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Lo Shuttle sulla rampa di lancio 39A del KSC della NASA in Florida
Science & Exploration

Via libera al lancio dello Shuttle Discovery

22/10/2007 2066 views 0 likes
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INTERVISTA 31-2007. A pochi giorni dalla data del lancio, Space Shuttle Discovery ha ricevuto il via libera per il lancio previsto per martedí 23 ottobre.

Quali sono le ultime novità dalla rampa di lancio?

Il Discovery si trova sulla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center della NASA Florida gia dal primo ottobre, mentre proseguono le esercitazioni dell’equipaggio dello Shuttle, presso il Johnson Space Center di Houston.

Una decina di giorni fa l’equipaggio è andato in trasferta al KSC per una delle esercitazioni chiave, il conto alla rovescia che prevede, fra l’altro, anche la simulazione completa di tutti gli eventi che avranno luogo il giorno del lancio.

Nel frattempo la NASA ha concluso che si può procedere con il lancio. Quindi domenica verso le 18 ora italiana, circa 43 ore prima del lancio, inizierà il conto alla rovescia, con il controllo dei sistemi di backup del volo, del software di bordo, con l’attivazione dei sistemi di navigazione. A 27 ore dal lancio, nei pressi della rampa rimarrà solo il personale strettamente necessario e si inizia a fare il pieno di carburante. Poi si entrerà nella fase cruciale, fino al lancio delle 17.38 ora italiana di martedì 23 ottobre.

L'equipaggio della missione STS-120
L'equipaggio della missione STS-120

Il volo STS-120 è un missione importante per il futuro della Stazione Spaziale. Quali sono gli obiettivi della missione, alla quale com’è noto partecipa anche l’astronauta italiano Paolo Nespoli, del Corpo Astronautico Europeo?

Il volo STS-120 sarà il primo volo a riprendere l’ampliamento in orbita della ISS. Nella stiva dello Shuttle alloggerà il Nodo-2, un modulo abitabile progettato e costruito da Thales Alenia Spazio per conto della NASA sulla base di un accordo di scambio con l’ESA e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il contratto con l’industria per lo sviluppo e il finanziamento del Nodo 2, insieme a quello che riguarda il Nodo 3, il terzo elemento di interconnessione della ISS che sarà lanciato successivamente, è stato finanziato dall’ESA in cambio del lancio del laboratorio europeo Columbus a bordo di uno Space Shuttle.

Il Nodo 2 sarà installato in serie al laboratorio statunitense Destiny. È un cilindro pressurizzato con un diametro di 4,6 metri che si conclude con una sezione conica alle estremità. È lungo poco più di 7 metri e ha una massa di circa 14 tonnellate al momento del lancio.

Sarà un vero e proprio crocevia di persone, cavi, linee: è dotato di ben 6 porte, due assiali e 4 radiali. A due porte d’attracco radiali saranno connessi il laboratorio europeo Columbus – il cui lancio è attualmente previsto per il prossimo dicembre 2007 – e il laboratorio giapponese Kibo.

Interno del laboratorio europeo Columbus
Interno del laboratorio europeo Columbus

Il Nodo 2 è un gioiello della tecnologia spaziale. Quali sono state le sfide tecnologiche per la sua costruzione?

Il Nodo 2 è certamente uno dei moduli più complessi finora costruiti per la ISS ed ha costituito una sfida giorno per giorno. Tanto per citare un esempio, uno dei problemi tecnologici era rappresentato dal portello di attracco, che nel Nodo 1 di fabbricazione statunitense è costituito da più pezzi uniti fra loro. Thales Alenia Spazio ha cercato di migliorare questa caratteristica, che rappresenta un elemento di debolezza strutturale. Le porte di attracco del Nodo 2 sono costruite, invece, con una tecnica che ricorda la scultura: da un blocco metallico viene estratto il pezzo che costituisce la parte strutturale della porta.

Il Nodo 2 ha rappresentato una sfida anche da un altro punto di vista: attraverso questo modulo vengono alimentati tutti i moduli che vi sono connessi: potenza elettrica, liquidi per il raffreddamento delle strutture, tubi per l’aerazione e così via. Tutti questi elementi dovevano essere alloggiati in modo da permettere interventi ordinari e straordinari. Una sfida non semplice, in un modulo che è pieno di sistemi e sottosistemi.

Astronauta durante un'attività extraveicolare (EVA)
Astronauta durante un'attività extraveicolare (EVA)

Nei 14 giorni di missione sono previste ben 5 uscite nello spazio. È un record?

Per una missione Shuttle per la ISS è un record, così come è la prima volta che ben cinque astronauti saranno impegnati in attività extraveicolari. Nel corso della missione dovrà essere riposizionato anche un pannello solare, il P6, il primo ad essere stato messo in orbita e saranno messi in funzione alcuni radiatori. Accanto all’assemblaggio del Nodo 2, a cui abbiamo accennato, ci sarà quindi un intenso lavoro di preparazione all’arrivo del laboratorio europeo Colombus.

Il nostro Paolo Nespoli, specialista di missione, avrà un ruolo delicatissimo in tutte le fasi della missione. Per quattro delle cinque uscite spaziali sarà l’astronauta di riferimento all’interno della Stazione Spaziale che assisterà i colleghi nello spazio. Tutte le passeggiate spaziali inizieranno dall’apposita sezione della Stazione Spaziale e per ciascuna la tecnica sarà la stessa: gli astronauti passeranno la notte precedente isolati nella sezione, in condizioni di depressione. Questo serve a purgare il sangue dall’azoto, in modo da evitare embolie gassose. Nespoli ha il compito di seguire e controllare anche la fase di depressurizzazione, e con essa tutte le fasi preparatorio prima all’uscita.

Nespoli dovrà anche eseguire diversi esperimenti scientifici, alcuni dei quali sponsorizzati dall’ESA, come per esempio NEOCITOLISI, altri invece che rientrano nei programmi sperimentali dell’ASI, come l’esperimento SPORE. Fisiologia umana e didattica sono i temi principali: il 29 e il 31, per esempio, Nespoli si metterà in contatto diretto via radio con due scuole dell’ultimo anno di istituti tecnici, a Sestri Levante e a Civitavecchia.

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

I giornalisti della Rai, Lorenzo di Las Plassas, Stefano Masi, Marco Dedola si alternano nel discutere con il giornalista scientifico che collabora con l'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Franca.Morgia@esa.int.

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