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ESRIN Open Days 2015
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ESRIN Open Days 2015: crescere insieme

11/03/2015 1876 views 6 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Sono ormai diversi anni che ai primi sentori della primavera l'ESRIN apre le porte agli studenti delle scuole medie e elementari. Osservando la moltitudine di classi che la scorsa settimana si sono alternate nelle tante attività preparate per loro, una considerazione viene spontanea: siamo cresciuti insieme. L'interesse da parte delle scuole, degli insegnanti e dei ragazzi per l'avventura spaziale Europea è cresciuto di pari passo con i successi dell'Agenzia e il desiderio di comunicarli alle nuove generazioni.

Così le prenotazioni per visitare il centro di Frascati si sono moltiplicate e ciò ha portato ad offrire esperienze sempre più ricche ed emozionanti in un circolo virtuoso di idee, emozioni, partecipazione.

Dalle prime edizioni ad oggi gli eventi si sono differenziati, il programma delle visite si è fatto più articolato e vario – lo si percepisce anche solo assistendo all'invasione pacifica, festante e colorata delle classi per le strade e gli ulivi dell'ESRIN.

È stato un anno particolarmente ricco di successi per l'ESA. Il programma Copernicus di osservazione della Terra è decollato, il volo umano e i lanciatori non smettono di regalare soddisfazioni e il successo planetario della missione Rosetta ha riportato l'esplorazione del sistema solare al centro della ricerca astronomica. Tre grandi temi sui quali l'Ufficio Comunicazione dell'ESRIN ha investito risorse e energie per sfruttarne al meglio il potenziale divulgativo.

Perché non è facile tradurre in una esperienza diretta, possibilmente "tattile", quello che per definizione stessa di missione spaziale avviene lontano, da qualche centinaia di chilometri sopra le nostre teste in su. Alla proiezione sul grande schermo della Big Hall delle immagini spettacolari inviate dai satelliti artificiali si è così affiancata la ricostruzione in 3D delle loro orbite. Si tratta di un nuovo modello interattivo che, indossando gli appositi occhiali, permette in tempo reale di aggirarsi per lo spazio circumterrestre cambiando liberamente il proprio punto di vista. È uno strumento ideale per visualizzare il moto delle sonde spaziali, così realistico da indurre i visitatori più piccoli a tentare di afferrare il globo terrestre e tutto quello che gli gira attorno. Parlando dell'osservazione della Terra dallo spazio, l'uso di una telecamera infrarossa collegata al grande schermo insegna a "vedere l'invisibile": le persone si trasformano in figure colorate a seconda di come si distribuisce la temperatura nelle varie parti del corpo, il calore lasciato da una mano appoggiata su un tavolo ne fa apparire l'impronta e un dito immerso in una brocca d'acqua fredda cambia rapidamente di colore. Piccole magie scientifiche che, visualizzando il caldo e il freddo, insegnano a "leggere" anche le coloratissime immagini satellitari grazie alle quali siamo in grado di seguire l'evolversi delle correnti marine.

Il tradizionale appuntamento con la mini-base spaziale installata dalla British Interplanetary Society sul prato davanti al piazzale è stato seguito come sempre con grande entusiasmo. Pur trattandosi di "razzomodellismo", il conto alla rovescia, l'accensione dei motori e il razzo che prende rapidamente quota lasciando tutti con il naso all'insù, non è molto diverso da quello che accade su ben altra scala. Un realismo accentuato dai giovani ingegneri della BIS che, seguendo delle vere e proprie procedure di lancio, rendono tutti partecipi dell'evento. Inclusi eventuali inconvenienti - come per esempio l'aver dovuto annullare i lanci del venerdì a causa del vento troppo forte, proprio come avverrebbe in un caso reale.

