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L'uso del satellite per lo sviluppo sostenibile

05/09/2002 1671 views 1 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Al vertice sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg ha partecipato con uno suo stand anche l'ESA. Qual è il senso di questa presenza?

L'ESA ha partecipato al summit di Johannesburg sia come ente spaziale europeo che in qualità di presidente di turno della CEOS, il comitato internazionale che coordina i satelliti per l'osservazione della Terra, di cui fanno parte gran parte delle agenzie nazionali, dalla NASA all'agenzia spaziale russa, dall'agenzia spaziale canadese a quelle dell'India e della Cina.

Lo sviluppo sostenibile è la sfida di questi anni ed è facile immaginare che non sarà una sfida che vinceremo con semplicità. Come è noto, molti paesi - USA in testa - non sono propensi a ratificare l'accordo di Kyoto. E da questo punto di vista bisogna accogliere in modo veramente positivo l'annuncio di una futura rapida ratifica da parte di Russia e Canada. Ma, al di là delle dichiarazioni, uno dei grandi problemi legati alla realizzazione dello sviluppo sostenibile è il controllo che alle parole seguano i fatti.

Questo significa una cosa ben precisa. Prendiamo l'effetto serra, per fare un esempio chiaro: occorrono misure del livello del biossido di carbonio e di altri gas serra nell'atmosfera dell'intero pianeta. Occorre studiare la loro distribuzione. Occorre monitorare e capire il comportamento del buco nell'ozono. Occorrono, in altri termini, dati scientifici con i quali confrontare le parole e le promesse.

In linea di principio, oggi questo è possibile, grazie ai satelliti ambientali come Envisat. Aggiungiamo anche questo: Envisat è un satellite che nasce dopo un'esperienza di satelliti ambientali di oltre 10 anni. Esistono dati archiviati che possono essere studiati proprio per capire l'evoluzione, i cambiamenti dei gas atmosferici nel corso di questi anni. Dunque il senso della partecipazione è proprio questo: mostrare ai governi mondiali, all'ONU, alle grandi organizzazioni internazionali mondiali che la tecnologia satellitare può giocare un ruolo importante per lo sviluppo sostenibile. C'è un altro aspetto fondamentale nella politica sull'utilizzo delle tecnologie satellitari. Ed è la trasparenza dei dati, dei rilevamenti.

I dati, e questa è stata la posizione dell'ESA come presidente del CEOS, devono essere accessibili a tutti. Non si può precludere l'accesso all'informazione sullo stato di salute del pianeta. Non devono essere dati confidenziali, non possono esserlo: piuttosto è vero il contrario. È proprio perché è una battaglia globale che si può vincere solo attraverso l'informazione, la conoscenza e, dunque, attraverso la cultura.

Ma in concreto, come possono essere utilizzati i satelliti per un programma di sviluppo sostenibile?

È già dal 2001 che l'ESA ha attivato un programma, TESEO, proprio per mostrare la fattibilità dell'uso dei satelliti a supporto delle convenzioni. Nel programma è incluso il controllo dell'inquinamento marino, il controllo di oltre 73 milioni di ettari di terre nelle quali l'acqua è un fattore climatico fondamentale (come certe zone costiere, acquitrini, plaudi ecc.), il controllo della deforestazione e della desertificazione.

Come ha detto Kofi Annan, "il Summit di Johannesburg riguarda il rapporto fra la società e l'ambiente naturale". Da una parte c'è l'enorme problema che riguarda l'impatto delle attività umane sull'ambiente. Dunque l'emissione dei gas serra, il riscaldamento globale e le sue conseguenze, il buco nell'ozono. Ma anche le conseguenze che derivano dal cattivo utilizzo delle risorse idriche, con la creazione - per esempio - di bacini artificiali cosi' estesi da modificare il clima di una zona o con la deviazione del corso di fiumi.

Dall'altra parte c'è il bisogno di proteggersi dagli eventi naturali più catastrofici. Per esempio, in caso di disastri naturali come un'inondazione o un terremoto, cioè casi in cui l'intervento di terra è difficoltoso, per esempio perché alle squadre di soccorso mancano informazioni sulle vie percorribili o sulle strade interrotte, le osservazioni da satellite possono essere fondamentali e supplire alla carenza. Nel caso poi, in cui le condizioni del tempo non permettono una panoramica aerea, le osservazioni satellitari diventano l'unico modo per dare una mano alle persone travolte dal disastro. Un satellite come Envisat, infatti, è in grado di vedere - grazie a un radar - anche attraverso le nubi.

ESA stand at the WSSD
ESA stand at the WSSD

Ma nel vertice di Johannesburg si è assistito proprio a un gioco delle parti nel quale gli USA hanno cercato di evitare ogni forma di controllo quantificato. Che tipo di accordi è stato possibile raggiungere?

Intanto per la prima volta, nel documento ufficiale di pianificazione futura, la tecnologia satellitare viene menzionata più volte come strumento di ricerca e di controllo. Di fatto iniziative come TESEO sono state confermate e in generale è stato confermato il ruolo che l'ESA può svolgere. Specialmente per quanto riguarda il controllo delle coltivazioni, della desertificazione, della deforestazione.

In concreto, per esempio, c'è stato il fatto che durante lo svolgimento del Summit è stato lanciato e messo in orbita un nuovo satellite europeo per le previsioni del tempo: il nuovo Meteosat, che inizia una nuova serie di satelliti meteo che hanno capacità di rilevamento decisamente maggiori dei Meteosat attuali. In concreto c'è che il nuovo Meteosat garantisce continuità al progetto PUMA: 47 paesi africani riceveranno i dati del nuovo Meteosat, facendo un salto di qualità nella loro capacità di prevedere che tempo farà, con una notevole ricaduta economica e tecnologica. Le ricadute sono molte: per esempio, sono diversi anni che i dati del Meteosat vengono usati per controllare lo stato di avanzamento del deserto somalo.

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