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Il ruggito del motore del secondo stadio di Vega

04/07/2006 474 views 0 likes
ESA / Space in Member States / Italy

Con il successo del primo test di accensione dello Zefiro 23, il motore del secondo stadio, Vega, il lanciatore europeo per satelliti di piccole dimensioni, compie un nuovo passo verso il lancio di qualifica previsto per la fine del prossimo anno.

L’accensione statica del motore è stata realizzata il 26 giugno presso Salto di Quirra, il centro sperimentale del Ministero della Difesa, in Sardegna. Con i suoi 7,5 metri di altezza per un diametro di 2 metri, il motore – che ha un guscio in epossido di carbonio - ha fornito una spinta di 100 tonnellate (1070 kN), bruciando circa 24 tonnellate di propellente solido in 75 secondi.

Il test ha permesso di raccogliere numerosi dati, ora al vaglio degli esperti, che permetteranno di comprendere meglio il comportamento del motore e di migliorarne le performance. I dati riguardano anche vari altri sottosistemi, incluso il sistema di controllo del vettore di spinta, che guida l’ugello del motore per controllare la traiettoria dello stadio. L’esito favorevole del test avvia la fase di revisione finale, durante la quale le caratteristiche tecniche del motore saranno finalizzate.

L'accensione statica è stata realizzata in Sardegna
L'accensione statica è stata realizzata in Sardegna

Costruito negli stabilimenti di Avio a Colleferro, vicino Roma, il motore Zefiro 23 sarà il cuore del secondo stadio del lanciatore Vega dell’ESA. Il primo test di accensione del motore del terzo stadio, lo Zefiro 9, ha avuto esito favorevole nel dicembre 2005. Realizzati nell’ambito del programma dell’ESA per lo sviluppo di Vega, questi due test di accensione hanno fatto seguito ai tre test di accensione condotti sul prototipo Zefiro 16 nel 1998, 1999 e 2000. Per completare la fase di sviluppo e di qualifica, sia lo Zefiro 9 che lo Zefiro 23 saranno sottoposti ciascuno a un ulteriore test di accensione a terra.

Lo Zefiro 23 è uno dei più potenti motori a razzo a combustibile solido con un guscio di composito che siano mai stati sperimentati in Europa,” osserva Antonio Fabrizi, direttore dei lanciatori dell’ESA “ma ci apparirà minuscolo quando nella base di Kourou, in novembre, accenderemo il P80, il motore del primo stadio, con le sue 88 tonnellate di propellente

Con l’accensione del nuovo motore, il programma Vega ha passato un altro esame nei tempi previsti,” continua Fabrizi, “e ringrazio sia il team industriale sia l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), nostra partner in questa impresa. Ora dobbiamo proseguire per essere sicuri di rispettare le nostre scadenze in tutte le altre fasi.

Il primo lancio di Vega è previsto attualmente per la fine del 2007 dallo spazio-porto di Kourou, nella Guiana Francese.

Il lanciatore Vega
Il lanciatore Vega

Vega, il lanciatore dell’ESA per piccoli satelliti, è entrato in fase di sviluppo nel 1998, grazie al supporto di 7 stati membri dell’ESA(Italia,Francia, Belgio, Svizzera, Spagna Olanda e Svezia). Si tratta di un veicolo a tre stadi a combustibile solido, con un modulo d’iniezione in orbita alimentato a combustibile liquido. Incaricata dallo sviluppo di Vega è la ELV SpA, una joint venture tra Avio e ASI. Il CNES, l’Agenzia Spaziale Francese, ha un ruolo simile per lo sviluppo del primo stadio del lanciatore, il P80.

Vega è progettato per mettere in orbita carichi singoli o multipli a quote fino a 1500 km. Sebbene la sua performance di riferimento preveda l’inserimento di un carico di 1500 kg su un’orbita circolare sincrona con il Sole a 700 km di quota, Vega è in grado di lanciare satelliti da 300 kg fino a 2 tonnellate, oltre a potersi far carico del trasporto di microsatelliti. Lo spettro delle capacità di lancio di Vega copre le necessità di molteplici applicazioni nel settore del telerilevamento, del monitoraggio ambientale, delle scienze della Terra e dello spazio, delle scienze fondamentali, di ricerca e sviluppo per future applicazioni e sistemi spaziali. Una volta ottenuta la qualifica, Vega sarà commercializzato sotto la direzione di Arianespace, come complemento all’Ariane 5 e alla Soyuz, rivolgendosi al settore del mercato dei lanci per piccoli satelliti.

Intervista a Francesco De Pasquale, Avio Group Plant Director.

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