Nelle tante sale messe a disposizione delle scuole si svolgono in parallelo lezioni di missilistica e esercizi al computer in cui gli studenti, usando dei simulatori di volo, possono affinare la propria abilità nell'attraccare alla Stazione Spaziale Internazionale, nell'allunaggio e nel far atterrare lo Space Shuttle. La struttura modulare dei locali della nuova mensa dell'ESRIN permette di creare degli spazi separati in cui fare esperimenti, suddividendosi in piccoli gruppi. Qui si imparano i principi del controllo remoto delle sonde spaziali divertendosi a far superare ad un piccolo mezzo cingolato gli ostacoli presenti su una riproduzione del suolo marziano. Uno scenario non molto diverso dalla prossima avventura Europea sul pianeta rosso: ExoMars. Poco lontano si assiste alla dimostrazione di come si possa "cucinare" il nucleo di una cometa a partire da ingredienti di uso quotidiano: un po' di terriccio, un goccio di vino, un misurino di soia, una spruzzata di ammoniaca e la grafite contenuta nella mina di una matita, in rappresentanza delle molecole che caratterizzano la chimica di una cometa. Mescolare con acqua fino a ottenere un buon amalgama e poi ghiaccio secco (di anidride carbonica) a volontà. Dalla nuvola di fumo che si sprigiona emerge un oggetto solido, freddo e bitorzoluto che sembra proprio Churyumov-Gerasimenko, la cometa attorno alla quale orbita dall'agosto scorso la sonda Europea Rosetta!

Una attenzione particolare è rivolta anche a un altro tipo di piccoli corpi celesti: gli asteroidi, rocce vaganti nello spazio e che in alcuni casi possono rappresentare un pericolo per il nostro pianeta. L'ESRIN ospita il centro Europeo dedicato al rischio asteroidale e per comprendere quanto sia delicato il suo compito non c'è nulla di meglio che organizzare una "caccia all'asteroide", invitando i presenti a scovare i debolissimi puntini in movimento negli immensi campi stellari fotografati dai telescopi più grandi del mondo e che ne rivelano la presenza. È un talento quello di riuscire a cogliere i movimenti più nascosti, sviluppato soprattutto in giovane età - prima che il cervello diventi troppo "abitudinario" - e in effetti sono stati proprio i più giovani a risolvere i casi più complicati!

Si intuisce a questo punto il grande impegno necessario a coordinare e realizzare tutte queste attività. Il team dell'Open Day non è mai stato così numeroso e diversificato nelle competenze: ricercatori, esperti divulgatori, personale dei servizi di sito, volontari, tecnici e responsabili della logistica. Senza dimenticare l'astronauta Paolo Nespoli, protagonista dell'incontro più atteso e a cui è affidato il compito forse più importante: quello di raccontarsi in prima persona e fungere da esempio. Lo fa con una immediatezza invidiabile, informando e divertendo allo stesso tempo grazie a un tocco di ironia che non manca mai.

Non a caso è proprio una battuta di Nespoli a riassumere lo spirito con cui si sono svolti gli Open Days 2015. Molti degli studenti in visita all'ESRIN tengono tra le mani fotocamere digitali dotate di una tecnologia che solo poco tempo fa erano il sogno di un qualsiasi astronomo, i divulgatori utilizzano strumenti che fino a ieri era impossibile far uscire dai laboratori, gli astronauti, abituati a comunicare con la Terra attraverso le voci gracchianti dei centri di controllo, postano oggi in tempo reale le foto appena scattate dalla Stazione Spaziale Internazionale e twittano con i loro fans a Terra. "Il futuro è nostro: dobbiamo solo osare sognare" esorta Paolo Nespoli alla fine del suo intervento; ma subito aggiunge: "dopodiché svegliatevi e datevi da fare!"

Conformemente agli articoli 96 e 97 della legge sul diritto d'autore (Legge 22 aprile 1941 n. 633), relativi alla riproduzione, esposizione o messa in commercio di immagini personali, l'evento Open Days ad ESRIN del 3-6 marzo 2015 è un evento svolto in pubblico a fini scientifici, didattici e culturali.

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