrata con imager termici e spettroscopici, oltre a un altimetro laser per la mappatura della superficie. Hera è anche tre veicoli spaziali in uno, dal momento che rilascerà nei pressi di Dimorphos anche due 'CubeSat' delle dimensioni di una scatola da scarpe.

Hera e i CubeSats
Hera e i CubeSats

Il CubeSat Juventas fungerà da primissima sonda radar di un asteroide, avendo a bordo un gravimetro e accelerometro per misurare la bassissima gravità del corpo. L'altro CubeSat, Milani, che prende il nome dell'inventore di AIDA, scatterà immagini spettrali nell'infrarosso vicino e campionerà la polvere dell'asteroide.

I due CubeSat rimarranno in contatto con il veicolo genitore Hera e tra di loro attraverso un innovativo sistema di collegamento inter-satellitare, per creare un'esperienza di controllo di veicoli spaziali multipli in un'insolita quasi-assenza di peso, prima di atterrare infine su Dimorphos.

Conclude Ian Carnelli: "Grazie a DART, siamo riusciti ad avere un'interessante anteprima della nostra destinazione. Adesso non vediamo l'ora di tornarci e di esplorarla in modo approfondito per scoprire come sia stata modificata dall'impatto e contribuire a rendere la Terra un posto più sicuro".

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The incredible adventures of the Hera mission – Creating a crater
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