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L'inserimento della Venus Express intorno a Venere
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Aspettando Venus Express

31/03/2006 436 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

INTERVISTA 12-2006. Dopo circa 6 mesi di viaggio interplanetario, la sonda europea Venus Express è in prossimità del suo obiettivo. L’11 aprile proverà a inserirsi in orbita intorno al pianeta Venere. Che aria si respira all’Agenzia Spaziale Europea?

Come si può facilmente immaginare, allo stabilimento ESOC dell’ESA di Darmstadt - centro generale del team di controllo della missione - i tecnici sono in fermento. Per mesi, oltre a seguire e verificare l’andamento del viaggio interplanetario, si sono esercitati nelle simulazioni dell’ingresso in orbita intorno a Venere e ormai mancano pochi giorni per passare dall’esercizio alla realtà.

L’inserimento in orbita è una manovra complessa, nella quale intervengono comandi inviati da Terra: la sonda si avvicinerà a Venere a una velocità di circa 29 mila chilometri all’ora rispetto al pianeta, ma per entrare in orbita intorno a Venere la velocità dovrà essere diminuita di circa il 15%. Per farlo, da Terra si invierà un comando che accenderà i motori della sonda, che agiranno da freno per circa 51 minuti - con qualche variazione a seconda delle necessità. Una volta che la sonda si sia inserita in un’orbita temporanea, saranno necessarie altre manovre per posizionarla sull’orbita prescelta per la missione. L’orbita definitiva sarà raggiunta solo in giugno.

È una sfida: in 39 anni sono state lanciate 22 sonde, la maggioranza delle quali è fallita proprio per la difficoltà di inserirsi in orbita intorno al pianeta.

Le prime immagini della superficie di Venere, raccolte dalle sonde dell'URSS Venera 9 e Venera 10, nel 1975
Le prime immagini della superficie di Venere, raccolte dalle sonde dell'URSS Venera 9 e Venera 10, nel 1975

La Venus Express segna il ritorno a Venere dopo una pausa di ben 17 anni, data di lancio della sonda Magellan della NASA. Quali sono le capacità in più di Venus Express rispetto alle sonde precedenti?

Venus Espress è nata recentemente, subito dopo il lancio di Mars Express e di Rosetta, per riutilizzare – adattandoli – gli strumenti di riserva che erano stati messi a punto per quelle missioni.

Nonostante questo vincolo, la strumentazione di bordo è molto vicina ad essere quella ottimale anche alla luce delle ultime scoperte.

Per esempio, quando nella notte ad occhio nudo osserviamo Venere, non vediamo, come invece accade per Marte, la superficie del pianeta, ma la sua atmosfera. Recentemente, però, si è scoperto che l’atmosfera è trasparente in una banda piuttosto ristretta dell’infrarosso. A bordo della Venus Express c’è uno strumento che, tra le sue caratteristiche, ha anche quella di poter osservare Venere attraverso questa “finestra” e di studiare gli strati più bassi dell’atmosfera venusiana, dalla superficie fino a circa 150 km di quota. Questa è una novità, perché è stato solo con la sonda Magellan della NASA che si è potuto osservare, con un tecnica radar, le caratteristiche del panorama venusiano.

In generale che cosa speriamo di scoprire con questa esplorazione di Venere?

Gli strumenti della Venus Express ci permettono di raccogliere dati sulla struttura atmosferica di Venere
Gli strumenti della Venus Express ci permettono di raccogliere dati sulla struttura atmosferica di Venere

Venere è un pianeta piuttosto misterioso: nel complesso ci aspettiamo di capire meglio come funziona dal punto di vista dei fenomeni geologici, dinamici e chimici.

Se ci limitiamo a confrontare i parametri planetari nel loro complesso, Venere appare piuttosto simile alla Terra: raggio e densità sono di poco inferiori, quindi sia la massa che la forza di gravità sulla superficie, cioè il peso, sono molto simili. La distanza dal Sole è circa la metà di quella della Terra: questo garantisce al pianeta un’intensità luminosa circa quattro volte maggiore, una differenza che, se confrontata con gli altri pianeti, non appare enorme.

Il problema però è che le somiglianze finiscono qui. Per esempio Venere è uno dei corpi del sistema solare più attivi dal punto di vista geologico, tanto che la sua superficie appare essere stata rimodellata non più tardi di 500 milioni di anni fa, probabilmente da una attività vulcanica su scala planetaria. Non ci sono tracce di tettonica della placche, un meccanismo che ha modellato la struttura delle terre emerse e dei mari sul nostro pianeta. Non ne sappiamo molto, in definitiva.

Nuvole nella densa atmosfera venusiana
Nuvole nella densa atmosfera venusiana

Nonostante il vulcanismo, Venere sembra assomigliare alla Terra molto più di quanto non accada per Marte. Perché allora si parla di colonizzazione umana di Marte e non di Venere?

Venere ha un’atmosfera con proprietà particolarmente inquietanti: è il biossido di carbonio a farla da padrone con il 96,5%, mentre il resto, circa il 3,5%, è costituito da azoto molecolare, che è invece il componente principale dell’atmosfera terrestre con circa il 78%.

Questa composizione atmosferica fa si che su Venere sia attivo un fortissimo effetto serra, che mantiene la temperatura superficiale del pianeta intorno a circa 464 °C, chiaramente incompatibile con la presenza umana. E la pressione atmosferica è circa 92 volte maggiore di quella terrestre: alcune sonde che erano riuscite ad atterrare sul pianeta sono state schiacciate da questa enorme pressione.

Della bassa atmosfera, sotto i 70 km di quota, sappiamo ancora meno. Sappiamo per esempio che esistono venti superiori ai 100 km/h e che l’atmosfera sembra in preda a una circolazione globale molto veloce, che man mano che ci avviciniamo verso la superficie sembra diminuire.

Ci sono anche altri aspetti che ci fanno capire quanto poco sappiamo di Venere. Per esempio mentre la Terra impiega poco più di 24 ore per ruotare intorno al proprio asse, la rotazione di Venere è lentissima. Occorrono infatti 243 giorni terrestri per un intero ciclo notte-giorno, una durata molto simile a quella dell’anno venusiano (224 giorni terrestri). La rotazione di Venere, inoltre, è in senso opposto a quella della Terra e di tutti gli altri pianeti, mentre il suo asse di rotazione non è inclinato: non solo la temperatura media superficiale è 464 °C, ma non si può sperare neppure nelle stagioni!

Nota:

Le interviste

Dal maggio 2000, con cadenza settimanale, RAI NEWS 24 - canale televisivo digitale della RAI dedicato all'aggiornamento in tempo reale - riserva all'ESA uno spazio di approfondimento di 5 minuti: un'intervista su una notizia di attualità legata alle attività nello spazio.

I servizi vengono ritrasmessi ulteriormente su RAI International e RAI 3. Si va dagli approfondimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale, alle scoperte scientifiche dei satelliti dedicati all'astronomia, alle applicazioni concrete legate alle osservazioni della Terra dallo spazio.

Il giornalista della Rai, Lorenzo di Las Plassas, passa cinque minuti con il rappresentante dell'ESA, Stefano Sandrelli, per dare un'idea dell'argomento e per approfondirne un aspetto, in modo che, leggendo di seguito le interviste relative a uno stesso settore se ne abbia uno spaccato sempre più ampio, venendo a conoscenza di cose sempre nuove.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Simonetta.Cheli@esa.int.

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