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Dialogo nel buio: le parole di un satellite

09/01/2003 333 views 1 likes
ESA / Space in Member States / Italy

A Palazzo Reale, a Milano, sta avendo un grande successo Dialogo nel buio, un percorso completamente al buio in cui i visitatori sperimentano in prima persona i problemi di un non vedente in mezzo al traffico cittadino. L'Organizzazione nazionale spagnola per i non vedenti ONCE ha sviluppato uno strumento, che i ciechi possono portare con sé e grazie al quale si può conoscere la propria posizione.

L'esperienza di Dialogo nel buio è straordinaria. Immersi nel buio completo si usano gli altri sensi per orientarci. L'ultimo ambiente visitato riproduce gli aspetti sonori di una strada cittadina trafficata. Ed è un impatto tremendo: si è completamente disorientati, completamente frastornati. Si sente perfettamente la propria debolezza.

Naturalmente l'aiuto principale per risolvere una situazione del genere proviene dagli amministratori cittadini, non dallo spazio: ma la tecnologia può dare un valido contributo. Lo strumento sviluppato dall’Organizzazione nazionale spagnola per i non vedenti riceve il segnale dal GPS statunitense e fornisce la posizione di chi lo porta. Tuttavia il GPS fornisce questa informazione con una accuratezza di circa 30-40 metri, quindi non può essere usato per segnalare ostacoli, per esempio. Dà un'informazione importante ma relativamente poco precisa. Inoltre per essere localizzato, un utente deve essere "visto" da almeno 4 satelliti contemporaneamente. Nelle città questo può essere un problema, perché i palazzi spesso schermano il segnale.

Per rendere più utile il dispositivo, l'ESA ha sviluppato un'interessante applicazione. Di che si tratta?

Nel dispositivo è stata integrata la tecnologia del sistema di navigazione europeo Egnos, che porta l'accuratezza dai circa 20 metri del GPS fino a 5-6 metri. Questa precisione permette non soltanto di conoscere la propria posizione, ma anche di essere "guidati" nel proprio percorso, almeno per quanto riguarda i tratti essenziali. Inoltre il sistema fornisce anche una connessione ad internet, che funziona da ripetitore in tempo reale dei dati di Egnos e questo consente di essere sempre in contatto con i satelliti, di non avere momenti "al buio". Questo sistema sarà testato a lungo nei prossimi mesi.

Egnos - finanziato da ESA, Unione Europea ed Eurocontrol, l'organismo responsabile della sicurezza dei voli aerei - migliora i dati del GPS acquisendone i segnali, integrandoli con quelli del sistema di navigazione russo GLONASS e con i dati di un certo numero di stazioni a terra. Le informazioni vengono poi elaborate e la precisione aumentata. Insomma: Egnos usa più dati del GPS e ne ricava più informazioni.

Il navigatore personale
Il navigatore personale

Egnos è il primo passo verso il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo, che sarà indipendente dal GPS statunitense. Quali sono le differenze tra Galileo e il GPS?

Galileo è un progetto comune di ESA e Commissione Europea, che si dividono gli oneri del finanziamento. Il GPS è di proprietà militare, anche se l'uso civile è permesso e gratuito. Ma è chiaro che in caso di guerra, gli Usa possono decidere di sospendere il servizio. Galileo è un sistema controllato da civili e che nasce per usi civili: il servizio è garantito 24 ore su 24. Anche dal punto di vista tecnologico si tratta di un passo avanti, con un notevole miglioramento della risoluzione.

Quando sarà completato, entro il 2008, Galileo sarà costituito da 30 satelliti a una quota di 23616 km (una quota che si dice media), che saranno distribuiti su tre orbite, ciascuna delle quali inclinata di circa 56 gradi rispetto all'equatore. Ogni satellite impiegherà circa 14 ore per compiere un'orbita completa intorno alla Terra. Il sistema sarà completato da diversi satelliti geostazionari, che orbitano a 36 000 km di altezza, che serviranno come ripetitori del segnale, e da una serie di stazioni a terra. Il disegno complessivo è stato scelto per garantire la localizzazione dell'utente con una probabilità maggiore del 90% ovunque si trovi, in qualsiasi parte del mondo.

Ma quanto ci costa Galileo?

Il costo di Galileo è di circa 3,2 - 3,4 miliardi di euro. La cifra in sé dice poco se non la confrontiamo con spese più "usuali": essa equivale a circa 150 km di autostrada. In compenso, si calcola che darà lavoro a circa 100 mila cittadini europei e che muoverà un mercato di 9 miliardi di euro all'anno, a partire dall'anno successivo a quello del completamento. Si stima anche che il rapporto benefici/costi sarà di circa 4,6 per quasi 20 anni, considerando anche i costi di manutenzione. Insomma, Galileo sembra essere un progetto chiave per un'Europa moderna, che deve essere rilanciata anche dal punto di vista economico.

Nonostante l'urgenza del progetto, in dicembre si è registrata una battuta d'arresto, perché Spagna e Germania non hanno accettato una risoluzione che doveva portare Galileo alla fase finale di sviluppo. Che cosa è successo?

Siamo in una fase piuttosto delicata, perché i paesi che partecipano a Galileo stanno discutendo diversi aspetti del progetto. Ed è chiaro che mettere d'accordo 15 paesi non è semplicissimo e occorre trovare soluzioni di compromesso. In particolare il punto chiave è in quale paese dovrà sorgere l'Agenzia per il controllo del sistema di navigazione. I candidati più probabili sono Germania e Italia ed entrambi offrono ampie garanzie di successo. È per questo che la decisione è difficile e che nessuno dei due paesi intende rinunciare a favore dell'altro. D'altronde essere il paese che ospiterà l'Agenzia responsabile di Galileo significa acquisire una posizione leader a livello europeo, sia per immagine sia per il ritorno industriale. La cosa importante per l'ESA è che ci i decida rapidamente e che Galileo possa entrare nella fase decisiva di sviluppo.

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