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Il modello di Envisat
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Envisat: Ricerca e passione a tutela della Terra

03/09/2001 293 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Dopo la breve pausa estiva, la mostra itinerante che l`ESA (Agenzia Spaziale Europea) sta dedicando al suo nuovo satellite ambientale ENVISAT riprenderà con forza ed entusiasmo a partire dal giorno 20 settembre. In questa data, infatti, è prevista la conferenza di inaugurazione del nuovo appuntamento italiano che avrà luogo a Bologna e che si protrarrà fino al giorno 29 nella cornice della biblioteca Universitaria .

Alla mostra potrà essere ammirato l`intero satellite, riprodotto in scala 1:10, insieme a pannelli illustrativi della strumentazione di bordo, a video ed a simulazioni che ripercorrono circa quindici anni di ricerca dell`industria spaziale e ci si potrà documentare sui vari progetti, presenti e futuri, dell`Agenzia Spaziale Europea.

Envisat rappresenta sicuramente uno dei più evoluti strumenti per l`osservazione della terra e rappresenterà un occhio vigile su tutti quei fenomeni suscettibili di mettere a repentaglio il delicato equilibrio del pianeta che abitiamo. La strumentazione di Envisat, infatti, sarà capace di fornire preziose informazioni sul deterioramento dello strato di ozono, sulla concentrazione di gas atmosferici, sulle variazioni della temperatura della superficie oceanica, sull`andamento delle correnti marine e darà un forte impulso alla moderna cartografia.

A tal proposito, l`altimetro a bordo del satellite(RA-2) rappresenta il frutto dell`evoluzione del medesimo sensore che ENVISAT erediterà dal suoi predecessori: l`ERS 1 e l`ERS 2 i cui dati sono ancora ampiamente utilizzati e ritenuti di grande utilità dall`intera comunità scientifica.

Radar Altimeter 2 EM Antenna
Radar Altimeter 2 EM Antenna

L`altimetro radar RA-2 è un altimetro a doppia frequenza(Ku-band,S-band) che permetterà, ad esempio, di monitorare e di "mappare" la distesa dei ghiacciai polari, di misurare con precisione l`altitudine della superficie terrestre, di determinare la topografia della superficie oceanica e di studiare tutta una serie di anomalie geologiche. Naturalmente, l`altimetro radar è solo uno dei 10 strumenti che Envisat potrà utilizzare una volta che sarà posizionato in orbita polare e sarà obiettivo della mostra illustrare con chiarezza e sinteticità il loro funzionamento e le loro prerogative fondamentali.

Quello che è importante sapere, comunque, è che questo nuovo satellite non sarà utile soltanto alla comunità scientifica bensì a tutti noi. Fra l`ESA e le Organizzazioni di Protezione Civile europee, infatti, esiste un accordo che permetterà a quest`ultime di ricevere dati ed informazioni riguardo le varie catastrofi naturali (terremoti, nubifragi, frane, smottamenti ecc.) in tempi brevi. Ciò significa che il loro lavoro sarà continuamente supportato da centri di telerilevamento e di elaborazione dati che renderanno sicuramente tempestive ed agevoli le attività di soccorso e di salvataggio.

ENVISAT darà un forte contributo anche alla salvaguardia del patrimonio ambientale grazie all`uso combinato dei vari sensori che andranno a monitorare i diversi fenomeni legati all`atmosfera, al degrado dei ghiacciai e dello strato d`ozono. Numerose, infine, saranno le applicazioni di natura commerciale che potranno essere messe a disposizione degli utenti. Tutto questo deve farci pensare che oggi ENVISAT rappresenta sicuramente una delle maggiori promesse della ricerca spaziale ed il suo lancio, previsto a breve tempo, sarà il coronamento di anni di studio dedicati con passione alla tutela della Terra e di tutti i suoi abitanti.

La mostra potrà essere visitata a Bologna dal 20 al 29 settembre 2001. I giornalisti e le personalità del mondo accademico ed industriale sono invitati a partecipare alla conferenza di inaugurazione che si terrà il giorno 20 settembre 2001 presso la Biblioteca della Facoltà di Fisica dell`Università degli Studi di Bologna alle ore 11:00. L`evento sarà supportato dal Capo della sezione formazione e promozione Osservazione della Terra dell`ESA Dott. Maurizio Fea; dal Dott. Luigi Amodio, direttore Fondazione IDIS; dal Prof. Massimo Carlotti della Facoltà di Chimica Industriale dell`Università di Bologna e da altre personalità accademiche e scientifiche.

Per maggiori informazioni contattare la Dott.ssa Simonetta Cheli, Capo delle Relazioni Pubbliche ed Istituzionali.
Tel. +39 06 941 80 350
Fax. +39 06 941 80 352

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