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Treni controllati dai satelliti
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Inaugurato il centro di controllo di Ciampino per la navigazione satellitare

15/07/2004 651 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Si è inaugurato il 13 luglio, presso l’aeroporto di Ciampino, il centro di controllo per EGNOS, il primo sistema di navigazione satellitare europeo. Quando sarà operativo EGNOS?

EGNOS sarà completato entro il 2004 e sarà operativo entro il 2005. L’apertura del centro di controllo di Ciampino segna un passo fondamentale per il funzionamento del sistema, ma anche una tappa rilevante per la collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea e ENAV, l’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo.

Egnos è un sistema di navigazione che utilizza i dati di due sistemi d navigazione già esistenti: il sistema russo GLONASS e il più noto GPS statunitense, migliorandone consistentemente la precisione: 2 metri contro i 20 dei sistemi già esistenti.

Questo è possibile perché i segnali provenienti dal GPS contengono diverse informazioni aggiuntive, per esempio sullo stato della ionosfera e sulle possibili distorsioni provocate nel segnale stesso. Utilizzando queste informazioni è possibile elaborare matematicamente il segnale, introducendo le correzioni contrarie alle alterazioni dovute alla ionosfera.

Il risultato netto è una precisione migliore, da 20 a 2 metri, come si diceva, e l’indicazione del possibile errore.

Il centro di controllo inaugurato a Ciampino è uno dei tre centri europei che hanno il compito cruciale di elaborare il segnale. Gli altri centri di controllo sono a Langen, nei pressi di Francoforte e presso il centro di controllo del traffico aereo a Torrejón, vicino Madrid.

Sistema di navigazione satellitare EGNOS
Sistema di navigazione satellitare EGNOS

Accennavi a possibili errori nel segnale GPS, che però appare molto affidabile. Quali errori possono esserci nel segnale?

Prendiamo il caso di un auto che ha a bordo un ricevitore satellitare per il GPS: per conoscere con precisione la sua posizione, l’auto viene identificata da almeno tre satelliti che fanno parte della rete del GPS. L’identificazione avviene attraverso uno scambio di onde elettromagnetiche, in modo simile a quel che accade con il telefono cellulare, che quando è acceso invia brevi segnali per indicare la sua posizione alla rete di telefonia.

Il punto è che per comunicare con i satelliti, la radiazione elettromagnetica attraversa l’atmosfera e in particolare quello strato atmosferico che si chiama ionosfera.

La ionosfera è costituita, come indica il nome, da ioni, cioè da particelle che hanno una carica elettrica e una qualsiasi particella che abbia una carica elettrica, quando si muove in modo irregolare emette radiazioni elettromagnetiche, che sommandosi a quelle del segnale possono alterarlo in modo più o meno consistente.

Conoscendo lo stato dello ionosfera, però, e confrontando i segnali ottenuti da satelliti diversi, è possibile valutare le interferenze e correggere il segnale stesso.

Gli utenti finali, con EGNOS, non solo riceveranno informazioni sulla loro posizione, ma anche informazioni aggiuntive che indicano l’affidabilità del dato.

Sistema Galileo
Sistema Galileo

Egnos è un sistema piuttosto complicato, quindi, che prevede una rielaborazione del segnale. Ma questo non comporta ritardi?

Non comporta ritardi significativi. La rielaborazione matematica è estremamente veloce e la trasmissione dei segnali è praticamente istantanea. Ma, naturalmente, è proprio la rielaborazione dei dati ad essere uno dei nodi delicati.

Egnos sarà composto da tre satelliti geostazionari e una rete di circa 40 stazioni a terra, affiancate da centri di controllo e rielaborazione, come quello di Ciampino.

L’Italia, per esempio, ospita altre 4 stazioni, oltre a quella di controllo: due di queste, a Catania e, di nuovo, a Ciampino, ricevono il segnale GPS e GLONASS, ne controllano l’integrità e lo trasmettono al centro di controllo per il riprocessamento inaugurato qualche giorno fa. Da qui, il segnale migliorato viene passato ad altre stazioni a terra, una a Scanzano, in Sicilia, l’altra nel centro di Telespazio, nella piana del Fucino, che hanno il compito di trasmetterlo ai satelliti geostazionari, a 36000 km di quota.

Infine quest’ultimi lo rimandano agli utenti finali.

Nonostante questo lungo giro, il segnale, che è costituito da onde elettromagnetiche, percorre non più di 100000 km, impiegando non più di 1/3 di secondo, che per la maggior parte delle applicazioni è un ritardo accettabile.

Migliorare la sicurezza del traffico aereo con EGNOS
Migliorare la sicurezza del traffico aereo con EGNOS

Che tipo di implicazioni e di coinvolgimento ci sono per l’industria italiana?

Egnos è un progetto dell’ESA e della Commissione europea, in collaborazione con l’Organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo, Eurocontrol.

L’importanza strategica di questo progetto è enorme, perché Egnos è considerato solo il primo passo in funzione di Galileo, il sistema di navigazione europeo svincolato sia dal GPS che dal Glonass.

In queto contesto, aver ottenuto l’assegnazione di uno dei tre centri di controllo è un risultato di grande prestigio, sia per l’Italia che per l’ENAV stesso.

Dal punto di vista industriale il consorzio che procede alla realizzazione di Egnos è guidato dall’industria francese Alcatel Space, ma uno dei satelliti fondamentali, Artemis, è stato realizzato sotto la guida dell’industria italiana Alenia Spazio, che continua a essere una delle industrie spaziali più affidabili a livello mondiale.

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